Finite le vacanze o ferie per i fortunati che hanno ancora un lavoro, questo è il tempo della riflessione per ripartire, per sperare ancora.
Lontani da inutili conflittualità e sterili polemiche, il panorama siciliano non è un belvedere.
Ciò che ci circonda, tra incomprensioni, falliti Click day nel piano lavoro per i giovani, procurata dispersione scolastica nella Formazione Professionale, per gli alunni e, rischio licenziamenti per i docenti, mozioni di censura e dimissioni di assessori in carica: sicuramente questa non è una stagione tranquilla.
L’uomo della strada, il cittadino smarrito ormai, continua a chiedersi: Ma che sta succedendo ? “ Semu Pessi !“
E non è che a livello locale la situazione sia delle migliori. A Catania c’è il caos al Tondo Gioieni (molti lo indicano come tonfo Gioieni), e l’ipotetico possesso delle Ciminiere, a Messina trasporti che non trasportano e intasamento del traffico cittadino. A Palermo invece… protesta il missionario laico Biagio Conte che ritorna a fare l’eremita, salendo per le vie cittadine, in montagna,con la croce (di legno) addosso, perché inserito nel tritasassi della burocrazia. Ora, se è vero che “Fatti non foste per vivere come bruti….”, effettivamente stiamo perdendo punti in stima, solidarietà, interrelazioni, e sussidiarietà, altro che ripresa.
Siamo immersi in un brodo di coltura dove chiacchiericcio, lotte di potere, imbrogli ed intrallazzi, accuse e maldicenze galleggiano, crogiolandoci con strafottenza e distaccandoci, estraniandoci, dalla realtà, che anche se ruvida, ci obbliga a partecipare, nessuno escluso, all’impegno quotidiano . TUTTI. Politici in carica, trombati, Dirigenti responsabili, comuni residenti e non, cittadini, giovani, ragazzi, anziani, genitori, nonni, donne, laici, religiosi, abbiamo tutti il dovere di impegnarci per il bene comune. E invece ? Tra giochetti, scambi d’accuse, cambi di casacca, schermaglie politiche e farse “ad hoc”, per gli amministratori il tempo scorre, ed i loro emolumenti a fine mese, sono garantiti ugualmente, mentre tra i lavoratori i redditi delle famiglie, ritornano ai livelli di 30 anni fa(cfr. Confcommercio).
Il quadro è desolante se ci ricordiamo di ex operatori a spasso o in cammino verso il Vaticano (nuova Santiago de Compostela?), carenze di Primari negli ospedali ,dove i manager sono ancora in attesa di nomina e nel mentre si assottigliano gli infermieri… scuole che cadono a pezzi, giovani che non studiano e non cercano ormai più il lavoro, perché stanchi, depressi e sfiduciati. Le imprese emigrano e sono in contrasto con le scandalose pensioni d’oro e le liquidazioni dei manager .
Intanto aumentano i clochards, parallelamente ai nuovi sbandati o scoppiati di cervello, alcuni professionisti si suicidano per la crisi. Questa in atto è la dolorosa immagine di una Regione che, abolite le Province, non riesce ad abolire se stessa,né la “Commedia dell’Arte” o ARS Comedy. Tra beni immobili e borghi rurali abbandonati, con discutibile programmazione e bilancio per metà impugnato, c’è da aggiungere che le rivoluzioni non si annunciano, ma si attuano. E noi ad aspettare ancora Godot !
Proprio in questi giorni viene pubblicato uno studio, con tanto di indicatori sulla “operatività” dei parlamentari.
Tra i più attivi e i fannulloni c’è da rimanere a bocca aperta, perché un preoccupante e malcelato silenzio sul nostro futuro ci avvicina pericolosamente al dissesto, al declino, al default o al fallimento, malgrado il ripetuto e disperato grido che sembra elevarsi da questa martoriata terra, zeppa di delusioni :
Ritroviamoci, prima che il filo possa spezzarsi ! così come Joe Sentieri (ex urlatore alla sbarra) cantava : Ritroviamoci, ritroviamoci, voglio sentirti dire ancor Ti voglio bene!
Conflitti continui tra dipendenti e impresa (cfr ODA Catania), anziché assicurare giusti e regolari compensi, cioè provenienti da lavoro che “liberi la progettualità familiare”, sono sempre in agguato e troppi sono gli indicatori che presenta il nostro territorio fortemente in crisi.
Le relazioni, la vita sociale, latitano se vince l’egoismo o l’avidità prevale. Forse sarebbe il caso di mandarli tutti a casa questi gattopardi, sostituirli con altra gente, giovane, motivata, che abbia la giusta dimensione del bene comune, per coltivare l’interesse sociale, che sappiano apprezzare il ruolo d’una regione vocata al turismo, ricca di preziosità e bellezze e che invece fa acqua da tutte le parti (leggasi musei e anfiteatri chiusi).
E’ troppo tardi per tornare a sperare ? Ma quando mai !
Il rispetto e l’amore per i propri simili, per i piccoli, per gli ultimi, hanno la capacità di rinnovare la Speranza di crescita nel genere umano. E allora : RITROVIAMOCI , per ripartire, o sarà troppo tardi.
Rinnoviamoci, rinnoviamo la classe dirigente e deputati- parlamentari.
Sicuramente non mancano galantuomini portatori di sani principi, valori e Speranza, che sappiano prendere per mano la traballante situazione, e che candidandosi, per un difficile lavoro di ricucitura, possano farci riavvicinare alle Istituzioni.
Piero Privitera