Indubbiamente il recente periodo di riposo, che abbiamo goduto, ci ha consentito di riflettere sulla questione e condizione del nostro essere in questa Comunità, intesa come città, regione, Stato, per cui
VEDIAMO UN PO’ … COSA C’E’ DI BISOGNO
Sicuramente di buoni pensieri, critiche costruttive ed opinioni, ma anche e soprattutto di elevata valorizzazione del bene comune, inteso come condivisione tra le persone e non privata proprietà di pochi:
C’è bisogno di nuova stima ed amici sinceri, non di inutili discussioni, e ne manco di violenza e volgarità, ma di coraggio, dignità e soprattutto di impegno e Speranza.
C’è bisogno di pane sudato e non di sole lacrime, occorre Libertà e Rispetto, e pure della necessaria Provvidenza. Di riemergere da brutte situazioni e di sole con i suoi caldi raggi, di vera comunità e non di deserto intorno. C’è bisogno di qualcuno che ti chieda: cosa hai di bisogno ? Di amare sempre e tanto, di essere ricchi sfondati di grandi valori come l’umiltà, l’empatia degli uni con gli altri, l’accettazione del simile, a prescindere il colore della pelle … di stendere pietosi veli su politici ed amministratori.
C’è bisogno di offrirsi per aiutare i piccoli, i minori, gli ultimi, contribuendo alla loro armonica crescere e sostenere chi sta in difficoltà materiale e spirituale; c’è bisogno di onesto lavoro, unico deterrente alla indifferenza sociale, all’isolamento ed apatia comunitaria. E c’è bisogno di lotta alla mafiosa corruzione, vera piaga sociale, come pure occorre l’indispensabile civica educazione permanente. Occorrono nuovi orizzonti di gioia e nuovi sogni con delicata, infinita poesia.
C’è bisogno di dialogo e di comunicazione efficace insieme ad una nuova stagione di riforme e ci manca ancora l’assunzione di responsabilità sull’uso corretto dei social, divenuti mezzo tecnologico per esternare offese, turpiloqui e infamanti meschinità.
C’è bisogno dei personaggi d’una volta che adesso non nascono più, e necessitiamo di maggiore ordine pubblico, vigilanza e sicurezza, controlli e severe sanzioni, di ridurre i tempi d’attesa nelle corsie del Servizio Sanitario Nazionale. C’è bisogno di aria nuova, di igiene e pulizia territoriale, unitamente ad attimi di gioia. C’è sempre bisogno d’assicurare a quanti hanno la fortuna di lavorare il giusto e dignitoso trattamento e le garantite rispettose condizioni per non rimanere vittime del peso del compito loro affidato, per guadagnare il pane quotidiano.
C’è bisogno di rilancio, abnegazione, determinazione e iniezioni di Fiducia. Manca la necessaria imprenditoria giovanile, sana, al passo coi tempi attuali e non ci servono le continue aperture di abusive sale-scommesse. Occorrono circoli virtuosi che rilancino sviluppo e che ridiano benessere economico e sostegno alle Famiglie. Indispensabile una maggiore tutela ambientale, davvero corretta e coerente con i principi che il Creato ci consente di godere, ed è per questo che ne abbiamo l’obbligo ed il dovere di restituirlo, nelle condizioni preesistenti, alle future generazioni.
C’è bisogno di dare un’occhiata alla Democrazia, vero motore di crescita sociale e senza frapporre ostacoli di sorta. Per questo occorrono giovani missionari testimoni di valori eterni e di scuole di formazione politica. C’è bisogno del passato, unica nostra conoscenza sicura. C’è bisogno della normalità del coraggio e della sussidiarietà. Ci mancano i protagonisti, insieme ai profeti.
C’è bisogno del riconoscimento e della indispensabile valorizzazione della Famiglia, nucleo centrale ed aggregante di Comunità. C’è bisogno di riconoscere l’altro, il simile, e non di abbatterlo, ma apprezzarne la diversità di vedute che quasi sempre arricchiscono. Abbiamo bisogno di ringraziare e di ridiscutere il ruolo e il valore sociale dei nonni per la loro disponibilità, esperienza e assoluta dedizione ai nipoti, specie di coloro che si ritrovano in famiglie monogenitoriali … poiché queste ultime continuano ad essere in costante aumento.
C’è bisogno di tanto altro ancora, ma intanto … c’è di bisogno di rimettersi in piedi.
C’è bisogno di credere che il filo non è tagliato.
Piero Privitera