In Europa i tumori costano 126 miliardi di euro ogni anno
Ogni anno i paesi della Comunità Europea “investono” 126
miliardi di euro in tumori. A svelarlo è un’analisi pubblicata dai ricercatori dell’Università di Oxford e del King’s College di Londra su Lancet Oncology secondo cui la somma fra spese per i medicinali e l’assistenza sanitaria e le perdite in termini di risorse lavorative ammonta proprio a questa cifra. La situazione non è però omogenea in tutta l’Unione. La spesa pro capite per curare i tumori è maggiore nei paesi più ricchi, come la Germania e il Lussemburgo, mentre è più bassa nei paesi dell’Est, ad esempio la Bulgaria e la Lituania.
L’analisi si è basata sui dati nazionali relativi ai 27 paesi che facevano parte dell’Unione Europea nel 2009 e ha svelato che il cancro più costoso in assoluto è quello ai polmoni, che da solo è la fonte di più di un decimo delle spese calcolate. In generale, 51 dei 126 miliardi di euro conteggiati corrispondono alle spese per farmaci e medici, mentre la cifra che le famiglie devono sborsare di tasca propria ammonta a 23 miliardi all’anno. I restanti 52 miliardi di euro corrispondono alle perdite lavorative, così elevate perché, purtroppo, le forme di cancro letali colpiscono persone più giovani rispetto ad altri tumori.
Parkinson: in Italia 230mila malati, arriva Carta dei Diritti
Presentata l’8 maggio scorso a Roma la prima Carta dei Diritti del Parkinsoniano, documento che illustra i preoccupanti impatti socio-economici derivanti dalla malattia di Parkinson di cui soffrono circa 230.000 italiani. La Carta e’ stata presentata all’incontro “Parkinson un’emergenza sociale sottovalutata”, evento promosso dall’Associazione Italiana Parkinsoniani (AIP) – con il contributo non condizionato di Abbvi. Nel nostro Paese vivono piu’ di 153.000 persone afflitte da questa condizione clinica, mentre sono oltre 75.000 i pazienti che soffrono delle sindromi ad essa correlate. Nel complesso, sono ben 230.000 gli italiani colpiti dai principali sintomi della patologia, quali: tremore a riposo, rigidita’, disturbi dell’equilibrio, disturbi del cammino e fluttuazioni motorie. Ad aggravare ulteriormente questo gia’ preoccupante scenario sono le previsioni emerse da alcune recenti stime, secondo cui nei prossimi anni si riscontrera’ in Italia un netto aumento del numero di persone che contrarranno la malattia: entro il 2030, infatti, il numero dei pazienti parkinsoniani raddoppiera’, un significativo incremento che si tradurra’ in quasi 500.000 persone che saranno costrette a convivere con i disagi derivanti dalla sindrome.