Per la prima volta, nel 2014, verrà celebrato l’Anno Europeo della Famiglia. Il prossimo Sinodo dei Vescovi avrà per tema la Famiglia. Così come ci sarà la Terza Conferenza Nazionale della Famiglia.
La convergenza, come vedete, è ampia e giunge da più parti. Quale primo referente del Welfare, la Famiglia presenta quattro dimensioni che non t’aspetti e poco approfonditi: politico, economico, sociale e locale.
L’Italia è l’unico Paese al mondo che contempla la Famiglia nella propria Costituzione, con gli artt. 29,30 e 31, ed è il più avanzato, perché dichiara la Famiglia quale “Società Naturale fondata sul Matrimonio” (art.29). Lo Stato, cioè, riconosce come Società Naturale la Famiglia ed inizialmente questa relazione-riconoscimento fu proposta da Togliatti, a cui aderirono La Pira, Moro ed altri. Ma dopo questi tre articoli, non c’è stata alcuna Legge finalizzata alla Famiglia. Solo alcuni provvedimenti, mentre gli altri Paesi hanno legiferato sulla Famiglia, in maniera continua, anche se non risultava prevista nella loro Costituzione(Francia,Germania,Inghilterra ndr). Basti pensare al quoziente familiare, cioè pagare le tasse nella misura in cui esiste il carico familiare. Dalle nostre parti manca una cultura familiare adeguata. E’ nascono i paradossi. L’uomo diventa elemento di consumo e non soggetto produttivo. La Famiglia è un luogo di consumo ed i figli sono soggetti d’uso, cioè sono visti come una terra di consumo.
Conclusione: se metto al mondo dei figli, vuol dire che lo posso fare e/o dispongo di finanze sufficienti.
Questa è la logica attuale. Altro che consumo! La Famiglia deve essere valutata e considerata come luogo di produzione, ovvero Prima Impresa, perchè produce quei Beni che nessuno Stato produrrà mai, cioè i Valori, l’Amore al Bene Comune, la Solidarietà, il Rispetto, le Testimonianze, gli Esempi. Questa è la Filosofia vincente dell’Impresa Famiglia. Produce Capitale Umano, sociale e di sviluppo. E’ qui che avviene, sin dalla nascita, come rendimento culturale, di prima formazione. Altresì, è in Famiglia che si produce la Fiducia, perché la Famiglia educa alla Fiducia (prima componente del Capitale Sociale). E nel mercato, nell’economia, se non c’è Fiducia non c’è business. Senza Fiducia non c’è economia di mercato ed il Paese arranca. Se c’è Testimonianza e Fiducia si cresce, si educano i figli, dunque si produce Capitale Relazionale, si porta avanti la prole, si rinnovano i rapporti. Si, che si produce Capitale Umano!
E tutto questo avviene attraverso… frullati d’amore e di affetto, logopedia dell’amore dopo lo svezzamento dei piccoli, ecco che giunge la prima parolina, occorrono la terapia dell’accompagnamento nel metterli all’impiedi, e la santa pedagogia preventiva della bellezza: “questo è giusto e bello, quest’altro no”. I primi accenni culturali e dell’apprendimento, le prime socializzazioni nel ciclo delle elementari, la mammamaestra, le ansie adolescenziali durante la scuola media, l’acne giovanile, la scelta delle superiori, le tempeste ormonali, i primi innamoramenti, la facoltà universitaria,la ricerca del lavoro…
LOR SIGNORI si son mai chiesti quanto Amore, Coraggio, Esborso economico, Sofferenza, Ansia, Speranza e Calore Umano hanno messo di proprio le famiglie per “formare” questo Capitale Umano-cittadini a costo zero per lo Stato? Hanno mai quantizzato il Valore d’un figlio-cittadino?
Il Diritto Familiare nel 1975 definiva la Famiglia come luogo degli affetti. Ma attenzione, prima è luogo e centro produttivo, E’ IMPRESA, nonostante la Cassazione ed il Fisco non tengano conto della numerosità. Andrebbe recuperato il Quoziente Familiare. Due appartamenti uguali, occupati da due famiglie, una con e l’altra senza figli, non hanno gli stessi bisogni o consumi energetici, d’acqua, di gas ecc. con IMU, TARSU, TASI, tasse, imposte, balzelli vari ecc. occorre raddrizzare qualcosa, alzare la voce, correggere l’equità fiscale, in atto inesistente.
Una stortura: ammettiamo che un papà lavori. Il lavoro si protrae (se operaio) fino alle 5 del pomeriggio. Vi risulta alcun ufficio pubblico aperto a quell’ora? Oppure dovremo avere aiutanti, badanti, collaboratori ecc. per il “normale” disbrigo di adempimenti. Manca l’armonizzazione, la pubblica amministrazione è contro la Famiglia,mentre è necessario ri-valutare il Marchio Familiare: o meglio la Virtù va premiata -non c’entra il doverismo-(le cose si fanno per dovere). Le cose vanno fatte per AMORE e se fatte bene, allora, occorre PREMIARLE.
Chiudo con una nota di carattere evangelico: E’ con le Beatitudini e non con i Comandamenti che porteremo avanti il nostro Marchio Famiglia. Facciamo, dunque, in modo che giunga a LOR SIGNORI questo messaggio: il Capitale Umano, Relazionale, Reputazionale è più importante di quello economico.
O no?
Piero Privitera |
Consulta della Famiglia – Comune di Catania