Informazione sanitaria

Insufficienza cardiaca, test saliva rivela prime fasi

Un test della saliva rivelerà le prime fasi di insufficienza cardiaca e permetterà alle persone a rischio di adottare tempestivamente stile di vita e cure. Lo hanno sviluppato scienziati della Queensland University of Technology in partnership con la start-up ESN Cleer. Il test, rilevato con un piccolo dispositivo portatile, individua i biomarker nella saliva che indicano i rischi precoci di scompenso cardiaco. I ricercatori, guidati dal cardiologo Andrew Coats, hanno sviluppato il test analizzando i biomarker presenti in persone con insufficienza cardiaca e comparandoli con quelli di individui sani. Le malattie di cuore sono la causa maggiore di morte in Australia come in altri paesi avanzati, e di solito rimangono non rilevate finché l’individuo subisce un attacco cardiaco o angina. “Vi sono molti trattamenti per l’insufficienza cardiaca, una volta che la persona riceve una diagnosi -scrive Coates sul sito dell’università-  Vi sono tuttavia sforzi molto minori per raggiungere una pre-dizione accurata di quando una persona può essere colpita. A parte fattori ovvi come ipertensione, diabete e malattie coronarie, non abbiamo strumenti per prevedere quando un’insufficienza cardiaca può colpire. Si può subire una riduzione della funzione cardiaca, che può causare respiro o tensione, ma molte persone lo attribuiscono all’età o a cattiva forma fisica. Se possiamo individuarla una o due settimane o un mese prima, possiamo avviare trattamenti efficaci prima che la persona subisca un episodio pericoloso per la vita”.

ESN Cleer ha avviato le procedure per commercializzare il test, per chiedere poi l’approvazione normativa.

L’importanza di donare plasma

Pazienti di tutto il mondo ricevono cure di ogni tipo, che sarebbero assolutamente impensabili e irrealizzabili se non esistesse un’eccellente fornitura di plasma necessaria allo sviluppo di cure, terapie e medicinali. Il plasma utilizzato a questo scopo proviene ovviamente dalle donazioni volontarie ed è pertanto essenziale assicurarsi che sempre più persone donino il proprio plasma.Cos’è il plasma?   Il sangue si compone essenzialmente di due parti: la parte solida e la parte liquida. La parte solida è composta da tutte le cellule che si trovano nel sangue, ossia dall’insieme dei globuli rossi, dei globuli bianchi e piastrine. La parte liquida del sangue è invece chiamata plasma. Il plasma è composto prevalentemente da acqua (circa per il 92%, quantità che varia in funzione del grado di idratazione) mentre il restante 8% è costituito da proteine e sali minerali. La funzione del plasma nel sangue è quella di essere il mezzo di trasporto di una vasta gamma di molecole quali il glucosio necessario al metabolismo cellulare, lipidi, ormoni, diversi prodotti di scarto derivati dal metabolismo, ossigeno e anidride carbonica. Contiene inoltre moltissime proteine, che mantengono la pressione osmotica del sangue che consente tra le altre cose gli scambi di gas e altre molecole all’interno del corpo. Di colore giallo paglierino, il plasma viene separato dalla frazione cellulare del sangue tramite centrifugazione.
Cosa significa donare il plasma?  La donazione di plasma, o plasmaferesi, consiste in un normale prelievo di sangue che, a differenza dei prelievi di sangue intero, viene immediatamente sottoposto a centrifugazione. Viene utilizzato uno specifico macchinario, la centrifuga, che ruotando molto velocemente spinge la frazione corpuscolata del sangue (cioè la frazione cellulare del sangue), più pesante, a separarsi dalla frazione liquida (il plasma) più leggera. Questo consente la separazione meccanica delle due componenti del sangue, in modo da isolare il sangue.

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