Vediamo un po’ … (9)

Alcuni mesi addietro la nostra consueta rubrica mensile ha trattato la Chiesetta di S. Agata alle Verginelle: storia, condizioni, situazione con prospettive di ricgieste d’apertura a non finire. Adesso, dopo l’oblio in cui era caduta in seguito a ristrutturazione e con i contributi regionali, visto che è stata tenuta chiusa per arcani motivi, una notizia ci allarma al punto tale da rimanere stupiti, cioè:

…MA STIAMO DIVENTANDO ALIENATI ?

Corre voce, da parecchie fonti, infatti, che vogliono alienarla per poterla cedere alla nostra Università degli Studi, la quale dopo averne acquisito l’intero complesso del Conservatorio delle Verginelle, anni addietro, per farne sede della Facoltà di Scienze della Formazione, venendone adesso in possesso, trasformerebbe in Auditorium l’indicata chiesetta, una volta a servizio di quello che fu uno Stabilimento Assistenziale. E’ il caso di ricordarne la nascita dell’intero complesso, ovvero dopo il terremoto del 1693, allorquando si intravvide la necessità di creare Opere e Stabilimenti Assiastenziali (venivano così indicati a quei tempi), per riorganizzare l’Ordine Sociale, a seguito di povertà, carestie, epidemie e necessità per gli scampati dal sisma – a mmagior ragione donne e in primis bambine povere – quanto mai esposte ai pericoli in itinere e per la loro vulneabilità. Non a caso viene coniato per loro il termine di PERICOLANTI.

Nello specifico, dopo il terremoto dell’11 gennaio 1693, che causò il crollo pressochè totale dell’edificio, fu ricostruito per iniziativa di Dom Michele Asmundo Landolina, Principe di Gisira, che conservò per sé ed i suoi discendenti le funzioni di Rettore perpetuo, ed ancora la nascita di questa benemerita istituzione è frutto della magnanimità di un altro nobile Don Giuseppe Asmundo Mendicino, come da lapide posta all’ingresso principale, che recita: “Nell’anno 1697 riedificava largamente dotava questa casa abbattuta dal terremoto a ricovero delle orfane povere catanesi …” omissis. Seguirono altri donativi e rendite dei Nobili di Casa Gisira. Vicende e passaggi giuridici successivi tra Opere Pie e Reclusori, assorbivano frattanto il “Conservatorio delle Vergini di S. Agata”, denominando la nuova Istituzione in “Istituti Femminili Riuniti Provvidenza e S.Maria del Lume”, con decreto firmato dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone in data 2 maggio 1973.

La nuova Istituzione, retta da un Consiglio di Amministrazione, ha provveduto alla normale amministrazione dell’Ente ed alla cessione, avendone i pieni poteri, dell’intero complesso, facendo salva la Chiesa e la canonica, in quanto beni immobii inalienabili.

Riusciamo a comprendere le necessità, da tempo avvertite, dell’Ateneo, circa il reperimento di nuovi locali per fare spazio a nuove facoltà in risposta alle nuove esigenze ed approfondimenti culturali e di formaziane; e siamo altresì, però, consapevoli di altre, già avvenute, operazioni del genere e trasformazioni in Auditorium, a seguito di acquisti (Chiesa della Purità di via Santa Maddalena), ma ci sembra inopportuno insistere con l’acquisto di complessi di grande valore storico, architettonico-monumentale, ambientale e, per nascita, di ordine assistenziale, anche se, in atto, per queste ultime esigenze dovrebbero occuparsene altre Istituzioni locali, sanitarie, di volontariato e carità.

Negli ultimi otto lustri furono le “Missionarie del Buon Maestro” ad occuparsi di apostolato, con istruzione e formazione, comprese opere di carità per i meno abbienti. Sfrattate le Missionarie del Buon Maestro, che chiusero anche l’attività di scuole materne ed elementari a servizio di tutto il quartiere, avvenne la cessione del complesso… Così, dopo i lavori di restauro, recupero di locali vuoti per ampliare la volumetria, creazione di nuove aule e trasformazione (poco elegante a dire il vero) dell’antico giardino pensile che ricadeva dal lato di via Casa Nutrizione, finalmente riaperta dopo anni di chiusura al traffico (!), venne, in pompa magna, inaugurata la nuova sede universitaria.

E … adesso emerge la preoccupazione che un altro pezzo di storia ne verrebbe a mancare, ovvero la Chiesetta con prospetto a sud di fronte all’omonima via delle Verginelle. Con, all’interno, affreschi dell’Immacolata Concezione e l’incoronazione di S.Agata, con lo stemma nobiliare della famiglia juspatronale degli Asmundo Landolina Gisira, con la grande gelosia dorata sopra la cantoria, con la sottostante cripta funeraria in cui vennero sepolti i morti a causa del colera, fino alla devastante epidemia del 1867, ricoperta da una lapite recitante in latino: “sono i gigli che odorano nel cielo” … sono sufficienti questi elementi per potere affermare: “E’ saltata l’inalienabilità” ?

Chissà quando, come e perché.

Di certo è notorio che il termine di alienabile sta a significare il trasferimento ad altri di possedute proprietà fisiche, morali, strutturali, economiche o addirittura cerebrali… Vuol dire che lo stiamo diventando davvero ALIENATI ?

Speriamo proprio che tutto ciò non accada. Sarebbe un’altra sconfitta dell’assioma che il futuro ha radici che stanno nel nostro passato, unica certezza incontrovertibile del presente.                   

Nel rispetto del provvedimento emanato, in data 8 maggio 2014, dal garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie. Per un maggiore approfondimento clicca qui.

Nel rispetto del provvedimento emanato, in data 8 maggio 2014, dal garante per la protezione dei dati personali, si avvisano i lettori che questo sito si serve dei cookie per fornire servizi e per effettuare analisi statistiche completamente anonime. Pertanto proseguendo con la navigazione si presta il consenso all' uso dei cookie.

Chiudi