Quale futuro per la Sicilia ?

La Sicilia diventerà una regione pentastellata?

Palermo è stata sede del raduno nazionale. A Catania si è svolta  proprio qualche giorno fa in piazza Università un affollata kermesse. Moltissime le persone presenti di tutte le età e condizioni sociali. Ho seguito l’evento sui social e ne sono rimasto colpito.

Viviamo una stagione di antipolitica, la gente è insoddisfatta, delusa e non ha più fiducia nelle Istituzioni. La politica vive una crisi epocale, non ricordo una così grande disaffezione  alla cosa pubblica. Dobbiamo andare molto indietro negli anni e ricordare che un movimento analogo, ma di portata nazionale  minore,  nasceva in Sicilia: era la Rete di Leoluca Orlando

La Rete incarnava la voglia del cambiamento dei siciliani e nasceva per reazione dopo le stragi mafiose. Tanti i  cattolici e l’ispiratore era Padre Pintacuda gesuita, intellettuale che ne fu un esponente di primissimo piano.

Il Movimento 5 Stelle parte dalla Sicilia con una grande manifestazione festaiola, gazebo in molte città, l’obiettivo è puntare sulla presidenza alle prossime elezioni  del 2017.

Sono convinto, così come fu per la Rete, anche questo Movimento avrà la sua parabola discendente.

E’ notizia di questi giorni delle divisioni del loro direttorio e delle contraddizioni che emergono sopratutto con la neo sindaca Raggi a Roma.

In Sicilia cresce il malcontento, la disoccupazione, non sono risolte le vertenze storiche dei precari. Non si intravedono serie politiche di sviluppo nel turismo, nell’agricoltura. Non riusciamo a spendere i fondi della comunità europea, ultima occasione di sviluppo e ripresa. La sanità è alle prese con tagli di reparti e chiusure di ospedali.

I partiti più rappresentativi sono ai minimi storici, anche quelli che mantengono una rete di presenze nei territori.

Io credo che bisogna recuperare il rapporto con la gente coinvolgendola, garantendo loro una reale partecipazione, ascoltando le istanze mettendo in moto politiche che diano risposte immediate nei settori del lavoro, della sanità, dei servizi.

Bisogna partire dai problemi reali della gente che sono il lavoro, la certezza dei diritti. Fondamentale ristabilire legalità ed etica, combattere la corruzione e il malaffare.

Questa è la via maestra per recuperare quei cittadini che stanchi di promesse, disillusi da annunci spot, tartassati dalle tasse inevitabilmente  faranno valere il loro voto di protesta.

Siamo in tempo? Non credo. Altri anni difficili ci aspettano.

                                                                                                      odantoni 

Orazio D’Antoni

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