Le festività del Natale e del Capodanno sono sinonimo di bilanci.
Non solo bilanci di conti familiari che non sempre tornano: speranze di progetti e obiettivi non raggiunti, tredicesime mancanti, difficoltà economi-che, ma anche bilanci di vita.
Gli ultimi giorni dell’anno ci invitano a riflettere sulla nostra vita, sulle nostre aspettative, sul futuro.
La nostra società ed il nostro sistema economico, non danno garanzie nell’immediato di ripresa e di sicurezza. Il tasso di disoccupazione giovanile è alto e non mostra segni di ripresa.
Tutti, oltre per noi stessi, temiamo per i nostri figli.
La crisi economica ha determinato un forte senso di preoccupazione e le conseguenze di questo disagio si sono avvertiti in ampi strati della popolazione.
L’uso delle esigue risorse è centellinato, si procede con la massima attenzione tagliando quello che si considera uno spreco o una spesa non indispensabile.
Non bisogna rassegnarsi ma è necessario rimboccarsi le maniche per trovare nuove soluzioni con la voglia di fare e di rimettersi in gioco.
Bisogna puntare su noi stessi,sulle nostre capacità, sulla voglia di riscatto.
Nella nostra coscienza non può prevalere lo scoramento o quelle periferie esistenziali che albergano dentro di noi e che molte volte prendono il sopravvento su noi stessi. Noi Siciliani abbiamo grandi potenzialità, alla recessione dobbiamo rispondere con il grande dinamismo e l’inventiva che non ci è mai mancata, rifuggendo alla tentazione dell’assistenzialismo.
Le Istituzioni devono fare la loro parte ma noi non possiamo perdere l’ultimo treno, quello del futuro dei nostri figli.
Auguri di buon Natale e di un proficuo 2016.
Orazio D’Antoni