Il filo non si e’ spezzato

Il coraggio di andare oltre

Continuando a ragionare con i miei sette amici lettori, vorrei precisare la scelta di questo mio intervento :  “il coraggio di andare oltre”, prima che qualcuno possa insinuare: “ma picchì sta furriata larga?”.

Questo non è il momento delle parole, degli slogan taroccati, delle ragazzate, ma delle testimonianze. Oggi si ascoltano molto più volentieri i testimoni, che non coloro che si credono maestri. Quando si ascoltano i maestri è perché questi sono anche testimoni. E questo vale anche per le imminenti elezioni regionali.

I siciliani, tutti, non hanno più bisogno di belle teorie ma di gente onesta, di galantuomini che lasciano un segno positivo, concreto, nel territorio, di gente ricca di esperienze esemplari.

Orazio D’Antoni è uno di questi, perché maestro e testimone nella vita sociale, amministrativa, politica, essendone stato esempio di corretto amministratore negli anni in cui è stato chiamato al ruolo istituzionale.

 

Il filo non si è mai spezzato….. e intanto abbiamo tagliato il traguardo delle nozze d’argento, continuando ad ascoltare e servire, anche quando,amareggiato, non era in carica, perché sempre eletto dalla base, dagli amici, dal territorio, dal popolo, gli unici suoi interlocutori a cui ha sempre tenuto.

 

Intrallazzi e furbate li ha sempre tenuti lontano dalla sua mente e questo è già molto per chi si scommette nella candidatura a consigliere regionale, in una terra dove l’immobilismo e l’assenteismo la fanno da padroni. C’è bisogno di maestri e testimoni, di valori, spirito di servizio, e non di squallidi personaggi carichi di ingordigia che quasi rendono legale ruberie e prebende, incarichi che sanno di abiti su misura, consulenze, privilegi e benefit, se non di favori e uso dei fondi da non rendicontare a nessuno…

Non è un’utopia il compito che si accompagna al programma elettorale di ORAZIO D’ANTONI : stimolo e controllo, per sfoltire l’elefantiaco apparato burocratico che tutto blocca e cristallizza. Provate a zoomare la esistente lacerazione tra i palazzi del Potere ed i cittadini, vedrete che ce ne vuole di “coraggio di andare oltre”, a candidarsi in una Regione dal tessuto connettivo logoro, sfilacciato, squassata dal malaffare.

“Sol chi non lascia eredità d’affetti…muore davvero”( Foscolo docet, ne “I Sepolcri”)

Ecco, io ho indicato alcune delle necessarie “cinquanta sfumature di ….rosa o verde” (ho preso in prestito il titolo degli ultimi best-sellers estivi) che occorrerebbero per un riscatto, risveglio, ripresa della economia e della speranza, necessari perché ancora la SICILIA possa farcela.

Basta scegliere le giuste candidature: ORAZIO D’ANTONI è Uno Da Crederci. (leggasi UDC).

Agli altri amici lettori, votandolo, sostenendolo e confer-mandogli il consenso, passo l’incarico di integrare le altre “ sfumature….di rosa o di verde”, per raggiungere l’obiettivo e superare le supremazie di potere, che hanno reso la nostra isola preda da conquistare per intollerabili abusi di ogni genere, come quello che vorrebbero continuare ad insegnarci cose che non sanno…..

Bastano pochi uomini giusti per salvare la Regione, occorre solamente crederci.

Vogliamo fare una bella cosa ?  Ecco, pensando ad Orazio, proviamo a tradurre l’ U.D.C. che può significare: Un Discorso Chiaro; oppure Unici Da Credere; oppure, ancora, Universalità Disponibilità Civiltà. Apriamo un referendum per nuovi acronimi UDC a sostegno di Orazio D’Antoni, potremo sempre dire che ci abbiamo messo il cuore e la ragione, perché il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce.

 


Piero Privitera

 

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