Al tirar delle somme …

Ormai ci siamo quasi perché con passo svelto ci accingiamo a chiudere l’anno. Questo è già tempo di preparare bilanci e consuntivi. In questo periodo Enti, Istituzioni, Fondazioni, già tracciano il ponte tra il Preventivato ed il Consuntivo. Ormai nei bilanci non si dà più spazio alla voce acquisti e ordinativi, i Provveditorati preparano le ultime adempienze per iniziare a “chiudere”, la rendicontazione, in maniera da rispettare l’anno di lavoro in materia di entrate, uscite, per quanto riguarda spese, acquisti, vendite, fatturazioni, prodotti ed ogni altra voce che incide decisamente sul  fatidico impegno del “dare e avere”, finanziariamente intendendo.

Dal  punto di vista sociale, civile, comunitario e sanitario, certo non è stato affatto  un anno da dimenticare facilmente… Forse perché s’è trattato di un anno bisestile? Le dicerie, sin dai tempi dei Romani, ci hanno sempre indicato i soliti presagi di sfortuna, come “porta sempre jella- o meglio- anno bisesto, anno funesto”-   E’ superstizione? Voglio citare  soltanto ciò che il grande Eduardo De Filippo  ci ricordava sempre : ”essere  superstiziosi  è  da  ignoranti, non  esserlo  porta  male!”

Ed oggi  che si vive male, per un periodo ed  epoca che sono davvero tremendi, registriamo l’assenza degli ospiti fondamentali che rispondono al nome di idee e valori, intesi umanamente come accoglienza, tolleranza, empatia, roba che non c’entra  affatto con le dicerie, le superstizioni. E non ci sono nemmeno i riferimenti d’una volta, come la solidarietà, il rispetto per il simile, proteste varie e prevalgono diffidenza, odio, prevaricazione, abbandono politico di progresso e sviluppo, crescita e ci ritroviamo col depauperamento del creato, indebitamento, corruzione e concussione, frodi e brogli elettorali.  E’ il nostro  vivere questo? C’entra tutto ciò con l’anno bisestile dianzi indicato?

Abbiamo assistito a Giudici  radiati dal Consiglio Superiore della Magistratura (tutto dire no?), Acquisti di droga pagata agli spacciatori col reddito di cittadinanza… mentre per la Fame nel mondo s’è fatto qualcosa? In molti hanno dimenticato che la Fame è una Vergogna! Sappiamo soltanto che per la Pandemia in corso del COVID 19 (ciliegina sulla torta-e ti pareva…) è aumentato il bisogno del naturale e fondamentale dell’ alimentarsi. Molti ci hanno speculato ed altrettanti si sono rimboccati le maniche dandosi da fare per tamponare questa necessità, facendo notare che l’egoismo è  pericoloso come il  COVID. E L’Uomo che ha fatto?

Ci abbiamo messo del nostro con comportamenti assurdi per debellare la pandemia. Oserei dire che non ci amiamo nemmeno noi stessi se pensiamo agli assembramenti, alla assenza di distanziamento e obbligo di  mascherine, alle feste in luoghi pubblici e movide notturne... O forse, accidentalmente,  i DPI sono diventati una opzione? Tutto questo è il coraggio invocato per uscirne fuori? E la santità quotidiana, che non è quella religiosamente intesa, ma fatta di rinunce, sacrifici, impegno e solidarietà rispettosa in opere di carità, dove è andata a finire? Certo che al tirar delle somme non c’è proprio da rallegrarsene…ed ancora l’anno non se n’è andato se pensiamo al prossimo Natale  che pare  si preannunci  in confinamento per via della curva, sempre in escalation, quasi sicuro è l’andamento esponenziale dei ricoveri, se non già di fatto, e  lo avvertiamo a rigor di logica, se riflettiamo che stiamo andando avanti  a furia di  dpcm, ordinanze, divieti e restrizioni  in continuazione, se non ogni giorno, con cadenza settimanale, per via dell’aumentato  indice dei contagi, mortalità, ricoveri in terapia intensiva e con  i  Pronto Soccorso presi ormai  d’assalto.

Le  grandi città sono diventate territori fuori controllo, con sit-in, proteste, guerriglie e blocchi stradali, con i cittadini esasperati (molti già preordinatamente programmati) che, per arginare a modo loro le prescrizioni imposteci, scendono in piazza. Bar, ristoranti, locali pubblici con chiusure anticipate, l’economia che va a farsi benedire, mezzi pubblici a ridotta capacità di passeggeri trasportati-didattica a distanza per le scuole (sinora solo per gli Istituti Superiori)…e gli Stati e Paesi confinanti che cominciano, nuovamente, a chiudere i confini, per evitare il diffondersi della Pandemia.

Certo che il Bambinello che si appresta a nascere non c’entra con l’anno bisestile, ma il pensiero di  limitarlo, confinarlo, non poterlo festeggiare come merita ci fa star male davvero. Ma non basta per quanto tempo l’uomo d’oggi lo ha confinato, isolato, messo da parte? E lo dobbiamo ancora tener lontano? Forse con un salto di qualità potremo porre rimedio: Impegnandoci, ma davvero in questo lasso di tempo che ci separa dalla Sua Venuta.  E sulla scorta ed esempio d’Amore che ci hanno dato gli “Eroi della Porta accanto”, per essersi distinti durante il periodo critico della Pandemia e recentemente premiati con la Benemerenza all’Ordine  al Merito della Repubblica Italiana (OMRI), dal Presidente della Repubblica, facciamo in modo di poterlo accogliere come merita, lo meritiamo anche noi di  poterlo festeggiare degnamente, insieme, tutti e, con la grande Speranza d’averlo ancora tra di noi,  “Colui che porta la Lieta Novella”, con una chicca dell’ultimo momento: potrebbe co-me anticipano  ricerca-tori, scienziati ed addetti ai lavori, regalarci il Suo Dono di Natale, ovvero il Vaccino antiCOVID !   Pre-pariamo quanto meno tra i pastorelli del nostro Pre-sepe Familiare ad aggiun-gere la figura d’un medico recante tale dono, o per chi vuole cominciare a metterlo  sotto l’Alberello il tanto sospirato vaccino. Non è roba da poco, ma al tirar delle somme  con-viene a tutta l’Umanità.                                                                                                                                                             

Piero   Privitera

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