“Ri”, prefisso iterativo, ripetitivo, intensivo, che indica anche il ritorno ad una fase anteriore da compiersi in maniera opposta, dando un nuovo significato all’originario verbo.
Proviamo a chiarire: gli esempi sono, infatti, infiniti, ma se Ricominciamo a Rimettere in moto i nostri Richiami d’Amore possiamo rendercene conto. Solo Ritornando a Riunirci nel nostro spento “Perdoniamo”, pensieri, desideri, necessità potremo… Risorgere. Dunque Ricredendoci e Rimettendo il grembiule, per servire gli altri, potremmo Riaccendere la Speranza d’un mondo migliore. E’ necessario.
No, non mi Riferisco al pilastro ecologico con i termini ormai abusati, ma poco Rimessi in atto, ovvero: Riciclo, Ricupero, Riutilizzo, Risparmio, ma solo Rifacendoci alla sola nostra intelligenza e Rinnovando il nostro stile di vita. Rivediamolo allora e Rispettando il Creato, ci Riavvicineremo alla Natura, Riamiamola e Riponiamoci in gioco, avremo Ricambiato i doni offerti, come si fa con i regali, favori e piaceri Ricevuti. Ricordiamoci che siamo solo e soltanto Ospiti di cotanto Stupore e Bellezza. Mai esclusivi o assoluti proprietari.
Se Riabbassiamo i toni, Riscopriremo l’Infinità, che è la dote dell’Amore, e che fa muovere nuove iniziative che Risvegliano il nostro gusto di vivere. Riprendiamo dunque le nostre cetre appese ai salici ed al vento oscillanti e Riproviamo a cantare, sebbene ancora con il Virus straniero sopra il cuore, tra i tanti morti abbandonati in corsie, ( possano riposare in pace eternamente), sigillati in anonime bare di fortuna incolonnate nei camions dell’Esercito per essere seppelliti chissà dove… Bergamo docet… (il 18 marzo è istituita la Giornata Nazionale in memoria di tutti i deceduti per la pandemia). E non è umano che per tanti parenti non sia stato possibile nemmeno salutare, accarezzare, abbracciare i loro cari… quante cicatrici ha lasciato questo virus e buon ultima, ma non l’ultima, la solitudine degli adolescenti, senza socializzazione e isolati dai coetanei.
Ricostruiamo la casa comune, Riconosciamo le nostre paure ed arroganze Riduciamo le distanze Rientriamo nel novero delle persone sensibili, disponibili e Riesaminiamo le nostre possibilità e facoltà. Riformiamo e Rivediamo il nostro egoismo, Rifuggiamo il deleterio male, Rigenerandoci, Rimboccandoci le maniche, Rinunciamo all’accaparramento di beni materiali, Riflettiamo sugli errori commessi e Rinnovandoci anche spiritualmente, non Rinvieremo il nostro Rinvigorire, perché Riordinando, Rimettendoci in sesto, seguendo l’ordine giusto ed il corretto criterio, avremmo Ripercorso i nostri passi e Riportandoli sulla giusta via, avremmo Ripreso la nostra vita a Riprova della nostra Unicità e Originalità.
Riscaldiamo i cuori, Riscattiamo gli amori tralasciati, Ribaltiamo l’effimero e Ricondividendo la scelta del necessario, dopo averne evitato gli eccessi, non mancheremo di Rispettare la salute, Ritemprando il nostro corpo.
Rispettando, Rivelando e Rivalutando l’immagine e somiglianza al Creatore, Ricuciremo gli affetti e gli sfilacciati rapporti umani che avevamo intessuto.
Se Risparmiamo vedremo meglio l’economia, in atto strozzata da mancanza di incentivi e di lavoro, Rianimiamo la nostra sciocca monotonia, Riannodiamo le fila dello stare insieme.
Ridisegnando il nostro percorso di vita, Ricominceremo a Riconnetterci, Ristabilendo le distanze con gli sprechi, Ripenseremo agli ultimi, ai fratelli lontani, a chi è disperato e non trova sbocchi, solo Riconciliandoci li avremo Rispettati ed avremmo onorato gli autori dei nostri giorni e tutto il Prossimo. Rialzandoci, Ricostruendo ciò che è stato distrutto, ci Rimetteremo sotto il comune imperativo che è l’infinità dell’Amore donatoci.
Riesultiamo rallegrandoci Risalendo al Ricordo della Prossima Risurrezione Pasquale, e sarà per tutti la Festa della nostra Salvezza.
AUGURI MONDO !!
Buona e Serena Pasqua. Piero Privitera