Le prossime elezioni di fine ottobre per il rinnovo dell’Assemblea Regionale Siciliana saranno all’insegna dell’antipolitica e dell’astensionismo ?
I presupposti ci sono tutti.
E’ diffuso tra la gente il sentimento della rabbia per la casta della politica,per i privilegi,per i partiti tradizionali. Perché ? La società è profondamente mutata mentre la politica è ferma, non è al passo con i tempi: sono due velocità.
Da una parte la politica con i suoi riti, i metodi obsoleti, sempre più isolata, dall’altra la gente con i problemi legati al lavoro, alla disoccupazione, alla vivibilità. Due mondi che prima erano integrati. La politica orientava al meglio le risorse, approvava le riforme e quindi sviluppo che generava occupazione, benessere, sicurezza.
Oggi?
La politica è lontana dalla gente e non è più credibile.
La crisi economica mondiale ha inasprito la pressione fiscale e tributaria della nazione, delle regioni e dei Comuni. Sono in molti che non ne comprendono le ragioni e scaricano la loro rabbia sui politici e sugli amministratori. In questo clima andiamo al primo appuntamento elettorale: le Regionali in Sicilia in autunno.
Perché ho deciso di ripresentare la mia candidatura?
Per circa due anni nella XV Legislatura, ho lavorato con entusiasmo in Commissione Sanità e in Assemblea. Proponendo disegni di legge, mozioni, ordini del giorno e interpellanze sulla formazione professionale, sulla sanità, sui problemi dei giovani e del lavoro. Una discutibile sentenza su una presunta ineleggibilità mi ha riportato al mio lavoro di Medico in ospedale e al mio impegno nel Volontariato.
Ho subito una palese ingiustizia sul piano politico ma soprattutto umano.
Le sentenze si rispettano.
Dopo aver fatto il deputato e non esserlo improvvisamente più, capisci quanto valgono le persone, chi ti è veramente amico e chi no. Questa esperienza mi ha fatto capire quanto è l’inconsistenza e l’arroganza di molti che ricoprano posti di rilievo nelle amministrazioni pubbliche, grazie alle nomine della politica.
E’ con forza e rabbia che ripropongo la mia candidatura chiedendo a tutti gli amici di sostenermi e aiutarmi, sicuro che con il loro aiuto è possibile farcela.
Soprattutto per riaffermare un principio che è quello che ha accompagnato da sempre la mia attività in politica: perseguire sempre il bene comune e l’interesse della collettività a favore dei più deboli. E’ questo che mi spinge a candidarmi e a reagire con determinazione alle cattiverie, ai soprusi e alle ingiustizie.
Orazio D’Antoni