Informazione sanitaria

OMS, 20 milioni di bimbi senza le vaccinazioni

Quasi 20 milioni di bambini nel mondo non hanno le vaccinazioni di base, e il problema riguarda anche l’Europa, dove ancora un bimbo su 21 non è protetto contro tre malattie ancora molto pericolose come tetano, pertosse e difterite. Lo ricorda l’Oms, il cui ufficio europeo ha organizzato la European Immunization Week dal 23 al 29 aprile.”Per aiutare a colmare i gap che ancora rimangono – scrive l’Oms – la settimana si concentrerà sull’immunizzazione come diritto individuale ma anche responsabilità condivisa. I vaccini danno protezione individuale contro malattie pericolose, ma i benefici non si fermano qui. Quando tutti i membri di una comunità che ne hanno i requisiti sono protetti non ci sono persone suscettibili che possono sostenere la trasmissione di malattie contagiose. Insieme proteggono quelli che sono più vulnerabili, inclusi i bambini. Ogni persona ha il diritto di essere immunizzata e ha la responsabilità sociale di proteggere quelli che non possono proteggersi da soli”. L’iniziativa celebra anche diversi successi ottenuti in questi anni. I casi di morbillo ad esempio sono calati dell’84% tra il 2000 e il 2016, e la polio, che nel 1988 era endemica in 125 paesi, ora lo è solo in 3, con appena 22 casi registrati in tutto il 2017. L’ultimo colpo a questa malattia, hanno ammesso gli stessi esperti dell’Oms ieri in una conferenza stampa, sta però prendendo più tempo del previsto. In generale, rileva l’Organizzazione, la lotta alle malattie prevenibili segna un po’ il passo. “I tassi di copertura globale sono all’86% – si legge sul sito -, senza variazioni significative nell’ultimo anno”.

Avere la pancia è un rischio per il cuore

Avere la pancia anche se non si è tecnicamente in sovrappeso può far male al cuore. Un accumulo di grasso nella zona addominale, anche con un indice di massa corporea nella norma, può portare a un rischio a lungo termine di problemi cardiovascolari raddoppiato. A evidenziarlo è uno studio della Mayo Clinic, presentato a EuroPrevent 2018 promosso dalla Società Europea di Cardiologia. I ricercatori spiegano che l’obesità cosiddetta ‘centrale’, localizzata al livello dell’addome, è un indicatore della distribuzione anormale del grasso. Lo studio ha testato l’ipotesi che le persone con peso normale e la pancia avrebbero avuto più problemi cardiaci rispetto a quelle con peso normale e un’altrettanto normale distribuzione del grasso. Nel 1997-2000 sono stati arruolati per la ricerca 1.692 residenti nella contea di Olmsted, nel Minnesota, di età pari o superiore a 45 anni. I partecipanti sono stati sottoposti ad un esame clinico e sono state effettuate misurazioni di peso, altezza, circonferenza della vita e circonferenza dei fianchi. I pazienti sono stati seguiti dal 2000 al 2016 per osservare il verificarsi di eventi cardiovascolari, come infarti, rivascolarizzazione coronarica chirurgica o percutanea per aprire arterie bloccate, ictus o morte per cause cardiovascolari, utilizzando cartelle cliniche collegate del Rochester Epidemiology Project. Coloro che avevano un Bmi normale e obesità addominale sono risultati avere un rischio a lungo termine di problemi cardiovascolari di circa due volte più elevato rispetto a chi invece non aveva la pancia, indipendentemente dall’indice di massa corporea. Il consiglio di Jose Medina-Inojosa, autore dello studio è “rivolgersi al medico se la vita è più grande dei fianchi”.(ANSA)

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