A spasso, in giro per lavoro, necessità, incombenze varie o per diletto, certo che girando per la nostra città, non si può non descriverne le condizioni in cui s’è ridotta, per cui è il caso di dire, VEDIAMO UN PO’, dunque se è
CATANIA CITTA’ DA EDUCARE
o sono i cittadini, il territorio, gli amministratori, le vicende inattese, o altra roba che inaspettatamente ci colpisce ad averne di bisogno. Certo che il monitoraggio del territorio, delle situazioni accidentali che ci costringono a muoverci non ci aiutano minimamente. Tante e forse troppe sono le inadempienze della nostra locale amministrazione, speriamo non siano lì solo per occupare le loro poltrone gli eletti, ma notiamo pochi scatti d’orgoglio e tanta ignavia al bene comune. E ci colpisce maggiormente la loro ignoranza (?) alle problematiche odierne che ci investono. Le nostre sono soltanto segnalazioni di qualcosa che non va, per poter rimediare e dare maggiore ordine, visibilità e modo di apprezzare le nostre bellezze. Ci auguriamo provino a passare per esempio dal Largo Rosolino Pilo (che non è una periferia abbandonata, ma maltrattata invece lo è), sarà la vicinanza del Liceo Cutelli, o per gli innumerevoli negozi e botteghe presenti e distributore di carburanti (in pieno centro ancora!), ma tentare di districarsi tra le centinaia di auto posteggiate (doppia e tripla fila) è davvero impresa ardua, mentre vana è la speranza di tenere a bada l’innalzamento pressorio sistolico o diastolico di ognuno che circola a piedi o in auto, perchè già trovasi ben oltre i normali livelli terapeutici consentiti, per dirla con eufemismo…
E pensare che un servizio di controllo e vigilanza del territorio ne produrrebbe innumerevoli introiti economici per via delle sanzioni che pioverebbero a iosa. Ma tant’è e, quasi quasi pensiamo che nessuno se ne sia accorto… E a proposito di spiazzi e larghi catanesi pensate un po’ che succede in Piazza Risorgimento (ex San Berillo Nuovo) magistrali i posteggi in mezzo alla strada (!), persino sopra i marciapiedi, anche se qui la fanno da padroni botteghe, negozi, succursale del Liceo Boggio Lera, Farmacia, baracche e venditori di frutta, ortaggi, acque minerali, ambulanti e venditori di verdure, telline, pesce, lumache e… persino noci e baccalà! E qualcuno accanto i cassonetti dei rifiuti… Un mercato a tutti gli effetti, in pieno centro cittadino con merce interamente esposta alla mercè e all’adsorbimento di scarichi, prodotti da veicoli in continuo movimento zigzagando paurosamente in transito (migliaia), inimmaginabile che nessuno ci pensi o se ne sia accorto! Anche in questo sito una lungimirante presenza di tutori dell’ordine, non sarebbe male e servirebbe da deterrente alla maleducazione imperante ed al mancato rispetto dei residenti e del prossimo. Emerge il triste episodio del poveretto Sig. La Fata, ambulante abusivo, datosi fuoco come i bonzi… Qui c’è anche il record dei conducenti moto e scooter, in controsenso, che se non stai attento, ti travolgono.
E sicuramente in molti hanno transitato per Piazza Abramo Lincoln, dove il caos impera tra Cioccolaterie, locali “in” (St.Moritz), Centro Terapeutico di Fisioterapia, Istituto Pizzigoni, botteghe e negozi, Agenzie Nazionali di credito e gli immancabili ambulanti agli incroci o agli angoli delle vie. Come non potevamo non accorgerci di Piazza Giovanni Verga, laddove domenicalmente viene ospitato il mercatino organizzato dalla Coldiretti. Peccato che il selciato è divelto, mattonelle sconnesse e se piove i laghetti non mancano, come non mancano i posteggiatori abusivi, che approfittando della temporanea settimanale assenza di “Sostare”, imperano. Davanti il Grande Albergo tra buche e pavimentazione saltata, non è facile transitare, mentre ci ha fatto piacere notare che anche il Sig. Prefetto, nella mattinata, girando, osservava abbastanza compiaciuto, la merce esposta, tra uno stand e l’altro. Ma la Fontana dei Malavoglia è ormai divenuta una grande pattumiera…
E non potevamo non citare la bellissima Piazza Dante che, da indicato luogo d’incontro in caso di calamità e terremoti, in passato è stato trasformato in mercatino delle pulci ed infine è rimasta… preda dei posteggiatori abusivi, nonostante i tentativi di dissuadere costoro, e le rare puntate dei VV.UU. (ormai sempre meno presenti). In effetti, la situazione non è di semplice soluzione e tutto rimane immobile, non riuscendo l’Amministrazione Civica, nonostante il cambio politico, a mutare o cambiare una virgola. Anzi l’altro ieri, dopo che i parenti avevano parcheggiato l’auto, in Largo dell’Odeon, abbiamo dovuto aiutare un disabile in carrozzina che non riusciva a raggiungere il Monastero dei Benedettini, per l’inaccessibilità a causa della mancanza di scivole apposite, che andrebbero adeguatamente predisposte… E dunque a forza di braccia, ce l’abbiamo fatta, con i vari sali e scendi, dai marciapiedi agli incroci di Via Rotonda, Carlo Ardizzoni e Verginelle lungo la Via Teatro Greco. Che fatica ! W l’abbattimento delle barriere architettoniche… ma intanto riservate dei posteggi, in Piazza per chi ne ha diritto e se è vero che siamo al verde, ma… anche senza Verde pubblico, fateVi sponsorizzare da grandi Ditte, almeno per recuperare queste gravi carenze.
Ancora una annotazione, davvero curiosa, ma di carattere. E’ sparita, da alcuni anni, da sotto l’arco di San Benedetto in Via Crociferi la tela raffigurante San Francesco -da decenni posta all’interno di una bella nicchia. Si temeva il solito furto d’arte su commissione e ne abbiamo all’epoca citato l’asportazione… allorquando, successivamente, precisamente nell’anno 2011, con un articolo il mio grandissimo e compianto amico Prof. Nino Blandini (rip), ne riprendeva la notizia, causando l’intervento di qualcuno che, dopo un paio di giorni, diffondeva una nota (in nome e per conto di un Ordine Cavalleresco che si era fatto carico del recupero e restauro del prezioso dipinto) precisando che nell’arco d’un paio di mesi a completamento dei lavori, l’opera sarebbe stata ricollocata al proprio posto… solo che se andate a verificare stiamo parlando del 18 febbraio 2012 (!) -data di pubblicazione su La Sicilia, di quanto detto(ndr)… sono passati soltanto alcuni anni ed ancora non ritorna al proprio posto, lasciando un inguardabile vuoto nella nicchia che lo ospitava. Domanda lecita: quanto tempo occorre per il restauro d’una tela? Ed ancora :“Quando Torna San Francesco?”.
Potere affrontare le sfide del nostro tempo è un imperativo imprescindibile stando così le cose, per cui riprendo il concetto derivante dal titolo di questa nota: Educare nasce dal latino Educere che sta per Tirar fuori, ovvero trarre il meglio… crediamo che in un orizzonte di serenità, di star meglio e di pacifica convivenza occorra darsi una mossa, stante la rovinosa caduta in basso della città. E’ un invito a tutti i livelli, al cittadino, agli addetti ai lavori, alle amministrazioni, alle autorità preposte, a chi ne ha la responsabilità di intervenire, se non vogliamo davvero continuare a rimanere in fondo alla classifica, agli ultimi posti in graduatoria, come da recente analisi e statistica sulla qualità della Vita e relativa vivibilità, recentemente pubblicata, con numeri da far paura a leggere bene gli indicatori.
Piero Privitera