A Maronna da Munnizza ed il Miracolo

Incastonato sul muro di recinzione del Monastero dei Benedettini, versante sud-lungo la Via Teatro Greco, dirimpetto Via S.Barbara, accanto la Ca-serma dei Carabinieri di Piazza Dante, si  trova, da anni, un  Altarino, con al centro un quadro raffigurante la Madonna, conosciuto dai catanesi  veraci  come: “A  Maronna da Munnizza”. Fatto edificare per ringraziamento d’un  evento prodigioso di  Grazia ricevuta, dai più  ritenuto  un vero miracolo, da una persona notissima a Catania, il cui nome è leggibile nella breve didascalia riportata sull’Altare. Era un noto e grosso commerciante, con attività ai “Quattro – Canti”-al piano terra di Palazzo S.Demetrio, su via Etnea, angolo Via  A. Di Sangiuliano.

La storia ha origine, allorquando non esisteva la barbarie odierna, molti anni addietro. E se non andiamo errati trae lo spunto dal ritrovamento d’un quadro della Madonna, da parte d’un operatore della nettezza urbana del Comune, tra i rifiuti, mentre spazzava la via… Subito a macchia d’olio si sparse la notizia -molto più velocemente dei  tempi  attuali, nonostante adesso i social imperano  a iosa…- sino a quando  non  giunse alle orecchie del commerciante indicato, a quel tempo gravemente ammalato e con buie prospettive di ripresa.

Sarà stata la commozione per il ritrovamento tra i rifiuti, o la prontezza  del netturbino d’una volta, fatto sta che, come fu e come non fu, il commerciante volle esprimere un desiderio, un voto, una promessa ed un impegno, ovvero che se fosse guarito avrebbe fatto edificare un altarino nello stesso luogo del ritrovamento della sacra immagine. Per questo ne chiese l’intercessione alla Gran Madre di Dio. Come è facile, a questo punto, immaginare, effettivamente il protagonista superò la malattia, ed il suo primo e devoto pensiero fu proprio la edificazione di un bell’Altare, per la grazia ricevuta.  Non ci esprimiamo se trattasi di vero Miracolo, di suggestione, o qualcos’altro -fatto sta che nessuno in Diocesi  si oppose e così, ancora oggi, lo possiamo ammirare e tanti vanno a venerare.

Inutile aggiungere che persone a me molto care hanno raccontato di altri prodigiosi eventi, specie nel periodo post-bellico –sempre protagonisti cittadini catanesi che recandosi presso tale Altare, si rivolgevano alla ” Ma-donna da Munnizza”, come ormai veniva usualmente denominata, invocando grazie, con suppliche, preghiere, impegni, esprimendosi  con varie giaculatorie. A questo punto sorge spontanea una domanda:  chissà quanti avranno ricevuto Grazie o possono testimoniare eventi prodigiosi -nessuno può escluderlo- anche perchè si  tratta di eventi personali e mistici. Tant’è.

Visti  gli innumerevoli altarini che esistono  in città per devozione, ringraziamento, o altro, oseremmo suggerire al Sig. Sindaco -nonostante siamo sicuri che non ci leggerà- ma  avendo una segreteria  particolare, un addetto stampa, un nucleo di collaboratori che lo indirizzano, consigliano e guidano  alle attività istituzionali, e dunque possono informarlo, di affrancarsi presso la ditta appaltante la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento delle strade, per intensificare tale attività -che lascia molto a desiderare- e chissà che non possa spuntare fuori qualche altra chicca catanese, come la  descritta  e commovente storia della  “Madonna da Munnizza”. Ci vogliamo sperare. Avremmo una città più decente in termini di igiene pubblica e qualche altra storia da raccontare. E vi pare poco?               

Piero   Privitera

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