Necessario RIPARTIRE da capo a CATANIA

Siamo in piena Estate, tempo di ferie e di riflessioni, stante il tempo libero che possiamo ritrovare e modulare a nostro piacimento, è bello rinnovarsi in comportamenti e consuetudini di tipo personale, sociale, comunitario. In riferimento a ciò abbiamo pensato bene di offrire qualche spunto, in primis per le Periferie.

Premessa-    

Alcuni anni addietro, a proposito di scarabocchi e scritte sui muri, graffiti, murales o tazebao, apparve un chiaro messaggio:   “CATANIA  Ti AMO”.

Non era il secco messaggio, inequivocabile, apparso anni prima :  “ Il Pigno muore e Micale se ne..”, grido disperato degli abitanti un quartiere sorto, abusivamente, ma che non aveva dismesso la volontà di regolarizzare la propria condizione urbana, sociale, di avere dei servizi ed  infrastrutture. Si trattava di una protesta popolare, di un chiaro avvertimento nei confronti  del defunto  Sindaco  di allora.  Era invece un messaggio carico di utopia il  “ CATANIA Ti  AMO?”  Una  Speranza? Una bella rivelazione che non implicava la rinuncia a principi e valori di ragionevolezza? Il riconoscimento che gli autori umani abbiano avuto con un Essere Superiore un rapporto privilegiato? Però il fatto che siano stati ispirati e, non chiamati a scrivere sotto dettatura, rende ragionevole il grado di adesione che di solito viene riservato a ciò che si conosce ed apprezza. Un testo, il cui messaggio è palesemente carico di Speranza e che per quanto subliminale deve avere ragioni esterne.

Per evitare  che fossimo sfiorati dal dubbio abbiamo dato l’assenso alla ricerca della verità. Così indagando, studiando, approfondendo, ricercandone i motivi ed una intelligenza che vada al di là delle cose.  Con  tanto  Amore, perché in fondo è l’unica Storia che resta.

Un  vero  atto  d’Amore-

Si  rende necessario, stante che assistiamo ad un vivere meno controllato, ad un lento ed inesorabile distacco dal sociale. La città, la Comunità non è più un Incontro, ma separazione;  l’irrompere del degrado, della criminalità, dei politici d’avanspettacolo hanno reso le periferie i luoghi delle promesse non mantenute, dei programmi avviati e presto dimenticati.  Occorre davvero un’ IMPRESA, ed è certo che gli interventi  vanno messi in rete, coordinati, governati, per impedire che nicchie di illegalità si  stratifichino rendendo spessa la crosta dove prolifera il lavoro nero, il  malaffare….. O vogliamo consegnare l’anima della Città in mani indefinite? Le direttrici del Futuro o passano da una Missione ovvero da una prospettiva in cui c’è l’impegno di Tutti  o questo non è AMARE CATANIA.

Un  Nuovo   Welfare incalza- Ripartiamo da capo-

Bisogna  pensare alle Persone, non alle fredde cose della finanza. Alcune disposizioni giuridiche per un nuovo Patto Sociale stanno segnando il passo, non risultano adeguate, anzi creano squilibri tra le generazioni  giovanili. Emergono carenza di Centri di aggregazione socio-educativi, Punti d’incontro, sportelli di orientamento al lavoro attenti, induzione ad una Educazione Civica, scolastica e familiare, sostegni economici per incentivare scelte future, per un verso  e, il disadattamento familiare, per l’altro, risultano essere soltanto  alcune cause e fattori di debolezza, nonché sorgenti delle inquietudini  giovanili…. fascia rappresentante  il  vero……  FUTURO CAPITALE UMANO, ormai sempre più vulnerabile.

Il  Biglietto da Visita-  Siamo in alto mare-

Consapevoli che le parole sono state isolate e decontestualizzate dal progetto di crescita globale, i principi ed i valori slegati dall’obbligo di avere quel significato, tutto è divenuto, in fondo, un grande gioco di pazienza. Siamo davvero in alto mare…  I figli crescono, diventato adolescenti, poi grandi e se appena incontrano una frustrazione, di nuovo sembra che si vada indietro, occorre rinnovare  il rapporto di fiducia, sin dall’inizio. Ricominciare daccapo.  Mentre l’adulto, che sa benissimo di non essere mai completamente adulto, ha bisogno di un lavoro di ricerca, di una chiarificazione che gli indichi come questa consapevolezza di non essere abbastanza grande, necessita della indispensabile tolleranza delle nostre parti immature ed infantili, per rendere questa insopportabile area di  ambiguità, un terreno su cui impegnarsi e di mostrare, che come prima,  insieme possiamo farcela.

Le difficoltà di Vivere-Diritti e Malessere-Non fermiamo la Speranza-

Non è davvero facile, né semplice, vivere nella nostra Città, per le condizioni ambientali da migliorare senza dubbio, per la lotta continua alla povertà di ordine economico, per il necessario contrasto al dilagante disagio minorile esistente, per la carenza di posti di lavoro, per la grettezza sociale, per l’ignoranza urbanistica, ambientale, per la mancanza di servizi pubblici, per l’abbandono della manutenzione stradale, per le precarie condizioni igienico sanitarie, tutti elementi che determinano un dissenso ed un diffuso clima ambientale per niente favorevole ad uno sviluppo, nuovo, sostenibile, lontano com’ è, dagli  standards richiesti. Interventi di risanamento del territorio ed azioni di contrasto alla criminalità immediati e forse basterebbe poco, perché a proposito di vivibilità è presente una gran voglia di farcela, di una dinamica e vivace imprenditorialità, specie nelle zone della “movida”, frequentate sino a tarda notte da migliaia di persone che affollano decine di pub e trattorie.  Strutture ingiuste creano ingiustizie, accelerando il processo di degrado, fintantoché  la malavita  diventa l’unico modo per sopravvivere…o aderendo ad essa o colludendosi con le sue logiche.  Se viene meno la condizione di sicurezza di base fondata sulla fiducia d’avere i diritti rispettati, rivendicabili, si scioglie l’unico collante che ci tiene insieme. Non siamo in grado di indicare i grandi traguardi ai politici, ma soltanto segnalare le oppressioni e le future ipoteche.  Loro, d’altra parte, non osano proporci di condividere il   “DARE VOCE A CHI NON HA VOCE”.

Bisogni e Sofferenze- La concertazione-

Ripartiamo dalla qualità delle nostre relazioni, ricucendo i rapporti familiari, sostenendo gli assetti economici, innalzando la qualità della Vita; passiamo dall’utopia al progetto, dal gesto al segno lasciato ,da una felicità individuale, quasi irraggiungibile, alla paziente tessitura dei legami con la Comunità locale, cosicchè questa divenga realtà.

Principi e Valori- Gli indicatori di qualità-

Riavviamo la discussione, perché oggi il contesto sembra esprimere sempre meno armonia e se il cittadino, attento al tempo che gli è dato la ventura di vi vere è, per mestiere, un pianificatore, un urbanista, non si potrà prescindere da una sorta di chiamata a raccolta: un pressante invito a  scommettersi, senza indugi, per riappropriarci della nostra civiltà, che ci è data dall’ambiente vissuto. Ridando consapevolezza e capacità decisionale al cittadino, affermandone una coscienza ambientale, nuovo fattore incidente nel moderno processo educativo, ne guadagneremmo in gestione durature delle risorse.

Il TRENO DEI DESIDERI- Futuro è Recupero delle Periferie-

Anche se,prima viene quello delle persone….C’è bisogno di grandi programmi,integrati,articolati su basi pluriennali,per il centro storico,per le periferie;attività che ridiano slancio a processi di sviluppo sostenibile favorendo attraverso un’urbanistica partecipata il coinvolgimento di tutti gli attori della scena territoriale. La Periferia non è un luogo geografico,ma è l’impossibilità di partecipare alla vita sociale della Città. Eviteremmo quelle concentrazioni di degrado e di emarginazione destinate prima o poi a scoppiare.                                                                                                                                                  

Piero   Privitera

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