“Grazie Antonio”, è la voce di Librino che lo dice.
Librino ti è vicino e condivide il tuo coraggio e la tua onestà civile nel non essere usato, così come Librino, la tua sospensione è una denuncia alla meschinità politica nella sua trasversalità.
Mi ricordo quando, in presenza del sindaco Stancanelli, hai detto di voler donare le tue collezioni al Comune, chiedendo se fosse possibile avere a disposizione degli spazi adatti. Ma come vedo niente si è attivato, neanche il sindaco Bianco che, eppure, aveva aperto in pompa magna una campagna elettorale sulla rinascita di Librino, chiudendola sgommando e impennando in vespa per scappare da Librino dopo lo scippo elettorale. Ma dalle reazioni alla tua scelta, il sindaco Bianco dichiarava al caro Antonio “non dico addio né arrivederci, ma solo a presto.”
La battaglia per la cultura che va combattuta a Librino ha bisogno di tutte le forze migliori. Mi fa impazzire la dichiarazione dell’assessore alla cultura Orazio Licandro: “noi stiamo proseguendo nel sostenere azioni che partono dal basso e servono a cambiare la cultura di fondo di quartieri disagiati.”: Caro assessore, quante e quali iniziative ha messo in campo per Librino?
La dichiarazione dell’assessore alla politiche scolastiche Valentina Scialfa: “Librino, per esempio, è lo scenario di un importantissima azione comune: scuole superiori, ZFU, progetti sociali, oratorio.”: Caro assessore non parli per quello che non c’è, parli delle aule e di come vivono gli istituti che vi sono. È palese la meschinità politica.
Il tuo coraggio e l’estrema onestà civile è lì presente, viva, visibile, la Porta della bellezza, si, al buio e senza alcuna segnaletica e piena di sterpaglie, ma quei degradati, disagiati e sporchi di Librino non l’hanno mai violata con un solo pennarello.
Come il tuo progetto: “tu sei bello come un fiore”, quando si parlava oltre gli spazi abbandonati dei palazzi, il recupero e la rinascita del parco Librino, dove solo tu Antonio, nella tua lucida follia, sei stato uno dei pochi che crede e ha ragione quando afferma che non siamo brutti, sporchi e cattivi, e che con il coraggio e l’intelligenza sociale possiamo cambiare il futuro di Librino, e cambiando Librino, cambierà Catania.
Grazie Antonio.
Rosario Patanè