Nel numero di Febbraio del nostro mensile, un anno addietro, ci occupavamo dell’Impresa Famiglia, indicandone il concetto, i motivi, le mancate valutazioni e la produzione di Valori che nessuno Stato mai produrrà, al pari di questa sacra istituzione. Poiché quest’anno l’abbiamo volutamente dedicare alla Famiglia, è bene insistere sui principi, concetti e valori che potenzialmente essa esprime e rilancia in continuazione.
Parliamo ancora di quanto amore, coraggio, sofferenza, doni, speranza e calore umano,insieme a testimonianza e fiducia essa produce, laddove si rinnova continuamente,e che si identificano come benemerito Capitale Umano. Altro che Impresa dunque !
Mentre il mese scorso chiudevamo il pezzo sulla Famiglia indicandola come l’unica cassaforte del Capitale Umano. Orbene perché insistiamo su tali concetti? Presto detto. Riflettere sulla promozione sociale e politica della Famiglia, è l’esigenza che, nel travagliato momento storico che stiamo attraversando, essa ritorni protagonista, superando la “afonia” e la debole rilevanza nella quale è stata confinata ultimamente. Da buoni profeti avevamo individuato una delle principali cause dell’attuale crisi sociale e del Welfare moderno che ogni Stato,Paese o Regione dovrebbe porsi come primaria attenzione, a sostegno e rimedio del diffuso malessere.
Ebbene un paio di giorni addietro il nostro principale quotidiano apriva la prima pagina ponendo all’attenzione dei lettori una vicenda a dir poco scandalosa. “La Regione stronca il Capitale Umano” !
Qui non si tratta d’essere vate o profeta, per carità. La nostra era solo dimostrazione di come il territorio va monitorato ed i segnali erano chiari. Noi lo avevamo anticipato già lo scorso anno, mentre, soltanto adesso si sostiene che il capitale umano è più importante del capitale fisico: a quello umano concorrono le condizioni di istruzione e di salute, più di quello del fattore produttivo del sistema economico, il lavoro.
E il capitale umano,senza dubbio è legato al capitale sociale, quello di cui noi parlavamo prima, cioè necessitano fiducia reciproca e senso civico: primarie attività, presenti in famiglia.
Un’adeguata dotazione di capitali umano e sociale potranno far decollare e funzionar bene le istituzioni, a vantaggio e beneficio di tutti i cittadini. Quindi a tutela del Bene Comune. Chiediamoci se la nostra classe politica sia all’altezza di tutto ciò.
Bastano solo due esempi, indicati in maniera larvale, istruzione e salute.
I gravissimi ritardi con cui partono i corsi di formazione professionale, in Sicilia siamo sicuri che non generano scompensi, a volte irreversibili, per cui,non risultano dannosi alla collettività?
E il recentissimo episodio, della morte della neonata Nicole, a cui va estesa tutta la nostra solidarietà e dolore ai familiari, ancora esterrefatti per la vicenda, di cui vorrebbero soltanto capire le motivazioni e sentire il peso di una giusta giustizia, che chissà quando si manifesterà, pensate che possano fare “rinsavire” il sistema malato? (scusate il gioco di parole).
E ancora non vengono fatte le nomine per i Manager della Sanità, tra ricorsi, dubbi di interpretazioni e richiesta di pareri illuminanti….
Malasanità e malaistruzione, camminano di pari passo con assenza di progetti che generino un circolo virtuoso di lavoro, progresso, benefici di ogni ordine, sociale,economico, ambientale.
E’ davvero difficile andare a spiegare a migliaia di famiglie in crisi, perché sia bene fidarsi delle istituzioni e perché le regole,la legalità e la Famiglia sono preziosissimi baluardi per un consorzio civile e moderno.
Come si fa, però, con l’andazzo attuale?
Manca l’armonizzazione dei servizi ed emergono, invece storture, iniquità fiscali e ruberie.
Le cose andrebbero fatte con amore, dignità, disponibilità, senza interessi privati o di parte, ed allora se fatte bene occorre premiarle. E’ bene che i nostri prossimi amministratori a livello regionale siano permeati da virtù sane.
E’ con le Beatitudini e non con i Comandamenti, tanto per segnalare una nota di carattere evangelico, che si possono portare avanti gli auspicati Capitali, Umano, Relazionale, e Reputazionale che indubbiamente sono più importanti di quello economico o affaristico, sicuramente non “a norma“, o quanto meno espressione di furbate o intrallazzi.
Sosteniamo la Famiglia nella sua originalità, proiettata nel futuro quale vero Capitale Umano, scegliamo dunque i nostri rappresentanti, tra coloro di cui siamo consapevoli e disposti a garantirli, ossia riconoscere esserne potatori di virtù e modelli di vita dedicati al Bene Comune, o sarà troppo tardi, stante l’assuefazione e la dimensione fatalistica, che attanaglia molti assertori del “ma io che posso farci?“, anticamera della connivenza al menefreghismo politico che ancora ci penalizza.
Per chi fosse interessato a Rimini dall’8 al 10 Maggio ci sarà un bel Congresso sulle attuali sfide alla Famiglia, portatrice di valori non negoziabili.
Piero Privitera