Riaprono le scuole, masse giovanili, ancora abbronzate dall’estivo sole goduto presso gli stabilimenti balneari e la scogliera, giocano a far bisboccia della migliore abbronzatura. Sciamano contenti e con molta curata “nonchalance”, sfilano per le strade. A guardare bene, però, i nostri ragazzi, mi accorgo che la loro “mole” ha assunto l’aspetto di obesità. Sicuramente,vivendo nel paese della dieta mediterranea, abbiamo adottato stili di vita e modelli scorretti che stanno portando in sovrappeso la nostra gioventù. Coloro che dovrebbero rappresentare le nostre energie future, camminano stanchi e lenti. Come non accorgersene?
‘O Paese d’ ‘o Sole, come si cantava una volta, sta lentamente declinando e conformandosi verso un bassissimo stile di vita (il riferimento non è ai pantaloni a vita bassa); ragazzi che sconoscono l’attività motoria (efficace a qualunque età), nonostante esista un Piano Nazionale di prevenzione, finanziato dal Ministero della Salute, Istituzioni che latitano e, nonostante siamo al centro del Mediterraneo e della Dieta indicata, risultiamo all’ultimo posto in Europa per attività sportiva, motoria, con altissimo gap da recuperare.
Si potrebbe partire dalla Scuola con la promozione a corretti stili di vita, indicandone, attraverso una educazione mirata, benefici che si acquisiscono con una corretta alimentazione ed una sana pratica sportiva … ed invece giù a patatine fritte, merendine ricche di conservanti, edulcoranti, aggreganti, emulsionanti, coloranti e via via, tutti gli altri additivi conosciuti e non.
Altro che licopeni, resveratrolo e antiossidanti. Qui l’appello è rivolto innanzi tutto alle famiglie, primario luogo di educazione,non solo civile , di formazione per il futuro dei figli, e di abitudini e cultura affettiva. E continueremmo con i medici di famiglia, pediatri, in primo luogo a curare l’attenzione per i rischi di salute a cui vanno incontro i nostri ragazzi. Indubbiamente, così, riprendendo immediatamente gli ambienti scolastici, specie durante i momenti di ricreazione. Scuole ed Istituti comprensivi con i corridoi invasi da macchinette e distributori automatici di bevande gassate e iperzuccherate. Merendine e brioscine ipercaloriche, farcite e guarnite con creme che terribilmente sono un attacco all’auspicato ridotto valore nutritivo necessario in questi tempi. Di converso, molte sono senza …palestre!
Le statistiche parlano ormai chiaro, da diverso tempo, altissime sono le percentuali dei sedentari e dei soggetti in sovrappeso o addirittura obesi in età giovanile. Vero è che le Società Sportive soffrono un atavico abbandono da parte delle istituzioni di contributi a sostegno delle attività loro in programma, ma basterebbe ridurre l’alimentazione dei “fast-food”ed incrementare invece il moto, gli indispensabili salti, il movimento, il camminare, correre, da soli, in gruppo, scegliendo posti dove non c’è pericolo di essere travolti da auto e moto.
A tutto ciò contribuisce negativamente il comportamento del cittadino che ha perso il senso del bene comune. Strafottenza e mancato rispetto del suo simile, prepotenza e invasione di strade e marciapiedi con sedie, tavolini, auto e moto, inciviltà diffusa e sempre più galoppante.
Che fare dunque? Fermarsi, cedere alla violenza, arrendersi, avallando in tal modo lo scempio esistente? Un certo senso di impotenza pervade persino interi territori, soffocano grandi città, altro che prossime metropolitane…forse occorrerebbe vivere in metropolitana, dove sino ad oggi si va speditamente .
Non ci arrabbiamo dunque se “ Chist’e nun è ‘o paese d’ ‘o sole…” .
La vita è bella se cominceremo a dire che siamo noi i protagonisti di adesso,del futuro, nostro e dei nostri ragazzi, e di tutti in genere, con i nostri comportamenti, facendo ognuno la propria parte, almeno questo ci è consentito ed è nelle nostre facoltà e doveri,civici e morali.
Per chi volesse saperne di più basta contattare il CONI-delegazione di Catania-Via Galermo, con il suo Delegato Provinciale dr. Genni La Delfa, fra l’altro anche Presidente della Federazione dei Medici Sportivi della Provincia di Catania.
Piero Privitera