Siamo nella fase calda della campagna elettorale a Catania e spesso i cittadini, quei pochi che non sono candidati ma soprattutto che non hanno legami con quelli che si sono prestati ad essere eletti, chiedono ragionevolezza, chiarezza e competenza.
Tre parole strane, ma dato che ci si trova in un paese che dò per scontato sia sviluppato, altrettanto dò per scontato che queste tre parole siano alla base dei rapporti tra coloro che si accingono a ricoprire una carica pubblica ed i cittadini.
La ragionevolezza è difficile da spiegare, soprattutto durante una campagna elettorale, ma ci si può sforzare di confrontarci con l’elettore e spiegargli ragionevolmente quello che vorremmo proporre… perché, parliamoci chiaro, in questo momento i santini/volantini stanno facendo un po’ come le figurine dei calciatori e le trovi nelle cassette delle lettere o sui tergicristalli delle macchine; tornare ad un rapporto diretto con il cittadino, provare a parlare con quei 250000 circa che andranno a votare perché in base al confronto diretto con loro, per come esporremo direttamente il nostro programma, le nostre idee, quello che vorremo fare per una Catania del futuro, loro ci daranno il loro consenso ( e mi auguro che non sia più un silenzio assenso o un voto alla meno peggio !).
La chiarezza è innanzitutto come ci poniamo davanti all’elettore, che linea prediligiamo; in questo momento particolare per la città penso che deve esistere gradatamente… una chiarezza di punti, essere decisi di ciò che si dice e mettere al corrente il cittadino di come funziona la macchina comunale ora e cosa voglio fare, insieme alla mia lista, per cambiarla, come mi pongo davanti a grandi problemi d’impatto ambientale analizzando i pro ed i contro e facendo il cittadino partecipe di questo, non solo idee date in pasto al primo venuto, ma analizzare chiaramente a cosa mi possono portare… la chiarezza con cui andranno fatte delle selezioni pubbliche, le gare d’appalto etc… il miglior preventivo rispetto al rapporto qualità/prezzo/competenza.
La competenza è una cosa che in queste elezioni mi sembra sottovalutata e non è una critica a quelli più giovani che in molti casi si può pensare che abbiano meno esperienza, ma bisogna ricordare come il mondo e le età siano cambiate nel corso degli anni e come una persona che si sia sempre interessata di politica riesca a capire certe situazioni attuali che probabilmente una persona estranea alla politica, pur avendole sotto agli occhi, può ignorare. Bisogna proporsi conoscendo meglio le leggi e sapendo come meglio muoversi in una giungla cittadina.
Le soluzioni cerchiamole tra la gente, cerchiamole tra i cittadini…
Il 9 e 10 giugno dateci fiducia.
Non ve ne pentirete.