Un Papa moderno, un mondo antico

bergoglioE’ solo di pochi giorni fa l’appello di Papa Francesco contro le guerre nel mondo, in particolar modo quella probabile, possibile, in Siria.
Non in un “angelus”, o meglio non solo in quella “sede”, né in una messa, ma su uno dei social network più famosi di questa nostra era: twitter.
Sono suoi infatti i tweet più “forti” di quest’ultimo periodo: riecheggia ancora come un macigno quel “Cari giovani, pregate insieme a me per la pace”, oppure “Mai più la guerra! Mai più la guerra!”, o ancora “L’umanità ha bisogno di vedere gesti di pace e di sentire parole di speranza e di pace”.
E quell’hashtag (una sorta di “parola chiave” che si usa per collegare i messaggi di diverse persone) #prayforpace (pregate per la pace) che offre tanti spunti di riflessione.
Un Papa moderno è Francesco, un Papa che non si fa intimidire da mezzi di comunicazione letteralmente “inusuali”, un Papa che non si fa intimidire neanche dalle grandi potenze mondiali (tanto per rimembrare, un altro post di Papa Francesco recita, esplicitamente, queste parole: “Con tutta la mia forza, chiedo alle parti in conflitto di non chiudersi nei propri interessi”). Quelle superpotenze che nel G20 di San Pietroburgo non sono riuscite a risolvere l’imbarazzante bandolo della matassa e anzi giocano a far mostra dei propri soldati di piombo quasi ogni giorno, in cerca di una vanagloria che, però, non li renderà ancor più “grandi”.
Sostanzialmente quindi stiamo vivendo i giorni del paradosso: la Chiesa, storicamente considerata “antica”, grazie a Papa Francesco e alle sue innovazioni, sta diventando “moderna”, il mondo, le nazioni europee e le grandi potenze come Russia, Stati Uniti, Cina e Giappone, che sono tecnologicamente avanzate in ogni campo dello scibile umano, dalle mostruose bombe ai semplici I-Pad, si dimostrano “antichissime”.
O per lo meno di mentalità molto antica.
Perché la guerra è un concetto davvero antico del mondo, l’abbiamo sempre avuta sulla terra, continuiamo ad averla in varie zone del pianeta e, con tutta onestà, pensiamo che anche in futuro ne nasceranno altri di conflitti. Ma organizzarsi per un conflitto è un idea che va a sbattere, come in un frontale tra due automobili che camminano entrambe a 100 km/h, contro la modernità della globalizzazione, quella per cui le interconnessioni tra popoli diversi è a portata di meno grazie ad internet e lo scambio tra diverse culture è lo spunto giusto per crescere come uomini. Non sono concetti astratti questi qui riportati, ma nozioni espressa anche da Marshall McLuhan. Un americano, tra le altre cose.

Un “moderno” o un “guru” per molti.

Dunque, ricapitolando, il mondo dei grandi “moderni” non si mette d’accordo e non grida alla pace soprattutto in un momento in cui una possibile guerra sarebbe davvero devastante anche in termini economici, dato che le nostre economie sono già spossate da una lunga crisi. Un’istituzione “antica” come quella della Chiesa di Papa Francesco invece si fa carico di cercare l’unione tra i popoli. Un mondo antico e un Papa moderno.

Diego Vitale

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