Ovunque sei, sappi che gli Angeli esistono

Proprio così, caro lettore.

angelifangoEsistono gli Angeli e si appalesano ovunque c’è bisogno, in ogni circostanza, dove sono necessari aiuto, solidarietà, sostegno morale, conforto di prossimità.

Il riferimento è agli “Angeli del Fango”, così indicati dai mass media, nel corso delle ultime alluvioni di Genova, Carrara, in Liguria, Toscana, e nei territori colpiti.

E dire che i giovani li avevamo inclusi tra i “NEET”-ovvero Not in Education Employment or Training-acronimo inglese che li indica tra i non iscritti a scuola, né all’Università e che non lavorano e nemmeno seguono corsi di formazione o aggiornamento professionale. Di età tra i 15 ed i 29 anni. Ora è giunto il momento di chiedere loro : SCUSA ! Per avere dubitato della loro disponibilità, del loro sacrificio, della loro intolleranza a divenire prossimo.

Noi non siamo giornalisti professionisti, né pubblicisti, in grado di presentare inchieste, dossier, reportages, ma soltanto resoconti che discendono dal nostro continuo monitorare il territorio e, poiché crediamo nella funzione sociale e comunicativa degli Organi di Stampa, ecco che riportiamo spaccati di vita sociale, cittadina, comunitaria. Il nostro mensile non riceve alcun contributo, né tanto meno gli autori dei vari pezzi che vengono pubblicati. Ci sostiene soltanto lo spirito della comunicazione, che speriamo sia efficace. Se così non fosse ne andrebbe la nostra dignità.

E ribadiamo le nostre scuse a coloro che fino al mese scorso ci facevano dubitare, avendoli inquadrati tra quelli che appartenevano ad una Generazione Saltata. Vogliamo essere onesti sino in fondo; e dunque adesso li riscopriamo, permeati come sono di buoni sentimenti, che scambiandosi veloci sms di mobilitazione, partono, lasciando tutto. E’ avvenuto per Genova, per Carrara e nel passato per il Belice, anche se con sistemi diversi, ma con la stessa grinta ed entusiasmo. Il  loro  “smile” (sorriso) non è mutato nel tempo e così è stato per il Vajont, per l’Irpinia, per Firenze, per L’Aquila. Partono, arrivano e spalano fango (non creato da loro) e…sorridono, felici di poter aiutare, incarnando il verbo che c’è più gioia nel dare che nel ricevere.

Una domanda ci poniamo: quanti Comuni o Amministratori hanno deliberato di sostenere almeno le spese, per questi ragazzi e ragazze,per i loro viaggi per raggiungere le località colpite? E quante pale e stivaloni gli hanno donato?  Qui ci sarebbe da aggiungere che   “Piove sul Bagnato”….

Angeli del Fango dicevamo, ma li avete visti bene quelle ragazze con zainetto sulle spalle, spingere carriole piene di legna marcia, fango e detriti ,nonostante il disagio intorno….sorridere? Da Periferie  Sociali  a “Centro dell’attenzione pubblica” . Che lezione ci  hanno dato !  Tra torrenti  esondati, armati di pale, tanti erano i giovani tra gli alluvionati. C’era l’amore e la rabbia in queste località disastrate. Facce della stessa medaglia, ma che per taluni amministratori è soltanto di cartone. Commercianti che piangevano vedendo marcire la propria merce, gente disperata perché aveva perso tutto, ancora una volta. Rabbia e sconforto nei cittadini, fatica e sorrisi nei giovani volontari.

L’esercito messo su dai ragazzi con scope, pale e carriole, armati di stivaloni, ha vinto ancora e mentre qualcuno li inquadrava con i  “selfie” loro, sorridevano, per farci ricordare i loro bei volti.  Decisamente, come dire, Poveri ma belli ! Gli ha sempre poco importato una politica assente.

Sono i veri Angeli della Prossimità, con braccia, cuore ed entusiasmo a volontà.

Tanti erano i siciliani presenti in Liguria e Toscana, dove c’era bisogno. A chi veniva aiutato, brillavano gli occhi e cercavano di ripagarli offrendo caffè, biscotti, acqua. Hanno capito che per i ragazzi era normale mettersi in gioco. Magari ne avessimo di questi tra di noi, disposti a scendere in campo ed occuparsi di politica attiva, presente nel territorio . Li accoglieremmo a braccia e cuore aperti. Ce ne sarebbe davvero di bisogno.

Perché non vi fate avanti, generatori di creatività?  

Avete  dimostrato che la relazione umana si è ricreata, mentre si temeva lo spezzarsi della catena di solidarietà, in mezzo a tanta tristezza.  Adesso, magari loro non si rivedranno più, per  gli stessi eventi (lo speriamo davvero), ma l’empatia creata tra le persone colpite e i nostri giovani volontari, fa gridare al miracolo.

Grazie ragazzi,da oggi in poi ex  “NEET”.

 

Piero   Privitera

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