Verso le elezioni Politiche del prossimo febbraio

Cresce sempre più la sfiducia dei cittadini verso la politica.

E’ difficile preventivare cosa farà l’Italiano alle urne. Certo il quadro po-litico è confuso e molte sono le incertezze. Una volta esistevano i partiti tradizionali la dc,il pci, il psi, etc era più facile nella contrapposizione ideologica la scelta per l’elettore. Oggi diviene difficoltosa, soprattutto alle politiche.

Ovvio che le elezioni regionali o amministrative, dove vi è un impegno note-volissimo del candidato, i risultati in termini di consensi sono diversi. La legge elet-torale attuale non facilita certo la partecipazione popolare, l’elettore deve scegliere il partito con la lista collegata e non il singolo candidato.

I partiti sono arroccati nelle loro posizioni, lontani dalla gente e coinvolti in guai giudiziari. Cresce il consenso verso nuovi partiti dove però il consenso o il re-clutamento è virtuale, nel senso che l’adesione ai programmi o il coinvolgimento diretto è e solamente attraverso una tastiera o un monitor.

La politica è confronto continuo, capacità di ascolto, attenzione ai più de-boli e più emarginati è ricerca del bene comune.

Il militante politico è un soggetto pensante che in ogni istante fa rife-rimento alle proprie idee pronto al confronto.

Ineccepibile sempre da un punto di vista etico e morale.

La realtà è diversa, i partiti rappresentano poco le istanze della gente.

La crisi economica e la pressione fiscale ha notevolmente cambiato la società. Ricordo le scuole di formazione politica,il ruolo delle organizzazioni cattoliche nella formazione politica. Adesso sono solo un ricordo e i tentativi di rinascita sono quasi sempre fallimentari.

Bisogna rifondare la politica e la partecipazione con fatti concreti, inseren-do giovani rinnovando il ceto politico, eliminare i privilegi, diminuire i compensi e tor-nare così nell’etica e nella moralità ai padri della Nazione, quando ai tempi della Costituente, narrano, andavano in autobus al Parlamento!

Chi votare ?

Certo non i Leader di partiti padronali, o i partiti giustizialisti dove il leader era sino a ieri un soggetto che amministrava la giustizia, o i finti partiti regionali e autonomisti pronti a saltare da uno schie-ramento ad un altro, pur di ottenere qualche seggio per l’amico di turno o di infanzia

A voi elettori la parola…!

 

 

 

 

 

Orazio D’antoni

 

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