CATANIA, città difficile

…e continuano a chiamarla Città Metropolitana, è davvero il caso di sottolinearlo. Non bastavano le troppe esigenze, oltre la stanchezza dei progetti ed il senso di impotenza. Ecco che emergono i veri problemi  al Comune di Catania, dichiarato fallito !!! Inutile nascondersi ancora, occorre togliersi la maschera del perbenismo. Si vive male davvero. Passano le mode, ed  i tempi. Cambiano sistemi e ritmi. Nascono nuovi problemi. Come faremo a stare a galla non sappiamo. Occorre tornare sui nostri passi, sulla vecchia strada  della solidarietà, della cultura e  del  bene comune, quasi come cantava Celentano…..

Ci mancano le emozioni vere ed ancora litigano i nostri amministratori sulla ricerca dei responsabili, di questo preannunciato Default. Mentre il Sindaco indicava che occorre intraprendere un percorso nuovo, più idoneo per chiudere definitivamente con il passato, indicando le nostre forti radici di città che ha sempre saputo risorgere dalle proprie ceneri, che bisognava tracciare una linea di demarcazione netta tra passato e futuro, per trovare una unità di intenti… ecco che si scatenava in Consiglio Comunale il rimbeccarsi continuo, la ricerca dei responsabili del dissesto, con  toni e termini poco appropriati. Qualche esempio del teatrino della Politi-ca cittadina:  “L’incapacità manifestata soprattutto dai tecnici della precedente Giunta…”,  “Grave errore di interpretazione dei disavanzi…”,  “Avete deliberato PAGAMENTI ANCHE PER NANI E BALLERINE”, “Queste sono sottra-zioni alle generazioni future, per privile-giare il presente”,”Corto circuito con la Corte dei Conti, con mancate risposte, mail che si perdono nell’etere”  La seduta intanto viene sospesa, rumoreggia e pro-testa il pubblico ammesso in aula. “Basta Impuniti” si legge nei cartelli che issano  i  presenti, ed infine,  anche  “Nisciti  i soddi”. Morale della vicenda… la colpa è degli altri.  Sempre. Chissà che la Procura un giorno non  ci indichi  che in questo brutto pasticciaccio non stanno  emergendo  responsabilità di ordine giudiziario.

Chiaro che ognuno cerchi di uscirne fuori dalle responsabilità, ma è altrettanto chiaro che chi ci ha amministrato dovrà pur dare conto e ragione ai cittadini, perché il fallimento inciderà su cittadini e lavoratori, specie su chi ha sempre pagato le tasse, nonostante i disagi atavici.  Aumenteranno le tasse?   Di alcune no, certamente, perché indicizzate al massimo consentito. Speriamo non si carichino i cittadini disagiati di S.Cristoforo o di S.Giovanni  Galermo, alla stessa maniera di chi ha redditi molto più elevati… equità e rispetto ne occorreranno di sicuro. Politicamente, sia  i  vari centrodestra  ed   i centrosinistra concorrono parimenti alla responsabilità del disastro, non meno la classe sindacale. Come se non bastavano il traffico impazzito, l’assenza di sicurezza territoriale, la mancata differenziazione dei rifiuti, l’assenza di progetti e percorsi virtuosi per il recupero di alcune carenze come il lavoro, la stagnante economia, le grandi difficoltà imprenditoriali alla zona industriale, le voragini in strada, le doppie e triple file nei posteggi, gli abusivi ambulanti e guardamacchine, il caos nella sanità, il buio in città di molte zone, nel passato ed a volte nel presente, il primato dell’evasione scolastica e dei NEET.  Ci mancava adesso soltanto il mancato pagamento degli stipendi… sono già all’erta gli usurai nei quartieri periferici. E la Questione Educativa, non  è più prioritaria, insieme alla Formazione?  Non mettiamo più i minori al centro delle attenzioni ?  Qui quasi la metà dei minori vive in condizioni di relativa povertà, se non assoluta.

Ne sappiamo qualcosa per avere lavorato per molti anni nelle zone periferiche -dopo  averne costituito un Osservatorio D’Area Permanente- per migliorarne l’ambiente in cui vivono. Ad alcuni è negata l’armonica crescita ed il futuro sereno. Nello stesso territorio se nascono ostacoli, barriere, aumentano le differenze sociali, specie se non svolgono attività ricreative e culturali. Educare deriva da “educere”, ovvero tirare fuori, trarre da potenzialità che aspettano soltanto d’essere coltivate. Per anni ci siamo battuti per riportare le Periferie al Centro, valorizzarne i beni culturali, ambientali e preziosità che  insistono. Mancata vigilanza del territorio, bullismo, incuria, caotico sistema di circolazione, fatiscenti immobili, mettono a rischio l’intero centro storico della nostra città.

Un modesto consiglio da onesto catanese attento alle vicende cittadine:  Non sarebbe il caso, quanto meno, di smetterla, perché davvero doloroso ed inopportuno, di addossare, con la tecnica dello scaricabarile, ad altrui la responsabilità di quanto accaduto ?  Specie mentre la gente soffre ?  Sperare si può ?

C’è una bella notizia però di questi giorni: “ECO MONDO”  premia Catania per gli Universitari gratis sui bus cittadini dell’Azienda Municipale Trasporti.  Ed in effetti l’iniziativa non è passata inosservata, tanto da essere stata selezionata tra gli esempi virtuosi di Sostenibilità  Ambientale -sui temi dedicati alla “Green” e “ Circular Economy”-.  Prima città d’Italia  a  far questo, mentre nel rapporto annuale su Ecosistema Urbano, Catania è all’ultimo posto!  Ma l’immobilismo della politica, in particolare per lo sviluppo sostenibile, ancora non riesce a cogliere il senso, la portata  ed  il valore di questo  Riconoscimento Nazionale…  impegnati come sono  ancora  lì a litigare per trovare i colpevoli, mentre i giorni passano, gli stipendi non arrivano, le chiacchiere si moltiplicano ed i disagi aumentano. La speranza adesso viene riposta in una anticipazione  della Regione, se non ci Commissaria… Ma  la Speranza di vivere meglio non deve morire

Un atto di coraggio, un salto oltre l’ostacolo del clientelismo diventa necessario: CHIUDIAMO IL CENTRO STORICO !  Con un percorso che va Da Porta Uzeda a Piazza Stesicoro, sino a salire a S. Domenico e poi per Via Santa Maddalena sino a Piazza Dante e giù sino  a Via Garibaldi e Piazza Duomo. Non sarà una caccia al tesoro, all’interno di questo circuito-tracciato-da istituire, ma ugualmente troveremo ricchissime testimonianze del passato, da fare invidia al più grande  ritrovamento di Tesoro del mondo, impreziosito da gemme, pietre preziose e testimonianze d’un passato, mai… passato di moda.  E  tutto a costo zero, per la felicità delle asfittiche casse comunali. Così ritroveremo dunque: Palazzo dei Chierici, Fonte dell’Amenano, Duomo e Cattedrale, Palazzo di S.Giuliano e dell’Università, Chiesa di S.Maria dell’Elemosina (Collegiata), Palazzetto Biscari e Chiesa del SS.Sacramento, Palazzo del Governo e della Provincia e  Chiesa  di S. Michele ai Minoriti (di fronte in un  baglio si potrà ammirare la Pietra del Malconsiglio) …e i Palazzi nobiliari quali  Carcaci, Bruca, Asmundo–Gisira, Gravina-Cruillas, Zappalà-Asmundo, Tezzano, Toscano, Beneventano, ed ancora i luoghi del Martirio di S.Agata quali la Fornace (S.Biagio), il Santo Carcere, S.Agata la Vetere (prima cattedrale cittadina), il Convento dei Padri Domenicani, la casa della GIL, il Convento della Purità, l’Istituto Pio IX, la Fondazione S.Marta e Villermosa, il Complesso dei Benedettini di  S.Nicolò l’Arena, la Cipriana, il Conservatorio delle Verginelle, il Teatro Greco-Romano, l’Odeon, la Chiesa di S.Filippo Neri, la Rotonda e le Terme,i resti della Chiesetta della Cava, S.Agostino, il Foro Romano, S.Maria dell’Aiuto, la Chiesetta santuario di Loreto, Santa Chiara, Casa Verga e Museo Belliniano, S.Martino ai Bianchi e S.Benedetto (la Bomboniera delle chiese cata-nesi), l’Arco di Via Crociferi (prima opera di abusivismo e sanatoria dell’edilizia…), Via dei Crociferi (patrimonio Unesco), Chiese di S.Camillo, S.Giuliano e S.Francesco all’Immacolata, Monumento al Cardinale Dusmet, l’ex Ospizio di Beneficienza, prima collegio dei Gesuiti, S.Francesco Borgia, Villa Carcaci, il quartiere della Pietra Grossa, tutta la Giudecca Superiore e in parte quella inferiore, Cortile Maura-due entrate, Vicolo Beritelli-tre entrate… bastano tali preziosità per meritarsi un apprezzamento, una chiusura al traffico, una degna menzione di vero Parco Archeologico a disposizione di tutti, cittadini, residenti e soprattutto turisti in transito? Ve ne eravate dimenticati vero? Ebbene, siamo disposti a pubblicare su queste pagine le relative schede di informazione per potere meglio godere tali affascinanti resti e presenze di unica preziosità.

                                                                                                                                                       Piero  Privitera

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