Informazione sanitaria

Parigi: i terroristi forse sotto l’effetto di anfetamine

terroristiI terroristi autori degli attentati a Parigi potrebbero essere stati sotto l’effetto del Captagon, una anfetamina molto diffusa in Medio Oriente e trovata nel sangue di altri protagonisti di azioni sanguinarie firmate dall’Isis.
Lo suggeriscono i media francesi sulla base del ritrovamento di alcune siringhe nelle stanze usate come base per le azioni. “Alcune siringhe contenenti questa sostanza – afferma il sito del settimanale Le Point – sono state ritrovate in diversi luoghi dove ha abitato Salah Abdeslam, un membro dei commando che hanno perpetrato gli attacchi del 13 novembre, e nelle case di alcuni complici”.
Il Captagon contiene l’anfetamina fenetillina spesso mescolata a caffeina, ed era nel sangue di Seifeddine Rezgui, uno degli autori dell’attentato sulla spiaggia in Tunisia dello scorso 26 giugno dove morirono 39 persone. “Come tutte le altre anfetamine – spiega a Science et Avenir Jean-Pol Tassin, neurobiologo dell’Inserm -, questa droga aumenta la resistenza alla fatica e l’attenzione, oltre a conferire una perdita di giudizio.
Dà l’impressione a chi la consuma di essere onnipotente, una specie di ‘re del mondo'”.

 

Diabete, aumenta in grandi citta’ per stress e pendolarismo

diabeteLa fretta il pendolarismo e il luogo in cui si vive giocano un ruolo significativo sulla crescita del diabete nelle grandi città. E’ quanto e’ emerso da una ricerca internazionale guidata dall’University College di Londra (UCL) nell’ambito del programma “Cities Changing Diabetes”.
NNello studio, il più ampio al mondo, sono stati intervistati piu’ di 550 cittadini con diabete, o a rischio di svilupparlo, in ognuna nelle cinque grandi metropoli, Copenaghen, Houston, Città del Messico, Shanghai, Tianjin, per capire meglio ciò che rende le persone vulnerabili al diabete di tipo 2 nelle città, e tentare di trovare una soluzione per una delle sfide alla sanità pubblica più pressanti dei nostri giorni.
I risultati della ricerca internazionale sono stati presentati al Cities Changing Diabetes Summit 2015, conclusosi a Copenaghen alla presenza di oltre 250 esperti da tutto il mondo, e nell’occasione e’ stato annunciato il coinvolgimento dell’Italia con Roma candidata a città del Cities Changing Diabetes per il 2017. “Focalizzandosi principalmente sui fattori di rischio biomedici per il diabete, la ricerca tradizionale non ha adeguatamente tenuto conto dell’impatto dei fattori sociali e culturali sulla malattia”, ha detto David Napier, professore di Antropologia medica, UCL. “La nostra ricerca innovativa consentirà alle città in tutto il mondo di aiutare le popolazioni ad adottare stili di vita che li rendono meno vulnerabili al diabete. “Le conoscenze che abbiamo acquisito con questa ricerca hanno modificato il nostro modo di pensare il diabete nella nostra città”, ha dichiarato Armando Ahued Ortega, Ministro della Sanità di Città del Messico. “Questa nuova luce sui fattori di rischio socio-culturali guiderà lo sviluppo di politiche di sanità pubblica sempre più efficienti e mirate per sostenere la salute e il benessere dei nostri cittadini”. (ANSA).

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