Stress come una dieta poco sana, stessi effetti su intestino
Una dieta poco sana può essere dannosa per l’organismo, in particolare a livello intestinale, ma lo stress produce effetti uguali. Ciò sembrerebbe valere soprattutto per le donne. Uno studio della Brigham Young University, sui topi, ha infatti evidenziato che le femmine esposte allo stress avevano un microbiota intestinale (cioè l’insieme di microrganismi che compongono la flora dell’intestino) che cambiava in modo da diventare simile a quello di animali che seguivano una dieta ad alto contenuto di grassi. Per lo studio, pubblicato su Scientific Reports e svolto in collaborazione con la Shanghai Jiao Tong University in Cina, sono stati presi in esame topi di otto mesi di vita: metà dei maschi e metà delle femmine sono state sottoposte a una dieta ad alto contenuto di grassi. Dopo 16 settimane, tutti i topi sono stati esposti a uno stress lieve nel corso di 18 giorni.
I ricercatori hanno quindi estratto il Dna microbico dalle feci, misurando anche l’ansia degli animali. È emerso che solo nei topi femmina lo stress causava un cambiamento della composizione del microbiota intestinale come se gli animali avessero seguito una dieta ad alto contenuto di grassi. I ricercatori ritengono che vi siano delle implicazioni significative anche per l’uomo.
“Nella società, le donne tendono ad avere tassi più alti di depressione e ansia, che sono legati allo stress – spiega Laura Bridgewater, una delle autrici dello studio – questa ricerca suggerisce che una possibile fonte della discrepanza di genere possono essere i diversi modi in cui il microbiota dell’intestino risponde allo stress”.
Camminare allunga vita, anche meno di 2 ore a settimana
Camminare, anche per meno di 2 ore a settimana (ovvero meno dei 150 minuti settimanali raccomandati dalle autorità sanitarie), allunga la vita, riducendo il rischio di morte per tutte le cause.
Lo rivela una ricerca pubblicata sull’American Journal of Preventive Medicine e condotta da Alpa Patel, del Cancer Prevention Study-3 for the American Cancer Society (ACS), coinvolgendo quasi 140 mila individui nello studio.
Le raccomandazioni vigenti dicono che è bene svolgere almeno 150 minuti di attività fisica moderata a settimana (la camminata è un buon esempio) o 75 minuti settimanali di attività più intensa. Ma secondo lo studio di Patel si ottengono buoni risultati in termini di riduzione della mortalità per tutte le cause (cardiovascolari, respiratorie, tumori etc) anche facendo meno. Anzi la ricercatrice ha visto che camminare meno di 2 ore a settimana riduce sensibilmente il rischio di morte rispetto alla completa sedentarietà e che rispetto a camminare anche 5 ore settimanali il guadagno in termini di ulteriore riduzione del rischio non è poi così elevato. Quindi la buona notizia è che basta camminare poco, visto che camminare è un’attività semplice, economica, che non richiede allenamento e che si può praticare a qualunque età.