Vediamo un po’ … (2)

Per la nostra rubrica Vediamo un po’,non potevamo,questo mese,non parlare di una delle chiese dedicate a  Sant’Agata, stante la recente Festa. E’ una piccola, ma assai interessante Chiesa nel Centro storico catane-se,ricca di storia e di memorie patrie,religiose e civili,peraltro,poco conosciuta  dai più.

CHIESA di SANT’AGATA  alle  VERGINELLE

Anche questa è Filiale della Parrocchia Immacolata Concezione ai Minoritelli, facente parte del  Primo Vicariato Urbano. E’ tra le Chiese intitolate alla Patrona Principale di Catania e della Arcidiocesi, forse la meno conosciuta e studiata. E’ in Via Teatro Greco,dirimpetto la omonima Via Verginelle. Annessa  all’Istituto delle Suore Missionarie del Buon Maestro, fondato e diretto da   Suor  Antonina   Di Maggio, avente come attività apostolica, la cura morale, l’assistenza spirituale e materiale della gioventù e delle famiglie povere. Della predetta  Chiesa, per diversi lustri, ne ebbero  cura le predette Suore, sino a quando agli inizi del Terzo Millennio- a seguito di sfratto esecutivo, avendone decretato la Proprietà, il passaggio all’Università, per la realizzazione della Facoltà di Scienze della Formazione- trasferirono le loro attività in quel di S. Paolo–Gravina di Catania-  dove, costruendo, su di un’area donata loro dalla nobile Famiglia Fiorentino, riuscirono, a dotarsi di una loro definitiva sede, grazie  al  contributo della Regione Siciliana.

Nel  mentre la Chiesa, rimane chiusa, ma non al culto e inopinata-mente non viene riaperta, essa dispone altresì dei locali della Canonica, al piano superiore, con ingresso all’interno del cortile della Sede Universitaria.

Il sacro edificio risale al 1586, secondo alcune fonti, prive però di riscontro  storico documentato, potrebbe datarsi intorno al 1285. Anticamente la Chiesa era pure conosciuta come del Conservatorio delle Verginelle di S.Agata o di “ Santa Maria della Iohia”. Mentre l’annesso  Conservatorio fu costruito in parte a spese del  Civico Senato (ovverossia il Comune) e per il resto per volontà del Patrizio catanese  don Giovanni  Paolo  La Rocca, per poter ospitare ragazze di povera famiglia, in attesa di maritarsi. La sede di tale complesso che nel 1753 fu dichiarato Opera Pia laicale soggetta alla Reale giurisdizione, risale al 1619, laddove esisteva una chiesetta dedicata a San Costantino il vecchio e riconsacrata a S.Agata sin dal 1593. Un secolo dopo, nel 1693, il terremoto danneggiò gravemente la fabbrica che fu in seguito ricostruita ed ampliata.

In  questi Conservatori della virtù e, negli stabilimenti di beneficienza, come  allora  si  usava  indicarli, venivano protette le “pericolanti” (bambine e giovinette povere le cui condizioni sociali e familiari ne mettevano a rischio la virtù)- a differenza delle “pericolate”, che erano recluse, ovvero pentite prostitute, donne malmaritate che cercavano rifugio alle sevizie dei mariti e donne che avevano avuto illeciti rapporti. Tali reclusori, conservatori e stabilimenti, disponevano tutti  di annesse chiese e rettorie, ove, oltre ad occultare la trasgressione, tutelare l’ordine sociale e patriarcale, e la  necessaria protezione, veniva assicurata la formazione religiosa e spirituale.

Il  terremoto dell’undici  gennaio  1693, causò il crollo pressoché totale dell’edificio, che venne ricostruito per iniziativa di un altro patrizio catanese, Giuseppe Asmundo Mendicino, regio milite e dottore utriusque iuris, rettore in carica dal 1669, che devolse alle Verginelle, con atto notarile del 1706, numerose proprietà immobiliari, impegnando se stesso ed i suoi eredi al completamento del Conservatorio.

La Chiesa con prospetto rivolto a mezzogiorno, ha un solo ingresso e sistemato sulla  trabeazione, si  trova un prezioso, nonché grazioso busto calcareo raffigurante  S. Agata, recante in mano, secondo la tradizionale iconografia, una tabellina con l’angelico acrostico “M.S.S.H.D.E.P.L. “, interpretato dalla stessa “Passio” della protomartire “Mente santa spontanea onore a Dio e liberazione della Patria”. 

All’altezza del cornicione del primo ordine, vediamo affacciarsi quattro grate o gelosie, mentre  sul campanile-a tre bronzi- si notano altre gelosie, dovute alla vita di clausura che ivi si conduceva. L’interno, ad una sola navata, ha un vestibolo sulla cui volta è affrescata l’immagine dell’Immacolata Concezione. Sull’arco spicca lo stemma nobiliare della famiglia juspatronale degli Asmundo Landolina Gisira. Una grande gelosia dorata è sopra la cantoria. Le pareti contengono quattro altari laterali intitolati alla Vergine del Rosario con San Domenico di Guzman, alla Sacra Famiglia di Nazareth, a Sant’Antonio di Padova ed al Santissimo Crocefisso con l’Addolorata, l’Apostolo ed Evangelista San Giovanni e Santa Maria di Magdala. L’abside presbiterale, incorniciato da un arco ovale, contiene l’altare maggiore. Sulla volta è affrescata l’incoronazione di Sant’Agata. La Chiesa è fornita di una cripta funeraria in cui vennero sepolti pure  i morti a causa del colera fino alla epidemia del 1867. Una lapide posta sul pavimento,sopra la cripta,recita in latino “Sono i gigli che odorano nei cieli”.

N.d.r.: Per quanto descritto ci si augura che ai nostri lettori emerga  con interesse una domanda: VEDIAMO UN PO’…se riusciamo a farla aprire per poterla ammirare. Grazie.

Notizie di interesse storico:  

L’Opera Pia Orfanatrofi Femminili Riuniti Provvidenza e S.M. del Lume, trae origine da due Opere Pie preesistenti: 

1) Opera Pia Collegio di Maria Ss.ma della Provvidenza, fondato con dispaccio del Duca di Laviafuille del 31 dicembre 1752, riordinato e dotato da Mons.Salvatore Ventimiglia il 28 maggio 1770, con l’annessa Fidecommisseria D’Amico Anzalone, disposta dalla fondatrice, con testamento presso Notar Giuseppe Sfilio del 14 marzo 1780 

2) Opera Pia Reclusorio di S.Maria del Lume, fondato dal Can. Giuseppe Florio nel 1813-  entrambi fusi in un unico Ente con R.D. 30 novembre 1931 e che nel contempo assorbiva l’Opera Pia “Conservatorio delle Vergini di S.Agata”(beneficato dal Comm. Mario Guzzetta) e con proprio statuto approvato il 26 settembre 1877.  Con successivo decreto 2 maggio 1973-firmato Giovanni Leone Presidente della Repubblica- se ne approvava il nuovo Statuto organico, della fusione proposta,avanzata con delibera 11 febbraio 1971 n.1 ed approvata il 23 agosto 1972, composto di n.29 articoli, denominandone la nuova istituzione : “Istituti femminili Riuniti Provvidenza e S.Maria del Lume”.

Il Conservatorio delle Vergini di S.Agata, Opera Pia, con statuto proprio approvato il 26 settembre 1877, è stato fondato nel 1586 dal Senato catanese e con donativi e rendite di Casa Gisira-  all’ingresso, ancora oggi, una grande lapide, postavi nell’anno 1921 testualmente  così recita:  Nell’anno 1697- Don Giuseppe Asmundo Mendicino- riedificava largamente- dotava questa casa abbattuta dal terremoto a ricovero delle povere orfane catanesi.   Furono dopo di lui Rettori :           

Mi chele Asmundo Landolina Principe di Gisira (1717-1776)                                                                           

Gaetano Asmundo Rizzari (1776-1798)                                                                                                                 

Domenico Asmundo Rizzari (1798-1807)                                                                                                           

Francesco Asmundo Sammartino (1807-1813)                                                                                                   

Adamo Benedetto Asmundo Sammartino Principe di Gisira (1813-1827)                                                    

Giuseppe Asmundo Cirino (1827-1846)                                                                                                                  

Adamo Benedetto Asmundo Capizzi (1846-1864)                                                                                               

Giuseppe Asmundo Pellegrino Barone di S.Dimitri (1864-1919)                                                                                

“O  Care fanciulle il vostro amore perseverante nel cammino della Virtù dello studio dell’arte è il giusto compenso atteso dai Pii Benefattori”.  Il 4 Giugno 1921 pose  il  Fidecommissario   Adamo Benedetto Asmundo Barone di S.Dimitri. 

Piero   Privitera

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