Avremmo preferito votare per un candidato e non per una lista di nomi.
Vige ancora il porcellum, per la felicità di Berlusconi e Bersani.
Sarebbe stato interessante vedere nei collegi una sana e trasparente competizio-ne, almeno per confrontarsi, avviare un dialogo con la gente. Parlare di politica…
Si parla oggi a pochissimi giorni dalle elezioni di politica ? No ! Molti non sanno che domenica 24 e lunedì 25 si vota. Si parla delle dimissioni del Papa, sicura-mente una grande novità in un Paese dove non si dimette nessuno.
Per chi votare ? E’ il tempo delle promesse. Chi promette di togliere l’Imu e ridurre le tasse, chi promette posti di lavoro, chi condoni tombali… Chi ci crede ? Tanti abboccano all’amo, vuoi per disperazione, vuoi per un’insana abitudine che dalla politica bisogna avere sempre un ritorno: sono finiti del tutto i tempi del pacco spesa ?
I piccoli partiti autonomisti cosa fanno ? Al solito i furbi (li conosciamo bene) si riciclano apparentandosi con i grandi partiti, quelli che fino a qualche mese fa combattevano e lottavano anche nelle aule di tribunale. Ottengono un paio di seggi sicuri per parenti e amici, magari in altre regioni. Dovremmo, allora, votarli ? No, assolutamente no !!!
Dobbiamo forse votare un leader che prima di uscire di casa la mattina si trucca, mette il cerone, colora di rosso i capelli e racconta in giro una serie di bu-gie elettorali ? O un altro leader che pensa che le malefatte sono solo gli altri a compierle e il suo partito no ? Oppure il comico prestato alla politica ? Qual’è la proposta di governo ? Nulla !!! O dobbiamo votare chi fino ad ieri giudicava con imperio uomini e cose, anche le Istituzioni più alte dello Stato e poi decide improvvisamente di fare politica ? Scusa, ma prima faceva, forse, politica ? No, guai a dire una cosa simile !!!
Qualcuno penserebbe di non andare a votare. Bisogna, invece, votare: faremmo il gioco di chi vuole questo.
Meglio votare Udc.
Orazio D’Antoni