Emergenti povertà sopraggiungono

 

Non viviamo momenti facili, questa è in sintesi l’attuale nostra condizione umana. 

poveri

 “La povertà è molto più vicina di quanto si pensi”, è lo slogan che comincia ad apparire su mass-media, network, tam-tam e passa parola. Qualcuno dei miei pochi amici che mi seguono sulla nostra news-letter, mi chiedeva di intervenire a proposito. Devo dire, ad onor del vero, partendo dall’assunto che la  Povertà equivale a mancanza di un bene essenziale”, ci fa sentire tutti un po’ più poveri.

Le persone che vivono in difficoltà sono aumentate, perché i veri beni essenziali cominciano a mancare.

E non mi riferisco al denaro, soldi, quattrini, euro, quanto a  Libertà, Salute, Igiene Pubblica, Istruzione, Solidarietà.

Il bene comune è depauperato, la Pazienza si affievolisce, non uccidiamo l’ultima Speranza….

Ci sostiene adesso la sola Sapienza, ed  anch’io mi sento più povero.

D’accordo che con il denaro si vive meglio, ci mancherebbe, ma non è detto che si raggiunga la felicità.

Nel nostro continuo monitoraggio come Osservatorio d’Area, rileviamo una nutrita presenza di extracomunitari, romeni, quelli che una volta chiamavamo zingari, intenti a rovistare, sin dal mattino, tra i cassonetti dei rifiuti. (A Catania, chissà poi perché, sono sempre stracolmi).

Cercano abiti, resti di cibo ancora idoneo, rottami di ferro e metalli, giocattoli, altro da recuperare. Muniti di carrozzine o passeggini in disarmo, con scatoloni di cartone di sopra e aste di ferro appresso, cercano, rimescolano, portano  via qualcosa di utile (no, non stanno differenziando !).

La campagna lanciata con slogan ed inviti delle tre erre (Riciclo, Recupero, Risparmio), a cui si aggiunge Riutilizzo, è entrata nel vivo !

E non stiamo parlando di denaro, ma di emergente povertà.

Se pensiamo alle recenti tragedie del Mediterraneo, con la morte per annegamento, di piccoli, donne con bimbi in grembo, uomini, giovani in fuga, alla ricerca di bene essenziale, ovvero Libertà da guerre, regimi dittatoriali, allora il quadro diventa più chiaro, ed anche  paurosamente allarmante.

Non è che, con le continue restrizioni ed i tagli di bilancio, tra tickets ed Isee, o  barattando le esenzioni, la  Salute sia maggiormente tutelata (magnifici i tanti medici, testimoni ed apostoli di vita che ancora lottano e si disperano per assicurarci un minimo di sanità pubblica).  Mentre per l’ignavia o poca attenzione di qualche amministratore, le condizioni Igienico Sanitarie ed Ambientali dei nostri centri abitati non sono perfettamente sicure (perfettibili lo sono senz’altro), tra scioperi degli operatori, ex ATO, riforme in corso e quant’altro.

Catania produce tanta  munnizza,  mentre l’Etna la…lava.  E  l’Istruzione o la Formazione ?

Cito soltanto gli ultimi arresti eccellenti  eseguiti a Messina, Siracusa, Catania, Palermo, con tanti ragazzi per strada attratti dalla delinquenza o pronti a “sbandare” dalla retta via che li porterebbe alla Cultura, ad imparare un mestiere per il futuro, per una loro vita dignitosa, decente. Soffrono e soffriranno le loro famiglie.

Per tutta risposta, si è passati addirittura a denunciare la Regione per “la procurata dispersione dell’obbligo scolastico”…. E le lezioni non cominciano, nemmeno dove i corsi sono svolti da sempre ed in modo serio, reale, produttivo (Salesiani docet).

E questa  la vogliamo chiamare  Solidarietà?

Ma se neanche più ci conosciamo nei nostri condomini. Addio relazioni familiari d’una volta, l’alleanza che esisteva nei cortili dei quartieri  popolari, tra le famiglie che vi abitavano, era un vero prototipo di pedagogia e filosofia di vita vissuta e vincente, e adesso non c’è più.    DA SOLI E’ PIU’ DIFFICILE FARCELA.

Non aggiungo altro se non una opportunità, un rimedio, una giusta occasione a portata di mano:

Sabato 9 novembre presso il Seminario Arcivescovile, in occasione della 9° Giornata Sociale Diocesana, si terrà un Convegno su “Le Politiche Familiari per il Bene Comune”, che vedrà la nutrita presenza di qualificati esperti a trattare questo tema di grande attualità, senz’altro meritevole di attenta riflessione e partecipazione.

Consideriamola come un’idea nuova, un SENTIERO aperto, uno Sportello Libero a cui rivolgersi per ogni difficoltà. Vogliamo aprirlo?  Noi,  si!!

Io ci sarò,  perché   l’Emergente Povertà mi sta raggiungendo.

 

                                                                                       Piero   Privitera

                                                                               Osservatorio d’Area Permanente-ODAP-S.Cristoforo-onlus

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