Prima Municipalità o Prima Necessità Catanese: Analisi
Se provate un po’ a monitorare il territorio, qualora ne abbiate voglia ed il tempo, vi accorgerete delle tante bellezze e preziosità che ci circondano, ma che ahimè, non sono valorizzate, né, in parte, rese fruibili alla collettività e dimenticate purtroppo dai residenti. Proviamo un po’ a elencarne l’esistenza. Mare, Porto, con relativa Capitaneria, Stazioni ferrovia-rie, Centrale ed Acquicella, Quattro Ospedali (OVE, Garibaldi vecchio, S.Bambino e S.Marta), ben 47 tra Chiese, Rettorie, Parrocchie e luoghi di culto, due Oratori Salesiani (Teatro Greco e S. Maria Salette), tre mercati giornalieri (Pescheria, S.Cristoforo e Fiera di P.zza Carlo Alberto) ed il “Pianta e spianta” di P.zza Montessori; Liceo Classico e Scientifico, Lingui-stico, Socio Psico-Pedagogico, Istituti tecnici ad indirizzo Turistico, per Analisti Contabili, Informatico e Tecnologico-Tele-comunicazione, Elettronico e Meccanico. Università con facoltà di Lettere, Comunicazioni, Lingue, Giurisprudenza, Storia e Filosofia, Scienze Umanistiche e della Formazione e Comunicazione, Biblioteche Regionale e di Alto interesse culturale (Ursino Recupero), Cattedrale e Terme (Rotonda, Indirizzo, Achillianee), Teatro Greco, Romano, Odeon…..
Ne volete ancora? Eccovi serviti. Foro Romano, sommerso e inaccessibile, l’asse viario di quello che era il Decumano, Monastero dei Benedettini – S.Nicolò l’Arena-Piazza Dante, Villa Bellini e Pacini, due giardini pensili ad una trentina di metri d’altezza (Manganelli e Asmundo-Francica-Nava), Monastero, con le Suore di Clausura (Benedettine dell’Ado-razione perpetua), strade e siti dichiarati patrimonio, a ragion veduta, dell’Unesco (Crociferi), sedi provinciali di Sindacati (CGIL e UIL), innumerevoli Patronati con Caf e centri di assistenza varia,Casa Comunale e sedi di Provincia regionale e Prefettizia, Porta Ferdinandea (eccezionale la dicromia, alternata, della pietra bianca della Provincia di Siracusa e la nera pietra lavica dell’Etna, indistruttibile e resistente anche alle intemperie), le Mura di Carlo V, Bastione degli Infetti e del Tindaro, Strada del Gallazzo o Circonvallazione della Vittoria o del Giro Vittorioso di S.Agata, Ex Manifattura dei Tabacchi, all’epoca, prima Regia Caserma Borbonica, Musei (Belliniano, Greco, Diocesano ecc.) Palazzo Platamone o della Cultura, Via Bonajuto, con l’antica chiesa-monumento Bizantino, detta del Salvatorello, l’unica rimasta antecedente i terremoti, sotto l’attuale livello stradale … ed a proposito mi limito soltanto a citare il sottosuolo catanese, la cui peculiarità si scopre al solo pensiero che nel XVII secolo, nobili ed aristocratiche famiglie catanesi, gli Asmundo, i Gisira, ecc., sostene-vano le spese per il mantenimento di istituti Assistenziali e Stabilimenti, per donne malmaritate, abbandonate, orfani e bisognosi. Ora, se pensiamo che non esistevano, all’epoca, acquedotti comunali, i gestori dovevano per forza approv-vigionarsi di acqua dal sottosuolo, che ne era ricchissimo. Ebbene, un mare di pozzi e cisterne ancora esistono nel sot-tosuolo catanese, compresi fiumi come lo Judicello, successivamente denominato Amenano, rivoli e ramificazioni del fa-moso Lago Aniceto, ricoperto e prosciugato dalle eruzioni laviche, o fiumiciattoli che scendevano dal Poggio di Cibali, donde si diparte anche il Longane, lungo l’asse O-vest-Est, sfociando ad Ognina.
Ma non possiamo non citare le Fortezze Sveve (Castello Ursino) o quelle Normanne (Absidi e mura esterne del Duomo); le grotte di scorrimento lavico (Cave Daniele sulla omonima Via) o gli anfratti sotto l’ex Convento della Purità, sulla Collina di Monte-vergine, mentre intriganti e imponenti sono, invece, le colate che si osservano a sud di Via Barcellona, soprannominate “lo Sdirubbo”, ovvero alla fine del-le stradine che si inseriscono a pettine su Via Ple-biscito, sicchè affascinanti risultano i resti di ville e tempi di Romana memoria sotto Via Dottor Consoli, ove pare ci fosse addirittura la tomba di S. Agata peraltro attribuita anche dentro la Ex Caserma San-tangelo Fulci di Piazza Carlo Alberto…….
Certo, che al solo pensare che tutto questo ben di Dio si trova nella nostra Prima Municipalità e che di converso non si riesce a migliorare la qualità di vita, fa davvero rabbia. Mentre si potrebbe con maggiore attenzione, rispetto e promozione, ottenere un tenore di vita decisamente superiore, facendone costituire un volano che possa guidare l’economia a livelli senza dubbio più elevati. Ce li meritiamo tutte queste bellezze, patrimoni, Istituzioni, Fondazioni, o tali situazioni non ci appartengono? E’ questa la Necessità prioritaria, nella nostra Prima Municipalità, se non altro.
E non è mica finita qui. Chissà quante ne avrò dimenticate di cose a nostra disposizione… Ora l’elencare delle cose preziose, belle, da visitare o ammirare, potrebbe risultare, essendo ancora lungo, noioso o impossibile poterle godere per via della ignavia, indifferenza, se non strafottenza degli addetti ai lavori, responsabili o curatori. Ma tant’è, ciò non giustifica l’oblio a cui molti sono stati lasciati, abbandonati.
Che fare?
Basterebbe rimettersi in gioco, partecipare, chiedere, fare squadra, tutti, per consentire la loro fruizione (non è che tutti non lo sono…). ASSESSORATI, Sovrintendenza, Beni Culturali e vari esperti che aspettano, forse i nuovi governi, locale, provinciale, regionale per riprendere e dare fiato ad un circuito (desiderato tanto) virtuoso, culturale, elegante e prezioso, turisticamente intendendo anche di economico rilancio e di immagine? Nel solo mese di settembre sono sbarcati ventimila turisti nella nostra città… potevano essere ventimila arancini, granite, visite ai musei, scoperte nuove ed inimmaginabili e invece…
In atto godiamo di tanta sporcizia per strada,e ancora non se ne parla di riaffidare il servizio di raccolta e spazzamento (troppo elevato il costo, dunque con il rischio di parcelle, ”pizzo” o altro e presumibili, quindi, presunte tangenti?), confusione, traffico caotico, case con le famose “mensole della speranza”che adesso cadono a pezzi, interi fabbricati ridotti a ruderi; sono state, da noi, censite, oltre cento abitazioni terranee murate, per evitare intrusioni di malintenzionati o di abusive occupazioni di gente sfrattata; economia ed attività edilizia, stagnanti, penuria di prospettive e mancanza di lavoro, crisi ed emigrazioni di concittadini, costretti a
recarsi fuori per ridare un senso ed un segno alla propria esistenza odierna e futura… a costo zero per gli altri, specie per i tanti diplomati e laureati -anche specializzati- che per esserne diventati tali, tutto ciò è (dovuto grazie alle tasse della nostra collettività)… pessimo esempio per tentare di recuperare la necessaria competitività ai nostri giovani che qui ancora, continuano, malgrado tutto, a crescere , sperare, studiare.
Disamministrazione ? Politica fuori da ogni logica attenta e proficua? Che fare, allora?
Sperare, sì, anzi no. Mai arrendersi.
Muoversi, fare rete, essere tutti in sintonia, voler bene alla propria terra, documentarsi, comunicare, denunziare, attenzionare i candidati alle varie competizioni prossime elettorali, scegliendo giovani, esenti ed immuni da accordi con i vecchi lupi della politica (l’ho appositamente scritto in minuscolo-ndr), capaci solo d‘esser pseudo-soloni, ed a inventarsi acrobatiche passerelle, fregandosene di dare risposte ai bisogni dei cittadini, qualcuno magari voltagabbana, altri cambia-casacca o campioni di transumanza.
Non voltarsi dall’altra parte… anche se per intanto non possiamo dar torto ai residenti, visto l’andazzo. In parte, è vero la gente è senza Speranza, stanca e senza voglia di scommettersi,ma ……se non si sperimenta, si stagna e, non si esce dal guado. Ed ancora stiamo parlando di una singola Municipalità, figurarsi a moltiplicarne per cinque,….. Povera città, altro che metropolitana. Posteggiatori abusivi, guardamacchine di non specchiata fedina penale, ambulanti ad ogni piè sospinto arricchiscono l’analisi e ne fanno una casbah a cielo aperto. Piani di risanamento fermi da oltre mezzo secolo (S.Berillo docet), ferma la” manicola” e si fermano tutte le manutenzioni e le attività collaterali, propedeutiche e indotte, commerciali, artigianali, industriali.
Ed io che ancora ci vivo, abito e spero, perché rappresenta per me “Ciatu e soul” : E’ Vita da eroi ? Auguri, Catania Vecchia, o meglio Vecchia Catania?
Piero Privitera