C’è il Brand(y) … a quando il “cin cin” ?

Tra le frenetiche iniziative che si stanno susseguendo in questi giorni nella nostra Città, c’è da rimanere stupiti (ma non stupidi).

Al di fuori d’ogni intenzione disfattista, mi sa che la iperattività della nostra Amministrazione cittadina, programmata di recente, faccia il paio con le imminenti elezioni amministrative. Mi spiego meglio: la proposta lanciata di lavorare all’elaborazione di un “Brand Catania”, inizialmente mi ha fatto ritornare alla mente due vecchie pubblicità. La prima che all’incirca recitava: “Un brandy per Te, un brandy per me, è Cavallino… Il brandy che dà, la Felicità è Cavallino… “, mentre nell’altra  si figurava un soggetto che entrando in un bar chiedeva un Brandy…..”Un brandy Signore?” (replicava il cameriere) …-che figura gli facevano fare…- avrebbe dovuto chiedere uno Sto…..84: Se la squadra del cuore ha vinto brinda con uno Sto…84, se ha perso consolati con uno Sto…84  !

Insomma per forza di cose doveva entrarci il brandy.

 

Ora, non so se stiamo ritornando indietro di qualche lustro, per cui la stavo ponendo sul faceto, ma a leggere che l’intenzione  è quella di : “mettere insieme istituzioni e società civile, per proporre una visione di città che parta dal territorio, alla luce della quale dotare Catania di un piano che ne incrementi  l’attrattività e la qualità sociale e, con questa la sua reputazione ed immagine nel mondo”, decisamente verrebbe da rispondere alla maniera del pubblico assiepato a vedere l’Opera dei Pupi d’una volta e, che per non farsi gabbare, replicava con la mitica battuta “..rossa  è  Donn’Angilu”!  E in effetti ne rimango turbato dalla grandissima portata, senz’altro meritoria, della su indicata iniziativa.  Si parla ancora d’un  Cantiere delle Ragioni, costituitosi già un anno addietro.

E se tutto ciò risponde al vero (ce lo auguriamo sinceramente),una domanda sorge spontanea, alla stre-gua del mitico Antonio Lubrano: Come mai non sono stati invitati in questo tempo, il cartello delle Asso-ciazioni onlus, del volontariato, delle Parrocchie (Enti Giuridicamente riconosciuti dalla vigente legisla-zione)?  Sicuramente avrebbero portato i loro preziosi contributi, (in valore assoluto, più alto del denaro), disseminati come sono nei luoghi, a stretto contatto di gomito con i residenti, visto che il Cantiere si ripropone di riflettere sul territorio… Siamo,  ovviamente, consapevoli, monitorando il territorio, sempre e continuamente, di quali interventi necessitano i quartieri, le periferie i rioni spontaneamente formatisi, per esigenze abitative, di spazi, di luoghi di ritrovo, di impianti aggregativi, sportivi, ludici, religiosi e quant’altro: in fin dei conti portatori di esigenze e “segni di una narrativa che racconta storia e proponenti un patto per il territorio”. Ora se risponde al vero che il Brand parla di storia e di identità, di simbolico patrimonio a cui è legata la nostra reputazione e dunque l’immagine nel mondo, perché non viene rappresentata la questione del territorio ? Ovvero affidandosi a chi vive in tali indicati luoghi, aprendosi alle loro disperate  e giuste istanze, desideri, aspettative, per migliorarne l’auspicata coesione sociale.

Se risulta vera la dimensione che il Brand non è politico, ma del popolo, un patto possibile tra istituzioni e società, civile, vivente in comunità cittadina, farebbe indubbiamente elevare democraticamente la partecipazione attiva ed aumentarne la capacità di costruire polis.

E’ un augurio, è un invito, è davvero la sincera intenzione del Sindaco che ne ha condiviso le idee, sotto-lineando l’importanza di fare squadra e di puntare soprattutto sui giovani? Indubbiamente presteremo le dovute attenzioni al caso e sul susseguente sviluppo del progetto.

Scuole, Enti, Associazioni, Impresi, luoghi di lavoro si presuppone siano i  fondamentali posti ove bisogna far riscoprire l’orgoglio di far parte d’una Città, oggi tristemente avviluppata su se stessa, con pochissime prospettive di sviluppo, crescita e senso di appartenenza.

Una cittadinanza attiva va coltivata, non  s‘inventa  ed invece, la gente, al giorno  d ‘oggi, è assente, né invogliata e partecipante, presa com’è a difendersi dal caotico ed  infernale, traffico, dall’insufficiente servizio di raccolta rifiuti e spazzamento strade, da posteggiatori abusivi e incalliti perché impuniti, lavavetri agli incroci e semafori, giacigli di extracomunitari nella City, per la carenza di sicurezza e mancata vigilanza negli sparuti impianti dove si possa fare sport, con i marciapiedi divenuti proprietà privata di autofficine, botteghe, bar e locali pubblici, ed il poco verde e, laddove esistente, malcurato. Tutti elementi, questi, deterrenti, che penalizzano le preziosità esistenti : arenile sabbioso mare-plaia e scogliera-lavica, montagna-vulcano, resti archeologici e teatri greco e romano, barocco e dualismo bianco-nero pietra bianca e lava nera. Vero è che il Gattopardo affermava  che in Sicilia ci sentiamo perfetti… ma evitiamo di cadere in tale stantia presunzione. Come  pur vero è l’abbandono e la mancata valorizzazione di tante  bellezze. Ovunque. Avremmo dovuto intervenire per evitare che si deteriorassero e, conservarne l’integrità. Inutile diventa il proseguire nell’elenco di disservizi e carenze, precarietà e lassismo, stante la continua denuncia di cittadini ormai esasperati. Tante,  sarebbero le cose da “sanare”, nell’immediato e medio termine, ancora prima di orientarsi in faraoniche opere che, sì  hanno una importanza strategica, ma che in atto lasciano soltanto commenti salaci e poco pregni di speranza immediata.

Che si riparta dal basso, dalle periferie, dai luoghi vissuti ove ci si sforza di sentirsi parte attiva, comuni-taria di un consorzio civile attento ai bisogni, alle necessità e trovare “insieme”, segni, accordi, proposte e patti di sviluppo sostenibile per una migliore coesione sociale da offrire al mondo. Sincera-mente, magnifico, il programma proposto, tutto da ammirare lo sforzo che il Cantiere delle Ragioni vorrà portare avanti… ma come si afferma, dalle nostre parti,  “senza rinari  non  si  canta  missa!”.  E,  dunque, non rimane che, conseguentemente, porre un’ultima domanda: quando pensano, intanto, Lor  Signori,  si possa celebrare  e  fare un bel  “Cin Cin” augurale, nonostante che  adesso  disponiamo del… Brand(y)?

Piero   Privitera

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