Ma cu TU fici fari ?

Lettera aperta al Neo Sindaco di Catania         

 

 

 

… e così, finalmente, (speriamo), è  finita, per adesso, la lunga stagione delle Elezioni, politiche, regionali ed amministrative.

Ma prima d’ogni cosa è doveroso porgere i migliori Auguri di Buon lavoro, al nostro Nuovo Sindaco.

 

Caro Salvo Pogliese, scusa, se per motivi prettamente redazionali, mi permetto di darTi  del Tu; non è per mancanza di rispetto, educazione o un disobbligo istituzionale, ma soltanto per cercare di avvicinarmi a Te nel darti i miei modesti suggerimenti, spedendoti questa  graziosa cartolina, che mi auguro possa leggere, affinchè la Casa Comune, lo sia davvero e rimanere tale. Tutto ciò, perché alla Tua prima apparizione da Primo Cittadino hai volutamente dichiarare che “..questa è la casa di Tutti ed è sempre aperta”… Sinceramente congratulazioni per l’esito elettorale, ma una domanda lecita sorge a gran parte della cittadinanza, e l’ho sentita più volte:  “Ma cu tu fici fari a mintiriti na’ sti centu missi…?                 

Giovane, brillante, di lungo corso politico, genitore di figli ancora piccoli, marito, professionista affermato e…ancora alla ricerca di nuovi stimoli? Giusto l’impegno, la tenacia a cercar di contribuire per la rinascita della Città, di scelta coraggiosa ad abbandonare il ruolo di Europarlamentare per dedicarTi, sostenuto da un’ampia coalizione ( è uniti che si vince: chi lavora da solo in questi frangenti è un egoista…) per ottenere il risultato sperato, alla natia città, ormai, vieppiù, lasciata desolatamente in uno stato di abbandono. Altro che inaugurazioni di eventi e manifestazioni varie, che non sono e non erano priorità… con una  Campagna elettorale… punita dal cittadino catanese in maniera chiara ed evidente, che ha subito compreso il tema della riappropriazione, intesa come paziente ricostruzione del tessuto sociale, ormai lacerato.

Sicuramente vorrai dotarTi di una seria ed efficiente sinergia di funzionari, dipendenti e collaboratori pronti a  darti i giusti ed impellenti consigli sul traffico, sull’igiene, sulla mancanza di sicurezza, comunitaria e nei quartieri, rioni, periferie, quest’ultime abbandonate a se stesse.  So, per avertelo sentito dire  -allorquando sei venuti a trovarci,da candidato Sindaco,nella sede del Primo Vicariato Diocesano-  che anche il Papà Tuo è nato in uno di questi quartieri,  fucine  di orgogliosi cittadini, successivamente  affermatisi nei campi dell’Istruzione, Commercio, Industria, Politico-economico, Artistico ecc.- dunque un grosso Augurio ed un sincero Buona Fortuna gradirei possano accompagnarti nel Tuo immane futuro impegno lavorativo.

Hai dichiarato di fare il contrario, come scelta, del Tuo predecessore -“prima  viene la Città…e non  viceversa”. Occhio che c’è bi-sogno ( e che non vuol, dire due volte sogno…) di grandi pulizie…del territorio, di faccendieri, di gente senza scrupoli, di pseudo-sostenitori …Catania ne è grande rappresentante di Tali personaggi -da sempre!  Una idea che va ripristinata è senza dubbio il dialogo con la cittadinanza -ogni due settimane- hai dichiarato- avrai colloqui con la comunità che Ti circonda. Anche questo tema molto delicato, che ci invita a riflettere sulla condizione dell’intera nostra comunità.  Buona iniziativa, magari con una bella Buca per lettere, ove il catanese possa inviarti le proprie accalorate e ricche di speranza, proposte, consigli, suggerimenti, lagnanze (tante) e magari qualche ringraziamento (spero tanta roba)… Quali traffico asfissiante, desolazione per mancanza di prospettive lavorative e stagnazione di sviluppo, carenza di progetti che assicurino progresso economico, sociale.  Scarsità di misure aggregative quali Sport per tutti, con la penosa situazione dei pochi impianti esistenti, assenza continua di vigilanza per la cronica carenza di uomini e mezzi -basterebbe aprire un giorno qualsiasi un locale quotidiano e rendersi conto, quasi senza volersene, di cosa ci sia di necessariamente ed urgentemente Bi-sogno (e ripeto non è che stia a significare  due volte un sogno… ma necessità impellenti).

Ospedali assediati, insidiati e, laddove è  indispensabile, con carenze di sicurezza per gli operatori in prima linea -leggasi pronto soccorso- parcheggi su doppia e tripla fila ormai è diventata consuetudine- inesistenti vie di fuga davanti plessi istituzionali, scuole, zone di movida, lungomare e vie che conducono a luoghi frequentatissimi (Plaia ne è un altro esempio). Centro storico imbottigliato, giovani in preda a bande di criminali che ne  assoldano in continuazione (crisi e congiuntura economica non favorevoli per cercare altre strade), movida senza alcuna sicurezza e/o tranquillità per potere gustare serate piacevoli. Zone a traffico limitato (soltanto sulla carta) con transenne che “camminano e si spostano” in continuazione… Che fine han fatto i progetti di telecontrollo? Insostenibile per i residenti la situazione dell’inquinamento acustico (per anni mi sono occupato di tale materia e non ci si rende conto dei disagi, sofferenze e malumori di cittadini, costretti a vendere le proprie abitazioni… ma chi le compra ormai ?, col notorio superamento dei decibel, divenuto materia di liti e vicende giudiziarie… si tratta di persone recluse in casa propria. Occorre tenere d’occhio l’orologio se per caso si vuole rincasare oltre un certo orario.  E dove non si parla più di sfratti, abusivismo commerciale, posteggiatori incalliti ed impuniti, ambulanti in ogni angolo  e, corsie occupate senza un minimo di criterio civile -noncuranza ed assoluta mancanza di manutenzione stradale ed anche sui marciapiedi, ove esistenti ? Avvallamenti, buche, mattonelle divelte e mancanza di sanpietrini o delle classiche  basole,  fanno inviperire il cittadino, che ruzzola per  terra continuamente.

I servizi di controlli del territorio, non soltanto finalizzati alla prevenzione dei reati, lasciano a desiderare -passi carrabili che andrebbero liberati, qualora un pronto intervento dei VV.UU.,sia  sollecito…. Mercati periferici e rionali, oltre  quelli di grandi dimensioni, divenuti regno del…”mercato del falso”e della sconosciuta provenienza, sia alimentare che  no-food.  Piazze abbandonate e piattaforme o “solarium” in grave ritardo nella realizzazione ad Estate ormai inoltrata. Mi fermo e mi pare giusto, ma l’elenco potrebbe essere molto, ma molto più lungo e lo hai già indicato Caro Sindaco, fortemente radicato come sei nel nostro territorio. Restituiscici, attraverso modernità lo spirito e la bellezza delle nostre preziosità, del nostro vivere in un consorzio che profumi di civiltà- siccome nei tempi andati.

Che dire adesso?  Fatti gli AUGURI per la grande mole di lavoro che t’attende… che attendi a porre mano al governo dei  giorni nostri? come affermava David Maria Turoldo… Non vorrei citare più l’odioso refrain iniziale:     “ Ma cu tu fici fari?…”-e nemmeno lontanamente pensare che: caro  Salvo  Pogliese, ce l’hai fatta!  … mentre mi rimangono dei dubbi che tu sia… SALVO!  Quantomeno sarà una ardua Salvezza quella appena, seppur legittimamente, conquistata.

Con i più sinceri e devoti ringraziamenti per la Tua disponibilità a svolgere tale delicato compito e con altrettanta devota ammirazione per il coraggio  messo in campo.  Sursum corda,  Ad Maiora,  nunc et semper.   Coraggio e determinazione. Di questo c’è davvero bisogno.

Auguri di un proficuo, buon lavoro.  E sinceramente grazie per la cortese attenzione.

Fine Giugno 2018

                                                                                                                                        Piero  Privitera

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