Una supplica per la Città e per lo Sport

Quanto mai utile ed opportuna (e, pertanto, meritevole di pubblicizzazione) ci sembra la corrispondenza  ( botta … e risposta) tra

Piero Privitera (che i lettori di Ad Gentes  ben conoscono) nella qualità di già  Consigliere Nazionale P.G.S.  e Dirigente Benemerito F.I.G.C.- LND

e

Giovanni Malagò, Presidente Nazionale C.O.N.I.

                                         

botta …

malagoLa presente che segue è stata inviata da Piero Privitera al CONI Nazionale, per  e-mail, il 7 maggio 2014 alle ore 8,56 del mattino

alla  c.a.  dell’Egregio Dr. Giovanni Malagò   

Presidente Nazionale CONI  

  Roma

Innanzi tutto un : Bravo !

Per essere sceso giù in Sicilia a regolarizzare e sistemare la gestione Commissariale del CONI Siciliano.

Altresì un mio personale e doveroso ringraziamento all’avere fatto cenno  di un Dirigente per la Presidenza (“non lo escluderei” ha risposto ad una precisa domanda su di un nominativo).

Mi consenta, allora, di esprimere qualche mia considerazione,consapevole che in un solo giorno di lavori, non si possono risolvere tutti i problemi. Le rimane,indubbiamente, il merito d’avere destato  un pronto risveglio dell’ambito sportivo, che si era assopito. Qualcuno sarà stato presente per farLe una cortesia? Non ha importanza. Non è la prima volta che capita.

 

Anni addietro, ci fu un convegno a Palermo,si chiamava “Sport per tutti”, vennero pezzi grossi,sottosegretari,tutti parlarono,tanti intervennero,di meno ascoltarono,pochi fecero sport e  a …nessuno  permisero di fare pratica sportiva,senza che venisse considerato “perditempo o clandestino”. Questa sua venuta non ha il sapore d’un nuovo ciclo “dormiente”,perché qualcosa sta cambiando e non perché lo Stato ha deciso da poco di “scoprire” lo sport e gestirne in conto proprio, l’aspetto educativo,formativo e sociale. Sport è sinonimo di passione, fatica, impegno, sensibilizzazione alla vita, competizione, raggiungimento di obiettivi, miglioramento delle performances e confronto con i  simili, sfida e medicina preventiva, altro che sussiego,ma quotidiane rinunce e sacrifici. Dunque crescita sociale.

Dalle nostre parti come viene ancora concepito ci fa sorridere,tra colpi di coda,lotta di potere,azzeramento dei contributi e graziosissima Assessore allo Sport al Comune di Catania, che la mia labile memoria non ricorda d’avere mai incontrato in convegni,congressi,tornei  e/o campionati. Tant’è. Intanto le Società sportive si mostrano e dimostrano in Piazza Duomo; per sensibilizzare l’ Amministrazione,richiamandone il bisogno di invitare gli addetti ai lavori al tavolo delle trattative per la gestione democratica degli Impianti Sportivi(carenti,vetusti e obsoleti). Atleti,allenatori,preparatori,animatori,rappresentanti di Federazioni ed Enti di Promozione Sportiva,dirigenti,quando avranno spazio? Il “fenomeno sportivo” ha un suo codice etico,revisionato a Strasburgo il 28 giugno 1974 dal Consiglio Europeo,che così recita . “Ognuno ha il diritto di praticare lo sport”.               

Così non è da noi, perché ancora nella mente e nel progetto di qualcuno vige il concetto che un fiume può passare per un ….rubinetto. Dimenticano che lo Sport è l’unica cosa intelligente che amministratori imbecilli non potranno mai gestire. E succede ormai da anni nelle nostre città. Questa,  vuole essere  una supplica Egregio Presidente (nel senso che la Sua persona è fuori dal gregge), nonostante il Suoi impegno a difesa dell’ordine sportivo, per i  recenti  episodi avvenuti all’Olimpico per la finale di Coppa Italia, che tende a ricordare come questa terra e regione hanno dato i natali a gente come Totò Antibo, Angelo Arcidiacono, Elio Sicari, Giusi Malato, Sandro Campagna, Annarita Sidoti, Pietro Anastasi, Totò Schillaci, i  Lo Bello e chiedo perdono per non avere elencato tanti altri olimpionici ed “azzurri” per ragioni di spazio.

Così come non sono mancate le eccellenze societarie quali  Paoletti, Alidea, Amatori, Orizzonte ecc.  Alcuni dirigenti adesso se  li ritrova accanto, come rappresentanti di  Ginnastica (Scarso),   Rugby (Arancio), Hockey (Di Mauro). Qualcuno dei nostri è giunto ai massimi vertici dell’editoria sportiva (il compianto Candido Cannavò),  mentre altri, potrebbero, ancorchè in itinere, assurgere ad incarichi di prestigio, ma tutti contraddistinti da un marchio, da un  DNA genetico di “sportivo di razza”.

 

La supplico, dunque, a far presto, a sollecitare il rinnovo,la composizione del Consiglio Regionale,degli ex Comitati Provinciali CONI, e Fiduciari o Delegati, per la risoluzione delle deficienze nostre nel campo della impiantistica sportiva (qui siamo ancora al…palo!), quale risposta all’abbandono della pratica sportiva. Da noi non fuggono soltanto cervelli in cerca di lavoro, a “scappare” intanto sono i  ragazzi, i giovani, dal sano mondo sportivo. La scuola non incoraggia e, continuiamo a sostenere gli alti costi del Capitale Umano, nel senso della prevenzione e tutela sanitaria dell’individuo, più obeso che “in linea”, per l’impoverimento di strutture funzionali nel territorio e l’ignavia di alcuni dirigenti, che attaccati come sono a certe poltrone, si sentono al centro del mondo.

Le Società, che ancora resistono, sono obbligate a contribuire alle spese per la segnatura dei campi di gioco, per il riscaldamento dell’acqua delle docce, le piste d’atletica, ove esistono, risultano sconnesse, le piscine senza ricircolo d’acqua e con impianti di clorazione balbettanti, campi di calcio abbandonati da anni e concessi quale accampamento per Rom…in attesa di divenire area di parcheggio aeroportuale, impianti indoor o all’aperto nei quartieri periferici senza custodia o vigilanza, sconosciuta l’ordinaria manutenzione. Palazzetti sportivi con infiltrazioni d’acqua dai tetti che risultano coperti con lastre d’amianto. Per mancanza di sinergia, ancora oggi, troppi sono i catenacci nelle palestre scolastiche. Un entusiasta ed appassionato Presidente di Società ci ha lasciato la pelle, per aver tentato di riparare il tetto di una piscina(Ciccio Scuderi – Nuoto Catania).

Vorrei, pertanto, esternarLe i sensi della mia stima e gratitudine per quanto vorrà porre in essere e,con grande speranza attendere, affinchè con il Suo autorevole intervento, si possa riprendere il cammino della sana pratica sportiva. Libera ed aperta a tutti, unico deterrente che scolla l’incentivazione all’ozio, preventivo fondamentale per un corretto ed igienico stile di vita, giusta sistema preventivo pedagogico, tanto caro a Don Bosco, perché  in questo modo si  darebbe una grossa mano al traballante benessere del sistema sociale o Welfare che dir si voglia.

A Sua completa disposizione per quant’altro, qualora dovesse rendersi utile la mia esperienza e in attesa di graditissimo cenno di riscontro,voglia accettare molti cordiali saluti ed auguri di buon lavoro. Nunc et semper.

                                                                                                                  Dr.  Piero  Privitera

                                                                                                      già  Consigliere Nazionale P.G.S.  e Dirigente Benemerito F.I.G.C.-LND

 

                                                                                                             

… e risposta

La lettera di cui sopra è stata inviata al CONI Nazionale per  e-mail il giorno 07 maggio 2014 alle ore 8,56 del mattino;

v   alle ore 14,23 dello stesso giorno giunge a Privitera una mail contenente il seguente messaggio:

Grazie per la lettera, Le confermiamo che la sua mail è stata inoltrata alla Segreteria del Presidente Nazionale CONI

 

v   alle ore 21,20 sempre dello stesso giorno squilla il cellulare di Piero per la seguente telefonata:

Pronto dr. Privitera? (Si, rispondo), questa è la Segreteria della Presidenza CONI, Le passo il Presidente Malagò ! (rimango interdetto ed a bocca aperta…), gradevolissima musichetta, e subito:    “Ciao e Grazie innanzi tutto, sono Giovanni Malagò, grazie ed ancora grazie davvero. Come vedi sono ancora al lavoro. Ho giusto appena letto la tua lettera e desideravo ringraziarti per il contenuto, lo stimolo e la speranza che riponi in me. Credimi lavoro 16 ore al giorno per cercare di riparare i guasti che negli ultimi 20 anni sono stati causati allo Sport. Sapevo della vs. situazione anche se non in maniera dettagliata, così come conoscevo la vicenda della morte di Scuderi Presidente di Nuoto Catania. Io ci metto tutto il mio impegno e so che non sarà facile. Punterò sulla prevenzione e repressione,in quanto risulta necessario un intervento straordinario e speciale.”

Presidente  -replico io-  piuttosto siamo noi sportivi a ringraziarti per avere risposto immediatamente, sei stato davvero sportivo e tempestivo e Ti auguro di farcela, per il bene dello Sport. E’ necessario dare una mano a questa nostra Socie-tà, divenuta insostenibile, cinica,scorretta e senza prospettive future di crescita e civile convivenza. Auguri sempre e tienimi in considerazione per il futuro, qualora ne aveste bisogno. A disposizione. Ti abbraccio Presidente e Buona notte. 

Ciao e vienimi a trovare quando vuoi”.

coni

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