IV puntata
I ^ – premessa ( ad Gentes n. 3 – marzo 2012 )
II^ – Rerum Novarum ( ad Gentes n. 4 – aprile 2012 )
III^ – Quadragesimo Anno ( ad Gentes n. 5 – maggio 2012 )
A distanza di pochi giorni, alla fine dell’inverno del 1937, il Sommo Pontefice Pio XI promulgò due pilastri -anche se non troppo conosciuti- della Dottrina sociale della Chiesa: il 10 marzo la “Mit brennender Sorge” (Con viva preoc-cupazione) ed il 19 marzo la “Divini Redemptoris” (del Divino Redentore) con le quali condanna in modo aperto ed ufficiale le ideologie ed i regimi totalitari dell’epoca.
La Mit brennender Sorge è l’enciclica indirizzata alla Comunità cattolica della Germania tutta ed ai vescovi tedeschi, in particolare. Proprio per questo venne, eccezio-nalmente, redatta in lingua tedesca: per facilitarne, appunto, la diffusione e la lettura nelle chiese e nelle organizzazioni ecclesiastiche della Germania in un delicato -ed in qualche caso, contraddittorio- momento storico.
L’Enciclica è incentrata «sulla situazione religiosa nel Reich tedesco» ed affronta, in modo chiaro e puntuale, situazioni e comportamenti che non sempre erano di estrema coerenza con l’autentica fede.
Venne letta nelle parrocchie tedesche il 21 marzo (domenica delle Palme) e divulgata alla stampa il giorno successivo.
La Divini Redemptoris è l’enciclica dedicata al comunismo bolscevico e ateo.
Con questo documento Pio XI denuncia gli errori del comunismo, che «spoglia l’uomo del-la sua libertà, […] toglie ogni dignità alla persona umana e ogni ritegno morale contro l’ assalto degli stimoli ciechi», indicandolo come «intrinsecamente perverso», nella quale si cela una «falsa» idea di redenzione. La Chiesa aveva condannato il comunismo già prima che fosse pubblicato, nel 1848, il Manifesto del Partito Comunista, precisamente nel 1846 con l’enciclica Qui pluribus del Beato Pio IX (1792-1878). Con la Divini Redemptoris –pubbli-cata pochi giorni dopo l’enciclica sul nazional-socialismo Mit brennender Sorge per evitare l’uso propagandistico della condanna dell’avversario da parte dell’uno come dell’altro re-gime – costituisce la più articolata analisi del fenomeno comunista da parte della Chiesa.
Le due Encicliche denunciano il totalitarismo dell’età moderna contemporanea: cioè la dottrina secondo la quale lo Stato rappresenta la visione “scientifica” della vita sociale ed è, per questo, la realtà che detiene il potere, tutto il potere etico e sociale nella storia e si rivela l’unico obiettivo reale della vita sociale.
Illuminante l’inizio della Divini Redemptoris che, invece, ricorda: “La promessa di un divino Redentore illumina la prima pagina della storia dell’umanità; e così la fiduciosa speranza di tempi migliori lenì il rimpianto del « paradiso » perduto e accompagnò il genere umano nel suo tribolato cammino, « finché nella pienezza dei tempi » il Salvatore del mondo, venendo sulla terra, compì l’attesa e inaugurò una nuova civiltà universale, la civiltà cristiana, immensamente superiore a quella che l’uomo aveva fino allora laboriosamente raggiunto in alcune nazioni più privilegiate.