Un popolo di agenti e promoter

Chi lavora in Sicilia in questo grave periodo di crisi?

A giudicare dagli annunci di lavoro che compaiono sulle bacheche delle agenzie di ricerca-lavoro, su internet e sui giornali di settore, Catania e le altre provincie siciliane dovrebbero essere pieni di promoter e agenti. Sì, perché quasi il 70% di annunci di lavoro è rivolto ad operatori della categoria, o a chi, anche senza esperienza, vuole intraprendere questa professione.

promoterPossibile che tutti ci siamo trasformati in abili venditori dell’offerta “irripetibile” tal dei tali?

Cerchiamo di spiegare il perché del boom di queste professioni, partendo da alcuni annunci di lavoro che abbiamo trovato su internet in queste settimane:

La *****, ricerca sulla zona di Catania e provincia, promoter/hostess ambosessi, età compresa tra i 20 e 40 anni per la promozione di prodotti di note aziende nazionali. Il lavoro è rivolto a persone, serie dinamiche e con ottime doti comunicative. I requisiti richiesti sono: Ottime capacità persuasive; Ottime capacità relazionali, poichè il lavoro è a contatto con la gente; Pazienza e disponibilità. Settore: Informatica – Telecomunicazioni, Marketing – Comunicazione

Azienda in continua espansione, al fine di seguire meglio la propria clientela, ricerca un agente plurimandatario in tutta la Sicilia Orientale. Cercasi con portafoglio clienti già operativo. Ottimo compenso provvisionale

La **** è alla ricerca di venditori. Si offre: rimborso spese mensile e provvigioni, appuntamenti prefissati da nostro call center, orario lavoro da lunedi a venerdi. Si richiede: bella presenza, automuniti, esperienza vendita presso cliente

E, come questi, ce sono altre decine e centinaia di annunci simili che giornalmente vengono inseriti nei vari siti di ricerca-lavoro.

Tralasciando alcune piccolezze (e mica tanto!) degli annunci sopra riportati, ad esempio cosa centri il settore “informatica-marketing-comunicazione” con una ricerca di hostess, o la bella presenza (immancabile!), concentriamoci su questo tipo di offerte in maniera generale.

 

Solitamente chi è che propone questi annunci è un grosso marchio nazionale, spesso negli ambiti della telefonia, dei pacchetti tv e di alcuni marchingegni elettronici. Sono annunci molto spesso inseriti da società intermedie che, al fine di ampliare il proprio portfolio clienti, non si fanno scrupoli a “utilizzare” la crisi del lavoro per i loro scopi. Sì, perché per la maggior parte di questi annunci, il compenso dato ai giovani neo-assunti  consiste solamente in provvigioni, più o meno variabili. In soldoni: se mi porti clienti avanzi di “status”, se brancoli nel buio non ti rinnovano la fiducia.

Ma chi sono i clienti da portare?

Penso che un po’ tutti abbiamo visto l’ultimo film di Checco Zalone, in cui il simpatico protagonista era un agente-venditore di asprirapolveri.

Bene, così come Zalone nel film, una volta finita la clientela più o meno affezionata composta da amici, conoscenti e familiari, l’agente-venditore spesso non porta più nuovi clienti all’azienda da cui ha avuto il mandato. Dall’altro lato della barricata, l’azienda, se prima era felice del fatto che si portavano nuovi clienti, poi mette il venditore decisamente “all’angolo”. Accantonato uno o dieci, ecco ricomparire l’offerta di lavoro: “cercasi tal dei tali per seguire meglio la clientela”. E giù con un’altra cinquantina di contratti stipulati tra parenti e amici del venditore. Risultato? L’azienda, nella maggior parte dei casi, paga solo le provvigioni con contratti mai a tempo indeterminato, e in compenso ha 50 contratti di un tizio, altri 50 del suo sostituto e altri 50 del sostituto del sostituto.

 

Il gioco, anche in tempi di crisi pesta, regge la candela.

E così in molti, spinti dalla necessità, ci trasformiamo in venditori di fumo, anche se i nostri sogni, attratti da paroloni d’annuncio quali “marketing”, “compensi a crescere”, “informatica”, “orari flessibili”, terminano dopo soli pochi mesi. Giusto il tempo di finire il giro dei parenti e amici.

 

 

                                                                                                                                                     Diego Vitale 

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