Di chi è la Città ?

Chiedo scusa ai nostri amici lettori,ma questa ve la devo raccontare proprio. Mi ero inizialmente imposto di non parlarVi di  Politica o  quanto meno di  elezioni amministrative che dalle nostre parti avranno luogo molto presto.

Vengo al dunque: Giorno 24 Maggio -sono le 6 e 30 del mattino- un assordante rumore sveglia l’intero quartiere; apro le serrande e vedo,  con grande piacere, ed anche degli altri residenti, nel frattempo svegliatisi, un’autopompa di grosse dimensioni del Comune di Catania, con autista a bordo ed operatore in strada, che… “innaffia”, le strade, marciapiedi ed auto in sosta.  Che bello! Mi verrebbe da esclamare… ma a ragion veduta, rifletto e dico, tra me e me: caspita, non lo si vedeva da molti anni …acqua al profumo di lavanda …Indubbiamente necessario l’intervento, specie dopo anni di noncuranza, indifferenza e oserei aggiungere trascuratezza, per dirla in termini eleganti. E’ perché siamo vicini al Teatro Greco-Romano, dove la presenza costante di Turisti ci riempie  d‘orgoglio, o ancora una volta si tratta di interventi preelettorali?

Scendo, come al solito presto e ritrovo la stessa autobotte parcheggiata davanti l’Odeon, con l’operatore che (finalmente!) pulisce con un bel getto d’acqua i cassonetti (vecchi, malridotti e puzzolenti) adibiti al deposito dei rifiuti. Noncurante della qualità delle acque luride che nel frattempo si riversano per strada  e dei rifiuti  che vengono trascinati (lasciati per terra da chi si occupa di svuotare i cassonetti,ndr), avvicinandomi, sento il collega adibito a guida dell’automezzo che, richiama, rimprovera un cittadino che  si accingeva  a depositare altri rifiuti… Giusto l’intervento, il richiamo, perché fuori orario consentito  e l’invito a non farlo più…   Mi chiedo e la divisa? Ed il cartellino identificativo dell’operatore? Inesistenti. E tutte le volte che hanno lasciato i rifiuti, non raccolti, ad accumularsi di fronte all’Odeon ed al Teatro Greco-Romano? Non è avvenuto  con  la stessa sollecitudine o solerzia per i necessari interventi. Tant’è, ormai. Me ne torno, non contento, né  approvando il solito “sistema” di prendersela sempre coi poveracci, anche se hanno  torto.  Dura lex, sed lex. Era di Giovedi…

Due giorni dopo e siamo a giorno 26 Sabato, ho voglia di recarmi alla Plaia, nel nostro Lido, dove da anni  prenotiamo una cabina; percorro il Viale Kennedy, liberamente e davanti il torna indietro del Complesso  “La Cucaracha”, un’auto della Polizia Locale, posta di traverso, impedisce il transito in direzione Siracusa. Vi lascio immaginare l’ingorgo improvviso… proteste, grida, clacson che suonavano continuamente, qualcuno che scende per chiedere spiegazioni  all’unico Vigile (l’altro era un operatore stradale addetto), munito tra l’altro di paletta.  Quando finalmente riesco ad avvicinarmi  chiedo: “E’ possibile sapere perché non si può proseguire”?  Provi dall’altra parte! …mi viene risposto educatamente (ma il tono non lo era affatto); replico: “Ma il motivo?” – e stavolta arriva la risposta seccata: ..C’è  a  cussa!, risponde  l’operatore- subito ripreso dal Vigile che aggiunge: “ è una gara di Triathlon”…. Normale che ho aggiunto:  “ma scusate, non potevate mettere un avviso, un cartello, qualcosa che ci  avvertisse che non si poteva transitare”? …voglio chiuderla qui per evitare polemiche, ma non posso trascurare gli improperi, le risate e le rimostranze degli altri cittadini, rimasti esterrefatti, da tali tirannie, improvvide disposizioni e trattamento da sudditi…

Altro che città metropolitana! Inutile l’insegnamento che la città, la polis è di chi ci abita, dei residenti, dei cittadini, qui si tratta, invece, di Padroni del Vapore!  Riflettano a questo punto i catanesi prima d’esprimere un voto libero, democratico e o d’opinione. La libertà, di parola, del pensiero, il convivere, non possono essere a discrezione di chi è preposto all’Ordine Pubblico, o a Governare.

Rispetto, rispetto e rispetto! Almeno questo riconoscetelo alle persone.  O  nemmeno questo ci è consentito ?                                                                                                                        

    Piero Privitera

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