Il Natale ricorda l’attualità della nascita di Gesù a Betlemme duemila anni fa.
Lo ricordiamo anche con il presepe e tal proposito dice Papa Francesco «Il presepe è più che mai attuale: mentre ogni giorno si fabbricano nel mondo tante armi e tante immagini violente, che entrano negli occhi e nel cuore. Il presepe è invece un’immagine artigianale di pace». Ancora, «nei ritmi a volte frenetici di oggi, il presepe è un invito alla contemplazione. Ci ricorda l’importanza di fermarci». Quando facciamo il presepe a casa «è come dire aprire la porta e dire entra Gesù, e fare concreto questo invito a Gesù perché venga nella nostra vita, perché se abita nella nostra vita la vita rinasce e se la vita rinasce è davvero Natale». E se il Bambinello, raffigurato con le braccia aperte, «vuole dirci che Dio è venuto ad abbracciare la nostra umanità» continua il Papa soffermandosi anche sulle figure dei genitori: «Accanto a Gesù vediamo la Madonna e San Giuseppe. Possiamo immaginare i pensieri e i sentimenti che avevano mentre il Bambino nasceva nella povertà: gioia, ma anche sgomento. E possiamo anche invitare la Santa Famiglia a casa nostra, dove ci sono gioie e preoccupazioni, dove ogni giorno ci svegliamo, prendiamo cibo e sonno vicini alle persone più care». Il presepe «è un Vangelo domestico», ha sottolineato Papa Francesco.
Gesù è nato in una grotta, in un paese che al tempo era alla periferia dell’impero romano è come se oggi nascesse in una periferia malfamata di una grande metropoli. Non poteva essere altrimenti doveva nascere povero tra i più poveri, tra i più disagiati, ad accoglierlo un famiglia, una santa famiglia.
Da quella famiglia è nata una storia prodigiosa che cambierà la storia del mondo: Gesù tra gli uomini con il suo messaggio di Amore e Pace come un germoglio che fiorisce nei nostri cuori.
Auguro a tutti voi un Santo Natale e un Felice Anno Nuovo
Orazio D’Antoni