Visto che si può ?

Chiudo  il  trittico sull’argomento, dopo le prime due puntate e precisamente   “Lo Sport Per Tutti” e “Non c’erano dubbi”, con un ultimo messaggio in materia: Non rimaniamo fermi, rinchiusi,al sicuro nelle nostre case: rimarremo pigri, obesi, anche se protetti al sicuro, ma non saremo sapienti, non scopriremo la bellezza dello stare insieme, dell’aggregazione, dell’azione preventiva sullo star bene ed in perfetta salute. Riprendiamo a fare sport, a tutti i livelli, da dilettanti, da protagonisti, da semplici atleti, ma in  fondo, appassionatamente.  Occorre ritornare per le strade, a correre, negli impianti(?), nelle piazze, nei cortili, anche in salita (d’altronde …salendo, ci porterebbe sù), all’aria aperta, alla luce, al sole. Ne  trarremmo  gratuitamente vantaggi, benefici, riprodurremmo vitamina D, fondamentale  per chi soffre di osteopenia.   Di  buon mattino, come ci indica la Sacra scrittura…”Chi si leva di buon mattino per cercarla, non faticherà- la troverà seduta alla sua porta”(Sap.6-14-15).

Siamo stati buoni anticipa-tori, perché in questo mese il nostro maggiore quotidiano sportivo (La Rosea -ovvero La Gazzetta dello Sport), ha dedicato un’intera pagina al successo di 40 anni addietro della nostra squadra maschile di Pallavolo, nella massima serie. Uno Scudetto a Catania. Chi poteva immaginarlo? Buon Profeta il nostro mensile che ne aveva anticipato le vicende… Gente che ci chiama per averne delle immagini, foto, ringraziamenti per avergli ricordato, quanto emozionante sia stato tale successo. Non è stato un sogno, anche se sognare, ci porta sempre molto lontano. Ma loro ci sono arrivati. Chapeau.

 

Adesso  bisogna ripartire da lontano per essere ancora più chiari sulla traballante situazione  in materia di sport-impiantistica-adesione-partecipazione-a Catania. Nel maggio del 2014, venne pubblicato sul nostro maggiore quotidiano un nostro pezzo avente per titolo: “Appello per un Forum sullo Sport”, preceduto, a proposito della valenza del malessere sociale  e, per l’incidenza della portata, da una supplica “Per la Città e per lo Sport”, debitamente inviata al Presidente del CONI -Giovanni Malagò- il cui messaggio in sintesi era: “da noi non fuggono soltanto cervelli in cerca di lavoro, a ‘scappare’ intanto sono i ragazzi, dal sano mondo sportivo. La scuola non incoraggia e continuiamo a sostenere gli alti costi del Capitale Umano, nel senso della prevenzione e tutela sanitaria dell’individuo, più obeso che in ‘linea’, per l’impoverimento di strutture funzionali nel territorio e l’ignavia di dirigenti ed amministratori, che attaccati alle loro poltrone, come sono, si  sentono, presuntuosamente, al centro del mondo.”

Vi risparmiamo il solidale, sincero, contenuto della telefonata che ci giunse dal Presidente Malagò, quasi alle dieci di sera, ancora al  tavolo di lavoro alla Presidenza del CONI. Incoraggiandoci a non abbandonare lo spirito e lo stimolo, unito alla speranza, per migliorare la situazione.  Il  Thumos, ovvero il crogiolo di intense emozioni, ridiventa consolazione per chi si sente riscontrato. Scontato lo scambio di ringraziamenti per quanto immeritatamente ricevuto da cotanta Personalità. Lo Sport è un Tempio, dove nessun infame o mistificatore può entrare, dove si onora il sacrificio, l’impegno, la bellezza dello stare insieme, del gareggiare fine a se stesso, senza pretesa di successi, ma scommessa di farcela. D’altra parte anche cadendo è l’unico modo per …rialzarsi e farcela!  E’ luce nel groviglio di fioca, tenebrosa,disabilità sociale in atto.

L’invito a sporgerci  fuori, a rischiare, ad investire sui giovani, in questi giorni ci viene anche da un o dei più grandi, e preparati allenatori: Fabio Capello. Che recentemente ha dichiarato: “Noi allenatori siamo bravi quando abbiamo giocatori di primo livello.  E’ molto difficile fare bene con i mediocri. Puntare sui giovani è fondamentale, bisogna avere il coraggio di metterli alla prova, farli esordire, tentare di farli iniziare con le strutture di base. E questo vale per tutti gli sports” .

Questo era un lato della medaglia.  Adesso provate un po’ a seguire quest’altro lato, sempre della stessa medaglia. Non più mondo professionistico, ma storia nostra, di comuni cittadini… Il  cui titolo può essere  “Un Sogno che diventa realtà”.   Vi ricordate che avevamo parlato, nei mesi scorsi, di ciò che succede nella cittadina di Gela (CL), dove c’è qualcuno che si allena per strada, senza sicurezza, senza piste, senza asticelle ecc.?  Bene,adesso c’è un giovane di 19 anni che dal nisseno comune siciliano,varca le strutture della Adams State University in Colorado!  Un sogno?  No, una borsa di studio vinta da Samuele Licata (questo il suo nome e, occorre tenerlo presente nel prossimo futuro olimpico dei giochi di Tokio 2020 ed i Giochi di Parigi nel 2024…). Vediamo di raccontarne adesso la realtà.

Le promesse mai mantenute dei locali amministratori, non  hanno  fatto mollare la passione per lo Sport a Samuele e nemmeno agli altri, tanti, ragazzi che, come a Gela, ed anche altrove, continuano a praticare con immensi sacrifici, allenamenti in molte discipline, ed anche nello studio. Samuele Licata, giovane atleta, ha dovuto impegnarsi tanto per superare anche due esami in Inglese. Indubbiamente forgiato nel corpo e nella mente,grazie alla disciplina sportiva,praticata,ormai,a livelli di primati nazionali, adesso è consapevole che lasciati amici, compagni di allenamenti,il proprio “Talent scout”, dovrà ripartire  da neofita, e con maggiore impegno. A Luglio prossimo, in Finlandia, si cimenterà sui 400 ostacoli, per i Mondiali Under 20, dovrà meritarsela  la maglia azzurra.  Poi al College del Colorado, Samuele si allenerà per quattro anni puntando sugli 800 e nel mentre studierà Nutrizione. Fatica, sudore, impegno, studio, lontananza da affetti cari, parenti, amici, scopritori di talenti, questo il premio della borsa di studio. Ma indubbiamente ne è valsa la pena. Orgogliosi sicuramente tutti noi, per ciò che ha saputo conquistarsi.

E pensare che nessuna istituzione ha puntato gli occhi su di lui o di alzare lo sguardo sui tanti talenti che potrebbero esserci dalle nostre parti.  Quanta originaria talentuosità potrebbe fiorire dalle nostre parti e invece viene sprecata per ignavia, indifferenza, mancanza di prospettiva futura, impiantistica abbandonata e priva di manutenzione. Fuga di cervelli, ne parlavo col Presidente Malagò … di giovani che scappano dal mondo sportivo… e meno male che ancora c’è qualcuno che vuol centrare i grandi obiettivi della vita, che vuole arrivare lontano e che, per adesso, andrà lontano a ben  lavorare, sacrificarsi, ed  avere qualche rimpianto per gli amici e compagni lontani, lasciati in questa terra, che al pari di bellissima è sicuramente abbandonata, dopo essere stata sedotta.

Non soltanto un immenso   IN BOCCA AL  LUPO ! a Samuele, Nazionale azzurro, ma un doveroso Augurio e ringraziamento per come ha saputo dimostrarci che con  determinazione e grande volontà ce la possiamo fare. Tutti.  Ed  in tutti i campi.  Grazie davvero per la inaspettata, gratuita dimostrazione della riuscita…  VISTO CHE SI PUO’?    

                                                                                                                Piero Privitera

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