A quanto pare,non proprio nei palazzi del Governo o nelle stanze dei bottoni, per tutto ciò che riportiamo qui di seguito, ma negli umori della comune gente di strada, vera palestra, tutor e maestra di vita dei cittadini.
– Ciao Ninu, allura, comu semu cumminati ? (perfetto slang catanese per indicare come va,come stai? ).
– A tri ttubi ! (piccola pausa di riflessione) Cca semu, ammenzu a sti magagni…caru Turiddu (tipica risposta
da ironica liscìa cittadina, dalla quale si evidenzia che non tutto va bene,manifestando segni di insofferenza).
Proviamo a decodificare l’incontro avvenuto e scoperto durante il nostro monitoraggio in Via Garibaldi nella nostra città.
Sono due vecchi conoscenti che nella loro semplicità popolare, si incontrano, poco prima di fare la spesa in Pescheria : spero soltanto di aver e riportato in lingua il loro verace dialetto o baccagghiu, che dir si voglia.
Proviamo:.
“Certo che non ne posso più in questo mese, tra il caldo che avanza e le difficoltà quotidiane ci mancavano adesso le scadenze che ci vengono imposte. Ma almeno fossimo sicuri…
Il 16 giugno c’ è la tassa sulla seconda casa o meglio è rinviata al 16 ottobre e il saldo a fine anno? E l’Imu che fa si paga o no? Poi,c’è la Tasi (tassa sui servizi indivisibili : ma perché i servizi si possono dividere? A Catania sì, perché la munnizza non è che viene raccolta sempre!,per non parlare della funzionalità degli uffici, dei vigili urbani che ci sono e non ci sono, poveracci si dividono tra un quartiere e l’altro… quando li chiami ti rispondono che sono impegnati in altri servizi) E come è finita con l’ICI ? Ora c’è la Tarsu, la Tares, l’IVA, la Iuc , la Trasi, il 730, il 740 , l’IMU, la Mini IMU, la Mini Minor o che so io….. In effetti sono riusciti a farmi ubriacare tra imposte,balzelli, tasse e sigle strane così da rendermi la vita più difficile ancora.”
Ma dico io: ci vuole tanto a rendere le cose semplici?
Ho una casa? Mettetemi il DDT (Dovere Di Tassa). Non hai nulla? Hai diritto al Si (Sostegno Individuale). Invece no ! Dobbiamo sapere che significa Irpef,conguaglio, CIG,cassa integrazione speciale, Pip, ASU, LSU. Fisco, IRES, IRAP, Imposte sostitutive, acconti per tassazione separata ,cedolare secca.
E non è finita perché qui, ancora abbiamo AMT, ASEC, Sidra, OVE, per non dire di TIM TELECOM, Vodafone, Tele Tu, Wind, 3 , UIL, CISL, CGIL, Patronati, insomma ci vuole la mente di Salomone per conoscere tutte queste sigle.
Mentre di creare ed offrire lavoro, non se ne parla,soprattutto ai carusi che sono stanchi di aspettare la sperata Speranza. Ah,già ora si chiama Job Act, tanto per cambiare ancora una nuova sigla…..
Invece di inventare le sigle più strane,i nostri governanti, non è che per caso pensino a migliorare le cose. Oppure a renderci la vita quotidiana meno complicata. Ma quando mai ? Sconoscono la semplicità di una volta, quella che sembrava un’armonia del vivere quotidiano, permeato di lavoro, famiglia e speranza.
Nelle stanze dei bottoni si studia e interessa soltanto fare cassa per riuscire magari ad aumentare la torta da dividersi come l’affare-combriccola del l’Expo di Milano o la Mose di Venezia.
Neanche il tempo di darci gli 80 euro (ma non per tutti) che subito ce ne vengono tolti molti, ma molti di più.
Provare per credere: dicono che servono per fare la spesa per una settimana. Entriamo in Pescheria, ciliegie a 4 o 5 euro al chilo, ma siamo diventati pazzi? Sarebbero le vecchie 8 o 10 mila lire di una volta.
E stiamo parlando di frutta. Siamo davvero alla frutta.” Ecco perché c’è disaffezione politica.
Dunque, come afferma Montante, Presidente Confindustria Sicilia, l’Autonomia siciliana deve essere utilizzata per semplificare le norme e la necessità immediata è quella di creare una nuova mentalità, abbattendo i lacci burocratici. Mentre John Maynard Keynes, fondatore della macroeconomia affermava : “La difficoltà non sta nelle nuove idee, ma nel liberarsi da quelle vecchie”.
Mi ritorna in mente, dopo questo spaccato di vita,tra ricordi e saggezza popolare,ciò che affermava Giulio Andreotti : “Nella sua semplicità popolare, il cittadino, non sofisticato, passando dinnanzi al Parlamento o ai Ministeri, è talora indotto a porre il dubbio se sia proprio lì che si governi l’Italia!”
Vogliamo concludere chiedendoci della semplicità?
Probabilmente la cosa più difficile al mondo che ci sia, al giorno d’oggi.
Alla prossima e stavolta speriamo davvero che vada meglio nel raccogliere gli umori del cittadino medio.
Piero Privitera
Osservatorio D’Area Permanente-ODAP- S.Cristoforo-onlus