Ognuno di noi ha una identità che deriva da una serie di influenze che vengono dalla famiglia, dalla chiesa, dalla scuola, dalla società, dai media, che portano inevitabilmente a essere dei soggetti pensanti a fare delle scelte ad avere insomma una coscienza critica.
La politica di oggi a differenza degli anni scorsi non implica, tranne rare eccezioni, la militanza in partiti politici secondo uno schieramento ideologico.
Quando negli anni 90 i partiti furono spazzati dalle note vicende giudiziarie di tangentopoli, i cattolici o almeno la stragrande maggioranza che politicamente si sentivano rappresentati da un area ben precisa che era la D.C., rimasero orfani di quel partito che nel bene e nel male ne rappresentava le istanze, i valori, gli insegnamenti del Magistero della Chiesa Cattolica e della Sua Dottrina Sociale. Ne consegue la diaspora dei cattolici in politica.
Oggi sono tantissimi gli Italiani che credono nell’impegno in politica nel solco del cattolicesimo popolare che si ispira alla Dottrina Sociale della Chiesa e all’Economia Sociale di mercato.
Quali gli obiettivi?
Centralità della Dottrina Sociale della Chiesa, sottrazione della Politica Economica alla centralità della finanza, legge elettorale per scegliere persone e no liste, politica del lavoro, snellimento della macchina pubblica, riduzione dei tempi della giustizia, politiche per le famiglie, Europa come comunità fraterna di popoli solidali, riforma dell’Onu.
Si riuscirà a superare le divisioni e costruire una casa comune che non sia un partito del leader o mediatico?
Nei mesi scorsi gruppi di associazioni, circoli, istituti cattolici si sono messi in moto per ripensare la presenza dei cristiani nella società e nella politica, quindi creare strumenti, modalità, idee per superare le divisioni attuali, la crisi di rappresentanza.
Il dubbio è che il sistema elettorale che a breve verrà approvato dal Parlamento permetterà la presenza del partito unico dei cattolici, ovviamente tutto dipende se il premio di maggioranza verrà assegnato alla coalizione vincente o alla lista.
La verità è che la strada è in salita per il partito dei cattolici e difficilmente la diaspora potrà essere fermata.
Siamo consapevoli che oggi è forte l’attenzione per i temi del sociale per i valori quali welfare, famiglia come nucleo fondamentale della società, istruzione come chiave di sviluppo, alla vita dal concepimento alla morte naturale, alla nuova cittadinanza,lavoro dei giovani senza contrapposizione tra le generazioni.
C’è la consapevolezza nei cattolici presenti negli schieramenti che alcuni valori propri del Cristianesimo e della Dottrina Sociale della Chiesa sono non negoziabili?
Orazio D’Antoni