Informazione sanitaria

Contro il cancro in futuro ognuno avrà la propria dieta

dieta“Non esiste una dieta universale contro il cancro. Ognuno dovrebbe avere la sua, perché in base a sesso, età e abitudini, la stessa sostanza può fare bene ad alcuni ma non ad altri. In futuro con un test del sangue sarà possibile dire chi deve mangiare cosa e ognuno potrà avere la propria personale dieta per prevenire i tumori”. A parlare è David Khayat, uno dei maggiori oncologi a livello internazionale e autore di moltissimi libri incentrati sulla prevenzione, intervenuto al Salone internazionale dell’Alimentazione (Sial) in corso a Parigi.

“La vitamina E, ad esempio, per le donne va bene ma per gli uomini aumenta del 30% il rischio di cancro alla prostata, mentre la A va bene per tutti, ma non per i fumatori in cui aumenta del 300% il rischio di tumore al polmone”, chiarisce Khayat, autore di molti libri in tema di prevenzione, compreso il bestseller la ‘Vera dieta anticancro’ (Mondadori, 2011) che, sulla base delle evidenze scientifiche, passa in rassegna tutti gli alimenti che giocano un ruolo antitumorale. In attesa che la medicina personalizzata possano aiutarci scegliere la dieta migliore per ognuno, però, sottolinea, alcune regole valgono per tutti. Ovvero “meno calorie, meno grassi, meno zuccheri, seguire le stagioni, diversificare gli alimenti, evitare cibi carbonizzati”. Qualsiasi dieta, prosegue Khayat, oggi capo del dipartimento di Oncologia presso l’ospedale Pitié-Salpêtrière a Parigi, “non causa né cura il cancro. Ma alcuni alimenti, grazie alle loro proprietà antiossidanti, sono più protettivi di altri perché riescono a riescono a sopprimere tossine e radicali liberi”. Tra questi: melograno, carote, pomodori, curcuma e tè verde. Ma anche fagioli secchi, con inibitori della proteasi in grado di rallentare la moltiplicazione delle cellule tumora-li; cavoli e broccoli, protettivi contro i tumori di bocca, esofago e stomaco; aglio e cipolla, che accelerano la riparazione del Dna, e lo zenzero che, in quanto anti-infiammatorio, rallenta la crescita del cancro”. Infine l’esperto tranquillizza rispetto a zucchero e carni rosse. “Non si consiglia un’assunzione eccessiva, ma l’allarme che c’è stato negli ultimi tempi è stato esagerato rispetto alle evidenze scientifiche.

 

 

Febbre e dolore, attenzione a dosaggio e orario farmaci

waididAttenzione ai dosaggi dei farmaci, somministrare gli analgesici ad orario fisso al fine di evitare l’insorgenza di buchi di dolore, assumere il paracetamolo preferibilmente per via orale. Questi i principali consigli di Waidid, Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici, per gestire correttamente la febbre e il dolore nel bambino.

Secondo uno studio realizzato dall’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura del Policlinico di Milano e recentemente pubblicato sulla prestigiosa rivista International Journal of Medical Science, febbre e dolore sono generalmente frequenti nei neonati e nei bambini di ogni età e rappresentano oltre il 30% dei motivi che spingono i genitori a rivolgersi al pediatra. Ma non solo. I dati emersi evidenziano che oltre l’80% dei ricoveri in ambito ospedaliero pediatrico è dovuto a patologie che presentano, fra i vari sintomi, anche il dolore.
“Stimoli dolorosi o prolungati in età pediatrica – sottolinea la prof.ssa Susanna Esposito, presidente del Congresso, direttore dell’Unità di Pediatria ad Alta Intensità di Cura e presidente WAidid – possono indurre un insieme di modificazioni nel sistema nocicettivo. Il dolore nei bambini è spesso associato ad una malattia come un’influenza o ad un infortunio e, in presenza di un malessere generale, il dolore deve essere trattato e non sopportato, anche quando il bambino non esprima verbalmente il proprio disagio. L’efficacia del trattamento antalgico in età pediatrica si ottiene applicando flessibilmente il principio del ‘farmaco giusto, alla giusta dose e al momento giusto’ a ogni singolo paziente, in altre parole è l’intensità del dolore a far scegliere il gradino della scala”.
“La febbre e il dolore nel bambino – conclude il prof. Diego Fornasari, professore associato di Farmacologia, Università degli Studi di Milano – creano sempre un forte stato d’ansia nei genitori che, in generale, tendono a sovratrattare la febbre magari ravvicinando le dosi o somministrandole in quantità maggiore rispetto a quelle previste oppure a sottovalutare il dolore. Per questo è fondamentale rispettare i dosaggi e gli intervalli indicati nella somministrazione del paracetamolo, ricordando che agisce sul sistema nervoso centrale e non ha un’azione antinfiammatoria come invece l’ibuprofene. Entrambi sono farmaci sicuri ed efficaci nei bambini ma è importante sapere che il loro uso non appropriato o, peggio, l’abuso può avere effetti collaterali con un rischio di gastrolesività nel caso dell’ibuprofene o di disfunzioni a livello epatico nel caso del paracetamolo.

Nel rispetto del provvedimento emanato, in data 8 maggio 2014, dal garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie. Per un maggiore approfondimento clicca qui.

Nel rispetto del provvedimento emanato, in data 8 maggio 2014, dal garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie.

Chiudi