Tu che annunci liete notizie

Tempo di Avvento,Tempo in cui si annuncia,rinnova ed alimenta la Speranza di Tutti gli Uomini.  NATALE !

La nostra introduzione si innesta a ciò che provavamo il 24 dicembre del 2011infatti,  Sono  passati  sei anni  da  quando vide  la Luce  il nostro primo numero (era un  numero unico- come news letter)  di  “Ad Gentes”.  Come vola, verrebbe da dire, il Tempo !

E nelle nostre intenzioni, nel pieno di una crisi davvero epocale, si trattava di incidere, di dare uno scossone al torpore che ci attanagliava, per cercare di infondere una Speranza ai nostri cari lettori, cittadini, abitanti, residenti, amici e conoscenti, di cui avevamo notizie, non belle, ne manco buone, circa il loro stato e condizione di vita.  In questi anni ci hanno accompagnato una serie di interventi, inchieste, riflessioni, stimoli, proposte e spaccati di vita quotidiana, sempre attaccati ai fatti, senza preclusioni o forzature, per evitare di rimanere nel guado, nella insicurezza, nella delusione.

Sin dal primo numero, non abbiamo mai usato, né tentato di imporre le nostre penne per scrivere qualcosa che potesse sfruttare gli altri. Solo e sempre al loro servizio, questo l’unico nostro scopo, progetto, percorso. Nient’altro. Siamo stati soltanto sentinelle dei disagi, ed adesso vorremmo alzare la voce, insieme, gridando di gioia, perché… “Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore  HA CONSOLATO IL SUO POPOLO, ha riscattato  Gerusalemme” (Isaia 52, 7-9).

“ ..da circa sei anni, non vivo più con i miei genitori. Per seri problemi di convivenza e di difficoltà, non ho più legami con loro… ho lavorato in un bar, ma la nascita dei miei due bambini mi ha reso difficile conciliare il ruolo di mamma con il lavoro. Con il papà dei miei figli mi sono lasciata  dal momento in cui ho saputo d’essere incinta di nuovo, lui voleva che abortissi…. Gli amici della Caritas che già mi seguivano, si sono prodigati in mio soccorso, sia dal punto di vista materiale che da quello morale, quando hanno saputo della mia gravidanza. E mi sono stati sempre vicini… ciò che adesso desidero è che i miei figli stiano bene, sereni e che possano sempre vivere in un ambiente ricco di amore… ciò che io non ho avuto nella mia famiglia”.

Adesso, fra non molto, sarà nuovamente Natale, anche per questa Mamma: ciò che la Vita le aveva negato, è tornato grazie ad una Comunità attenta, generosa. Nel periodo dell’Avvento, c’è tuttavia una promessa di cambiamento per tutti. E’ un impegno che infonde Speranza ad un Mondo che precipita continuamente: il Natale che arriverà. Un Bambino che nasce, su questa Terra, è sempre un Dono del Padreterno. E’ un atto d’Amore che si rinnova, gratuito, senza alcun tornaconto se non quello di averne cura, amarlo e crescerlo in Sapienza, Bontà, per farne uno a “Sua Immagine e Somiglianza”. Ed  il tempo liturgico dell’Avvento che ci prepara a celebrare il Natale del Signore, ci propone i temi dell’Accoglienza del Bambino che sta per giungere, portando con sé il dono della salvezza e la lieta notizia che nel Mondo nostro farà irruzione la Luce della Vita.

 Mi ritorna in mente un motivo di qualche anno addietro celebrato, meritatamente, come un grandissimo successo, per il contenuto, per la musicalità, ma soprattutto per il religioso, attuale, significato espresso:Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi  incontrerai per la tua via, dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura attirerai, ti solleverò dai  dolori e dagli sbalzi d’umore, dalle ossessioni delle tue manie, supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti  invecchiare e guarirai da tutte le malattie, perché sei un esser speciale ed io avrò cura di  Te….”(Franco Battiato-nato a Jonia -Catania).

Oggi un velo di opacità, di indifferenza, sembra caratterizzare il nostro tempo, abbiamo smarrito il senso dell’alternanza, per cui i giorni sembrano tutti uguali, senza colori, senza interruzioni, senza differenze e così stiamo per dimenticare la festa.

L’irruzione della Luce sembra abbagliarci, immersi come siamo nel buio totale della mente, del vincolo della perfezione che si chiama Carità e che sta al di sopra di tutto.

Quante volte abbiamo pensato, stressati, presi dal vortice della vita moderna, delusi per le mancate aspettative, distratti da tanti beni di consumo ordinari e superflui, invocato e pregato, forse inavvertitamente,  con  Padre David Maria Turoldo : “ Che aspetti, o Signore, a riprendere  in  Tua  mano, il  governo dei  giorni  nostri ?”  e  senza neanche accorgerci che Ti stavamo chiedendo di venire, di esserci… Noi  Ti  invochiamo perché disperiamo di noi stessi.

Ma Tu sei già venuto, velato in forma di servo, nascosto, silenzioso, inosservato…

Tu sei entrato in noi, nelle menti nostre e cammini con noi, che andiamo sempre e non arriviamo mai.

 

Tu ci hai promesso di venire e sei dunque già venuto.

Ovunque e, le strade che Tu percorri manifestano la Tua infinità, mentre i  nostri  limiti e la finitudine ci suggeriscono che il Tuo non è un nuovo venire:

E’ il presente che si adempie.

Luminarie, canti popolari, nenie, zampogne, regali, consumismo continuo, panettoni, pensierini per i nostri  disobblighi, alberi, rappresentazioni e scambio d’auguri non sono altro che segni e gesti della nostra limitata consuetudine.

Mentre basterebbe soltanto un piccolo, ma significativo presepe, ad indicarne la Tua auspicata, sicura, Venuta.  Ignoranti  ed  inconsapevoli, come siamo, basterebbe ciò che ci ricorda  F. Mauriac, che: “Cristo cammina per tutte le strade del Mondo. Nessuno potrà dire di non averlo mai  incontrato”, per  non dimenticare mai, dunque,  che   la Sapienza  si  lascia facilmente trovare da coloro che la cercano, così come leggiamo nelle scritture: Chi si alza di buon mattino per cercarla, non si affaticherà, la troverà seduta alla sua porta”(Sap.6,12-16).

Vieni Bambinello, sbrigati che Ti stiamo aspettando… facci tornare al Principio, insegnandoci a camminare secondo lo Spirito… e   sarà un Buon Natale !

                                                                                                                                          Piero   Privitera

 

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