Influenza o raffreddore? 5 ‘dritte‘ per capirlo
Influenza o raffreddore? Malessere stagionale o vera e propria ma-lattia virale con i suoi rischi di complicazioni? Con i casi che cre-scono di giorno in giorno, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc), ed altri specialisti di disturbi infettivi Usa suggeriscono di farsi ‘5 domande’ per capire la differenza.
Se il malessere si e’ scatenato in fretta con sintomi forti nel giro di poche ore e’ con tutta probabilità influenza. Quest’ultima, spiega Alan Taege, medico della Cleveland Clinic, “fa sentire tutto d’un trat-to doloranti e sfiniti”. I raffreddori invece solitamente presentano problemi diversi, dal mal di gola alla congestione, in modo graduale.
Se la temperatura è sopra i 37.8 gradi è quasi certamente influen-za. I raffreddori possono causare un aumento, ma la febbre raramente supera i 37-37.5 gradi. L’ influenza, osservano poi i Cdc, fa usualmente sentire tutti acciaccati e bastonati, “come se si fosse andati sotto un autobus”. Mentre il raffreddore no. Anche il mal di testa generalizzato e forte accompagna solitamente l’influenza. Mentre per il comune raffreddore e’ assente. O localizzato se si soffre anche di sinusite. Tipologie a parte, i sintomi dell’influenza sono piu’ virulenti ed aggressivi, il senso di essere malati piu’ forte. E se mal di gola e starnuti possono in realtà essere presenti con entrambe le patologie, con il raffreddore sono più lievi.
Uso eccessivo dei social è comparabile a tossicodipendenza
L’uso eccessivo dei social media è comparabile alla dipendenza da droga. A dirlo è uno studio pubblicato sul Journal of Behavioral Addictions, che ha evidenziato una correlazione tra l’utilizzo dei social e la compromissione del processo decisionale, che è di norma carente nelle persone tossicodipendenti.
Gli studiosi dell’università del
Michigan hanno misurato la dipendenza psicologica da Facebook di 71 persone. I
partecipanti sono quindi stati sottoposti all’Iowa Gambling Task, un test
psicologico basato sul gioco d’azzardo che serve a osservare i meccanismi
decisionali. Dal test è emerso che a prendere le decisioni peggiori sono state
le persone che eccedono nell’uso dei social. La correlazione tra decisioni
sbagliate e dipendenza da social è risultata analoga a quella, già nota, tra
cattive decisioni e la dipendenza da oppioidi, cocaina, metanfetamine e altre
droghe.
“Circa un terzo degli abitanti del pianeta utilizza i
social media, e alcune di queste persone mostrano un uso eccessivo e
disadattivo di queste piattaforme”, osserva il professor Dar Meshi, autore
principale dello studio. “Credo che i social portino enormi benefici, ma
c’è anche un lato oscuro quando le persone non riescono a staccarsene. Dobbiamo
capire meglio questa spinta, così da determinare se l’uso eccessivo dei social
media dovrebbe essere considerato una dipendenza”