Su ciò che avevamo pubblicato un paio di mesi addietro, ovvero la precedente riflessione avente per titolo: LO SPORT E’ PER TUTTI e la conferma è proprio di questi giorni.
“Eppur si muove” …disse qualcuno secoli addietro. Adesso anche da noi, qualcosa comincia a muoversi, dopo anni di immobilismo. Praticamente, dopo annose richieste e, molteplici tentativi esposti, anche con incontri e raduni, per additare ai nostri Amministratori, la deludente situazione degli impianti sportivi catanesi, finalmente s’è tenuta una Riunione Operativa per ovviare a diverse opere di manutenzione, installazione di nuovi accorgimenti, quali Torri per illuminare alcuni impianti, ripristino e opere di migliorie per metterli in sicurezza. Riqualificazioni, ed altro ancora. Ma ci voleva tanto? O ancora devono emergere gli atavici dubbi che tutto si “puote” in tempi di campagna elettorale, stante l’avvicinarsi delle nostre competizioni per l’Amministrazione della Città Metropolitana?
Mancano sempre le dimensioni ed il concetto di pedonalità per la fruibilità di tutti. Impianti sorti nei quartieri periferici d’una volta, poco serviti dai mezzi urbani e irraggiungibili a piedi. Come non basta la “liberazione del lungomare” una volta al mese- …eppure si poteva emulare la splendida iniziativa di “Corri Catania” -se non una volta all’anno- almeno mensilmente. Ovvero se gli impianti non sono a norma o necessitano di opere inderogabili, si poteva benissimo ovviare con ciò che la Medicina Preventiva ha sempre consigliato. Il “moto” o il movimento e, per meglio chiarire, consentire, attraverso spazi sicuri, di potere camminare, lentamente o velocemente, per almeno mezz’ora al giorno, se non 40 minuti. O se si vuole specificare, compiere almeno cinquemila passi al giorno. Queste sono le giuste indicazioni per prevenire diverse patologie, alle articolazioni, al sistema cardiocircolatorio etc… ma se non si vuole correre il rischio di rimanere arrotati da auto e mezzi che transitano (financo sui marciapiedi !), risulta davvero impossibile poterlo fare da noi.
E così, finalmente, il Sindaco e gli addetti e responsabili ai vari settori, seduti attorno ad tavolo tecnico hanno elaborato delle strategie per il ripristino e la giusta ri-considerazione degli impianti (non tutti a dire il vero), ma qualcosa andava fatta. Finalmente sono stati reperiti i fondi necessari ed adesso non rimane che attendere. Sperando di non dovere aspettare …per poi ritrovarsi come nei tempi passati. Ora, se gli impianti non sono a posto, o a norma come si dice, si sarebbe potuto insistere su altre discipline sportive… ed a proposito di tempi passati, noi che ne abbiamo già vissuto tanto (di realtà sportive antiche s’intende), vorrei rammentare che nel 1960 nasce sotto la sindacatura del buon Ignazio Marcoccio, il TROFEO S. AGATA– corsa podistica su circuito cittadino in pieno Centro Storico. Con la determinante collaborazione del CONI, Comitato Provinciale (Presidente Marco Mannisi e Segretario Saro Spampinato) e già si intravvedevano crescite di futuri campioni nostrani, sospinti da puro entusiasmo.
Memori del grande Dorando Petri, maratoneta che nel 1908 taglia il traguardo, Olimpiadi di Londra, sorretto dai Giudici, per cui venne squalificato, ma rimane negli annali dell’Atletica Leggera, per l’impresa storica, continuando nella carrellata, aggiungiamo che nel 1971 vince l’azzurro Franco Arese, mentre l’anno successivo vince il Trofeo Giovanni Ardizzone (giovane catanese). Dal 1973 al ’75 c’è il dominio di Zaddem Abdelkader, mentre nel 1976 fa suo l’ambito Trofeo (ormai divenuto Nazionale) un altro azzurro: Franco Fava …ma nel 2011, viene soppresso. Addio al camion (altro che drone !) che in Corso Sicilia, trasportava i responsabili della Corsa e Giudici di Gara… chissà perché non c’erano più fondi…
Ed a proposito dei tempi in cui lo Sport faceva da veicolo aggregativo, propedeutico alla salute ed alla cultura, incentivo per turismo e volano di una crescita economica e sviluppo sociale, nasce nel 1963 l’AMATORI di Rugby, laddove esisteva in precedenza un’altra formazione, ovvero la CAST che io vidi allenarsi al Cibali: ci giocava Gianni Fichera, fratello del mitico Pippetto, ottimo calciatore professionista-grandi amici miei personali. Nel 1969 l’Amatori era in serie A e Vi giocò in pianta stabile dal ‘72 al 1999. Resistii per anni alle lusinghe dell’ottimo Benito Paolone, fondatore del club biancorosso, per farne parte e dargli una mano per la rinascita e ricostruzione, negli ultimi anni della sua vita… (ero in FIGC e non potevo servire due Padroni, intesi come Federazioni Sportive, ovviamente).
Nel 1970, per mano di Paolo e Liliana Pizzo (che Famiglia di grandi sportivi catanesi !), nasce la più grande squadra femminile di Pallavolo (ne avevamo già parlato nella puntata precedente) che poi perde la finale in serie A con la Burro Giglio Reggio Emilia, ma si rifà venendo scudettata, per la prima volta dalle nostre parti, nel 1979.
Nella stessa disciplina del Volley, i nostri maschietti (società sempre nata nel 1970), con Carmelo Pittera allenatore, vinsero il tricolore nella stagione 1977-’78- mentre, cercando di emularne le gesta, al vecchio S. Filippo Neri, si cimentavano nella Pallavolo, tanti giovani, divenuti poi grandi professionisti nei rami della Medicina, Giornalismo, Istituzioni Scolastiche ecc… Orazio D’Antoni, Maurizio Nicita, Carlo Sichel, Carmelo Russo, Franco Morosini, con Lino Castronovo che li allenava e sopportava… e con Agatino Bomborola segnapunti… insomma un mito ! Era la PGS Pol. Don Bosco.
Non si tratta soltanto di ricordi , “amarcord” o vecchi “remember” ma soltanto di nuove speranze, che mai sopite, tornano in mente attraverso gli esempi attuali di giovani che con immensi sacrifici, credono ancora nei valori dello Sport puro e disinteressato. Un gruppo di ragazzi e ragazze a Gela, per esempio, si allena per strada, senza attrezzature sportive e non disponendo nemmeno di piste per l’atletica. C’è un Nazionale di rugby che dal centro della Sicilia (Piazza Armerina) è già arrivato nel Team azzurro di Rugby ed ha partecipato al Torneo delle Sei Nazioni …grandi esempi di come con i Giovani si costruisce il futuro e che CON I Valori si vince – temi attuali che abbiamo sempre portato avanti con il mio grande amico Genny La Delfa (Presidente Regionale della federazione dei Medici Sportivi), ex Delegato CONI a Catania.
Con un altro mio grande amico, Mimmo Romano, cotanto figlio del Segretario co-fondatore del Catania Calcio 1946, vero esperto in diverse discipline sportive e grande conoscitore del ciclismo parliamo spesso delle grandi tappe del Giro d’Italia ospitato nella nostra città, diverse volte. Anche quest’anno la nostra regione ospiterà alcune tappe, ponendosi all’attenzione nazionale per la bellezza del territorio e l’entusiasmo dei numerosi appassionati, sportivi e non.
Grandi campioni scomparsi fisicamente, ma non nella memoria, come Gino Bartali ( l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare, ricordate la sua profezia?), fotografato dal nostro caro Gianni D’Agata (rip), davanti alla Basilica della Collegiata in Via Etnea, con mia figlia Federica in braccio, chi potrebbe mai dimenticarlo? Peccato non ci siano più grandi Patron, in questa disciplina, come il mitico acese Turi D’Agostino, vero protagonista del mondo a due ruote, prematuramente scomparso, ma che nei ricordi ha lasciato un grande rimpianto.
Anche a questo serve lo Sport. A non dimenticare per come, con grande impegno e lavoro, in prima persona, riuscì a far passare il Giro d’Italia, tra le lave d’una freschissima eruzione del Gigante Vulcano Etna, facendo asfaltare, anche di notte, il tracciato della tappa …aveva tra l’altro ideato un Premio Letterario sul Giro d’Italia -gestito, organizzato e messo in opera dalla Amministrazione Provinciale di Catania- con diversi settori riservati a cultori, scuole dell’obbligo e semplici sportivi. Chissà perché ne risultai vincitore nella mia sezione ed avendo avuto definito il mio lavoro come una… TESI DI LAUREA.
E in mancanza di una manifestazione quale La Pasqua dello Sportivo, ne approfitto per porgere i miei più sinceri AUGURI di BUONA PASQUA.
Alla prossima…
–fine seconda puntata–
Piero Privitera