L’altra mattina mi sono svegliato con un pensiero fisso, visto il perdurare della Pandemia. Cosa chiedere all’Anno Nuovo, una volta passato quello vecchio tanto infausto. Inutile girarci intorno, c’è solo e soltanto bisogno di tanto Amore. Per un Anno intero e senza sconti. Per recuperare armonia, quieto vivere, rispetto delle uguaglianze, del creato, dei bisogni dei comuni attori di cittadinanza, dell’economia in recessione, dello sviluppo del progresso, ormai svanito, del lavoro scomparso… e di tanto altro che necessita.
Da un paio di mesi, ho messo su di un Piano cartesiano, ascisse ed ordinate per rendermi conto della evoluzione pandemica, dei contagi che ci affliggono, non fidandomi più delle promesse di esperti e delle loro elucubrazioni scientifiche. Ebbene ammetto che la forbice non stringe, che la Pandemia è subdola, che ci opprime, ci sfibra ed affatica, ma non dobbiamo demordere, mantenere le suggerite mascherine, dentro e fuori, continuare con l’igiene, non tralasciare i dispositivi di protezione individuali, no assembramenti, se non vogliamo continuare a vederne di tutti i colori…
Per il COVID sembrerebbe il vaccino una panacea e Papa Francesco, che invece, invocava anche un vaccino del cuore, ha iniziato regalando il vaccino a 25 senzatetto, mentre c’è da inorridire a leggere che in una RSA viene sorteggiato (e che siamo in una lotteria?) il vaccino stante le poche dosi arrivate. La classe politica per governare si cimenta a declinare il verbo contare: “Io conto-Tu conti-Egli è CON..TE- Alla resa dei conti come finirà? Boooh! Certo che in tanti al Luna Park della Politica mirano al Centro… Altri no…- molto meglio affrancarsi allora con la Musica, sublime Arte che non ci abbatte, ristora e rende l’animo sereno. Per il Tema dell’Amore, non c’è bisogno di essere dei Giganti per affermare, come questi che cantavano: “Penso che l’Amor sia la più bella cosa che… lalalalalala”, o Gianluca Grignani che ribadiva: “e se c’è una cosa che non t’ho detto mai, è che i miei problemi senza Te, si chiaman guai… e che non mi lascia via d’uscita..”. O meglio ancora il grande Celentano, in un brano del catanese Gianni Bella: “Io non so parlar d’Amore… l’emozione dura poco… e mi manca il respiro…”molto vicino alla odierna realtà (Pneumologi docet).
La mancanza di un sentimento di vivo affetto, di trasporto dell’animo verso persone o cose, di devozione e benevolenza, di cura della propria e altrui dignità, di naturale istinto o di legante passione tra due persone, sino alla sofferenza, di aspirazione al bene comune o di atti di carità verso gli ultimi, cosa sono se non Carenze d’Amore? Spero mi accompagnino a vedere un Reparto COVID, questo è quello che ho chiesto ad un Amico fraterno, per osservarne de visu, le sofferenze.
Alla nostra Sapienza, detentrice di profonda dottrina e capacità di discernere, l’arduo compito di farci tirare fuori l’Amore, rimasto intrappolato nell’oblio quotidiano, per la protezione e tutela dei figli, genitori, fratelli e gli esseri umani tutti. Il vero Amore ci consente di superare i confini del nostro Io e genera un futuro che si fa largo nelle nostre incertezze. Ritornare ad amare l’esistente, il volerlo difendere, conservarlo, eviterà gli errori che si compiono nel corso di una vita, le contraddizioni che convivono con noi, le difficoltà nel mettere ordine ai sentimenti, la profonda solitudine di ogni essere umano, patrimonio da non ereditare che conferma le nostre fragilità e conseguente vulnerabilità.
Non manchi la Speranza d’Amore, quella di riuscire a farcela oltre ogni previsione, rinunciando ai propri egoismi, vedere ripartire la Vita, l’armonia del vivere bene e rispondere al bisogno d’una visione di ampio respiro. L’Anno 2013 l’abbiamo dedicato alla Speranza, il 2014 alla Carità, il 2015 alla Famiglia, sempre a Gennaio, adesso vogliamo solo dedicare ai nostri lettori l’ANNO DELL’AMORE: Perché? Ma perché ”Tutto cambia, tutto muta, tutto si evolve, tutto si supera, o si dimentica, tutto passa e se non passa significa che ha ancora qualcosa da insegnarci… Perché, convinciamocene che…………..SOLO L’AMORE E’ STORIA CHE RESTA.
Piero Privitera