- Assessore che cosa è per lei una smart city?
Credo che una smart city debba essere accogliente adatta alle famiglia, in cui si possa vivere piacevolmente, con un sistema di servizi efficienti. Una città colta ed internazionale, creativa, ma solidale ed aperta, attraente per la gente, per le idee, culture e capitali. In realtà le ‘’città intelligenti’’ dovranno essere capaci di coniugare innovazione e qualità della vita, in modo da realizzare contesti urbani belli da vivere, in un ottica di sostenibilità.
- Quali sono le principali sfide per il cambiamento e quali sono le priorità per rendere Catania più ‘’smart’’?
‘’Smart City” potrà essere, se ben declinata, l’opportunità per il nostro sistema locale di definire un nuovo modello di sviluppo sociale ed economico. La nozione di smart supera i modelli di sostenibilità energetica ed ambientale. Si tratta invece di proporre una visione di città metropolitana credibile e una serie di progetti concretamente in grado di incidere sulle periferie. L’agenda dei problemi rilevanti è cambiata e si gioca su un piano più profondo di innovazione sociale e di inclusione e di trasformazione economica.
- Quali sono le azioni principali sulle quali avete concentrato la vostra attenzione?
I filoni più importanti sono stati individuati nel Piano di Azione che abbiamo sviluppato ad hoc. Le principali azioni riguardano l’estensione del teleriscaldamento, il Piano urbano di mobilità sostenibile (Pums) e l’efficientamento energetico degli edifici, azioni nei settori edilizia e terziario,periferie, industria, trasporti, produzione locale di energia elettrica, pianificazione territoriale, acquisti pubblici eco-e pulita delle merci che sia anche intelligente, ovvero efficiente e orientata alla filiera corta del commercio.
- Che cosa significa per lei sostenibilità e come può una città rendersi sostenibile?
Fino a pochi anni fa il termine sostenibilità non era molto diffuso. Oggi la sostenibilità è un concetto centrale nella vita di ciascuno di noi: dobbiamo pensare la sostenibilità come chiave per riorganizzare tutto il sistema di vita della città. Sostenibilità vuol dire anche riorganizzare la tutela del benessere e della salute di tutti i cittadini, grazie alla digitalizzazione dei servizi. Vuol dire aprire nuovi spazi di democrazia, grazie alla rete internet aperta al libero accesso alle informazioni e al confronto di idee. Una città smart intende quindi sviluppare politiche per migliorare la qualità della vita, equilibrare le periferie con il centro con un’attenzione particolare alle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie, all’innovazione dei processi, il tutto in un’ottica di sostenibilità ambientale. Immaginare una città smart vuol dire accogliere questa visione in ogni ambito amministrativo e in ogni asse strategico che delinea il futuro della città . Più che un progetto amministrativo è un progetto culturale.
E’ questa la Catania del futuro o ho sognato un’altra citta’?
Orazio D’Antoni